Bach, Johann Sebastian

Materie:Appunti
Categoria:Musica

Voto:

2 (2)
Download:98
Data:24.05.2005
Numero di pagine:3
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
bach-johann-sebastian_1.zip (Dimensione: 4.14 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_bach,-johann-sebastian.doc     26 Kb


Testo

Bach, Johann Sebastian
(Eisenach, Turingia 1685 - Lipsia 1750)
Compositore tedesco dell’epoca barocca. Nato da una famiglia che in sette generazioni produsse almeno 53 illustri musicisti, da Veit Bach a Willhelm Friedrich Ernst Bach, Johann Sebastian ricevette la prima educazione musicale dal padre, Johann Ambrosius. Rimasto orfano, andò a vivere e a studiare presso il fratello maggiore, Johann Christoph, organista a Ohrdruf.
Gli anni della maturità
Nel 1723 Bach si trasferì a Lipsia, dove trascorse il resto della sua vita. Il suo ruolo di direttore musicale e maestro del coro della chiesa e della scuola di San Tommaso era per molti versi insoddisfacente, a causa dei continui scontri con le autorità cittadine che non apprezzavano il suo genio musicale. In lui vedevano poco più che un vecchio dalle idee antiquate, ostinatamente attaccato a uno stile musicale fuori moda; eppure, le 202 cantate giunte fino a noi (delle 295 da lui composte a Lipsia) vengono eseguite ancora oggi, mentre gran parte di ciò che era in voga e “moderno” a quel tempo è ormai dimenticato. Di norma le cantate si aprono con una sezione per coro e orchestra, proseguono con una successione alternata di recitativi e arie per soli e accompagnamento e si concludono con un corale basato su un semplice inno luterano. La musica, sempre aderente al testo, lo nobilita immensamente con la propria espressività e intensità spirituale.
Tra queste opere troviamo la Cantata dell’Ascensione e l’Oratorio di Natale costituito da sei cantate. La Passione secondo Giovanni e la Passione secondo Matteo furono scritte anch’esse a Lipsia, così come la monumentale Messa in si minore. Tra le opere create per strumenti a tastiera in questo periodo si trovano le famose Variazioni Goldberg, la seconda parte del Clavicembalo ben temperato e L’arte della fuga, una straordinaria dimostrazione di perizia contrappuntista sotto forma di 14 fughe e 4 canoni basati tutti sullo stesso tema. Nell’ultimo anno di vita, la vista di Bach cominciò ad affievolirsi; il compositore morì dopo essersi sottoposto vanamente a un’operazione agli occhi.

La riscoperta di Bach
Negli anni che seguirono la sua morte, Bach fu ricordato più come virtuoso di organo e di clavicembalo che come compositore. Le sue frequenti tournée gli avevano assicurato la fama di massimo organista dell’epoca, ma la forma contrappuntista delle sue composizioni suonava datata alle orecchie dei contemporanei, le cui preferenze in generale andavano all’emergente stile preclassico, più omofonico nella struttura. Il risultato fu che nel corso dei seguenti ottant’anni la sua musica fu pressoché ignorata dal pubblico. Tra i compositori, tuttavia, vi fu chi la ammirò: ad esempio musicisti come Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven. Il risveglio dell’interesse per la musica bachiana iniziò alla metà dell’Ottocento. Nel 1829 il compositore tedesco Felix Mendelssohn-Bartholdy organizzò un’esecuzione della Passione secondo Matteo che molto contribuì a richiamare l’attenzione del pubblico su Bach. La Bach Gesellschaft, società bachiana istituita nel 1850, si dedicò assiduamente al reperimento, alla cura, alla pubblicazione e allo studio delle sue opere. Il “revival di Bach” coincise con la fioritura del romanticismo e questo provocò spesso una grossolana distorsione delle intenzioni del compositore tedesco.
La musicologia novecentesca, stimolata dall’entusiasmo di Albert Schweitzer– medico missionario, organista e musicologo – arrivò gradualmente a individuare principi esecutivi più fedeli alla pratica dell’epoca di Bach e alla sua musica. Nella composizione, Bach fu essenzialmente un autodidatta: il suo principale metodo di studio, secondo l’uso del tempo, consisteva nel copiare su quaderni le partiture dei maestri francesi, tedeschi e italiani suoi contemporanei, come Vivaldi, di cui trascrisse dieci concerti, e di epoche precedenti. Seguì questa pratica per tutta la vita e spesso compose arrangiamenti di opere di altri autori.

Esempio