Magia

Materie:Tesina
Categoria:Multidisciplinare

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Testo

Magia
Tesina multidisciplinare
Il termine esoterismo è un vocabolo moderno coniato sull’antico termine greco esoterikòs, con il quale si era soliti indicare quella parte dell’insegnamento che filosofi ellenici esponevano verbalmente solo ai discepoli di maggior fiducia e dotati di maggior spicco intellettivo. Oggi la parola esoterismo indica quel complesso di dottrine che si sarebbero tramandate nel corso dei secoli e che garantirebbero salvezza e liberazione ai propri adepti tramite appositi rituali, tecniche di meditazione, interpretazione di simboli,numeri ed attraverso l’osservazione di fenomeni naturali.
La nozione di esoterismo racchiude una complessità di contenuti e dottrine che rende difficile una sua delimitazione concettuale precisa e molte sono le ipotesi e le considerazioni fatte sugli elementi che lo costituiscono.
Molti sembrano essere però d’accordo nel definire l’esoterismo come “La Scienza Universale”, tronco centrale da cui partono tre rami: la Magia, l’Alchimia e l’Astrologia. Tra le tre la più importante è senza dubbio la Magia benché in realtà non ci siano reali confini tra di loro. Ciò spiega perché nell’Alta Magia siano presenti i concetti dell’Astrologia, della Cabala e dell’Alchimia. L’Astrologia è presente perché il mago sceglie il luogo e il tempo delle sue operazioni in funzione delle configurazioni astrali più favorevoli. La Cabala è presente nella magia perché fornisce la conoscenza delle parole sacre, dei numeri e dei ritmi cosmici, che costituiscono l’armatura di ogni magia, come di ogni scienza e di ogni tecnica occulta. L’Alchimia infine appare nella magia perché i processi magici non sono tanto diversi da quelli dell’alchimia: la magia non fa altro che seguire le strade dell’alchimia; d’altronde nei gesti dell’alchimista ci sono atti propriamente magici.
Queste tre discipline non sono mai scomparse, anzi hanno continuato (e continuano tuttora) ad essere a fianco dell’uomo durante la storia. Esse si sono evolute ed hanno cambiato i loro nomi in Fisica, Chimica ed Astronomia. Anche il loro scopo non è del tutto cambiato: cercano l’irrazionale per studiarlo e renderlo razionale e tramite esse l’uomo tenta di carpire le leggi della natura per poi sfruttale per i propri bisogni.
In realtà queste tre dottrine fanno parte dell’occultismo, una contraffazione dell’esoterismo il quale si presenta come espressione della philosophia perennis, cioè come “sapienza” in grado di indicare al discepolo un processo di morte e ri-nascita psico-spirituale. In seguito però tratterò soprattutto degli evanescenti e vischiosi fenomeni paranormali legati a questo argomento poiché sono stati protagonisti influenti, insieme all’uomo, della storia del mondo.
MAGIA
Il rapporto magia-religione
Il termine (maghèia) fu coniato in Grecia per indicare prima la religione e poi l’arte dei Magi persiani che consisteva nell’efficacia e nella potenza dei loro riti utilizzati in funzione divinatoria, guaritoria e di fattucchieria. In seguito, con l’affermarsi del Cristianesimo, veniva definito magico ed eretico tutto ciò che andava contro le forme di religione tradizionali. Eppure è inevitabile constatare che persino la religione cristiana non è altri che un insieme di riti, formule e preghiere di invocazione nell’intento di raggiungere ed unirsi alla divinità. Ogni rituale magico esige purezza, fede e fervore, sia che si tratti della preghiera o dell’incantesimo. Il sacerdote, durante la Messa, non fa altro che intonare inni e preghiere per poi raggiungere il culmine del rito “trasformando” il vino ed il pane rispettivamente in sangue e carne. All’interno di questo rapporto religione-magia si inserisce perfettamente la figura dell’ Ermete Trismegisto.
Ermete Trismegisto, il “Tre volte grandissimo”, è una mitica figura di santo pagano dell’antichità, sotto il cui nome sono state composte opere di filosofia, teurgia, alchimia, astrologia e di vario genere, tutte compenetrate da uno stesso fervore al contempo di amore per il sapere e misticismo. Intorno a costui fiorì fino al Basso Medioevo tutta una “letteratura”, appunto ermetica, composta di scritti, dotti o popolari, della più varia natura: opuscoli di botanica , medicina, alchimia, astrologia e magia con i loro ricettacoli e le loro formule; libri di misteriosofia e iniziazione religiosa con le loro preghiere di scongiuro-evocazione-ringraziamento ed inni e canti di gloria a Dio o agli Dei. I trattati del Corpus Hermeticum e nell’Asclepio mette in evidenza la profonda spiritualità del Trismegisto la quale dà una nuova definizione alla dottrina che da semplice magia diventa “teurgia” che consiste, attraverso vie magiche, quali il sacrificio e la divinazione, nell’unificarsi all’”Essere Supremo”, di “entrare in comunicazione con Esso”, di sciogliersi da ogni legame con la materia, di elevarsi, trasfigurandosi nell’aria.
La stregoneria medioevale
Il Medioevo europeo fu particolarmente fertile di manifestazioni di magia naturale e primitiva, che nelle campagne si sono in alcuni casi perpetuati fino ai giorni nostri. Per definizione, il mondo contadino è vicino alla natura e quindi le forme di magia che si sono sviluppate nel suo seno non sono tanto il prodotto di una erudizione, quanto del quotidiano contatto con le vive forze della natura.
Nella sua opera Sorcellerie des campagnes (Stregoneria delle campagne), Charles Lancelin distingueva, fra le opere di stregoneria, le opere maggiori, cioè i sortilegi, gli incantesimi, la licantropia, il vampirismo, e, le opere minori, cioè il sabba, gli incubi e le allucinazioni, le difese, la bacchetta da indovino, lo specchio magico ecc… La prima categoria costituisce un insieme di procedure di aggressione verso gli altri, mentre la seconda, nel suo insieme, impegna solo chi ne fa uso.
Gli incantesimi sono ricette magiche, che si trovano nei libri di magia e hanno l’obiettivo di piegare la volontà di altri al desiderio dello stregone. Le ricette non erano tanto efficaci, ad eccezione dell’uso di veleni agenti sul sistema nervoso, quanto l’utilizzo della carica psichica dell’utilizzatore: è il potere della suggestione che può essere onnipotente.
La licantropia è una particolare forma di zoantropia, malattia psichica per la quale un uomo crede di essere un animale. Talvolta questa credenza è così forte che il malato è in grado di sdoppiare la propria personalità in modo tale da non ricordare le azioni compiute quando una delle due emerge sull’altra.
Il vampirismo consiste nel nutrirsi dell’energia vitale a spese altrui. Oltre ai vampiri veri e propri (emuli di Dracula, esistiti probabilmente nel Medioevo), bisogna riconoscere che questa forma di aggressione non è scomparsa completamente.
Le donne che venivano chiamate streghe erano, almeno in parte, le eredi tradizionali delle druidesse e, più precisamente, di quelle donne che, qualche millennio prima, come sacerdotesse della Luna all’isola di Sein (Bretagna), si erano ribellate contro Ram, uno dei primi Re-Sole dell’Occidente celtico. Il culto di queste sacerdotesse era soprattutto orientato verso la ricerca di poteri psichici, poteri magici utilizzabili attraverso il pensiero.
Iniziate ai segreti della magia psichica, le streghe si riunivano regolarmente per condividere le proprie esperienze ed i loro poteri. La lontananza per loro non sembrava un ostacolo poiché potevano riunirsi sul piano psichico, quello che gli occultisti chiamano astrale, capace di uscire dal corpo e viaggiare attraverso lo spazio. Al sabba talvolta si aggiungevano dei neofiti, uomini o donne, che si volevano iniziare ai misteri della stregoneria. Per facilitare questo viaggio le streghe si ungevano il corpo con un unguento dall’effetto equivalente a quello delle sostanze allucinogene, la belladonna.
Le persecuzioni
Il campo dell’occulto è sempre stato considerato come pericoloso per l’ordine stabilito.
Malgrado il fatto che Padri della Chiesa, grandi teologi (per esempio Tommaso d’Aquino), vescovi e anche papi abbiano praticato varie scienze occulte, il versetto della Bibbia « Non sopporterete che vivano gli stregoni » (Esodo 22, 11) ha potuto giustificare tutti gli eccessi di una persecuzione sanguinaria, e proprio in nome di un Dio dell’amore. Tutto quello che “odorava di zolfo” come le dottrine (dichiarate eretiche) degli Albigesi, dei Valdesi, dei Catari, veniva instancabilmente perseguitato dai poteri temporali e spirituali. Così furono condannati anche i Templari colpevoli di aver custodito il sepolcro di Cristo. Certi fatti non accaddero solo in Europa, basti ricordare delle streghe di Salem, vittime di un isteria collettiva.
Oggi non si bruciano più le streghe. Quando è possibile si rinchiudono negli ospedali psichiatrici.
I talismani e gli oggetti magici
La parola “talismano” può essere usata per designare qualsiasi oggetto che accumula energia magica. In magia l’uso di supporti materiali non deve essere confuso con il feticismo, che spesso è solo un attaccamento di tipo morboso agli oggetti. Ogni oggetto magico funziona come un emettitore-ricettore di energia: la sua struttura deve essere rappresentativa di un insieme di vibrazioni che l’hanno formato e che ne emanano. È in un certo senso sbagliato, quando si parla di talismani, pensare ad oggetti portentosi in grado di interagire con le forze della natura, ma si dovrebbe pensare ad oggetti usati in cerimonie particolari per il loro significato simbolico. Fra gli oggetti usati nella magia cerimoniale figurano i quattro simboli che ritroviamo nei tarocchi: la coppa, il bastone, la spada, il denaro. Questi simboli corrispondono ai poteri essenziali del mago: Sapere, Potere, Osare, Tacere.
La coppa è, per eccellenza, il simbolo della conoscenza spirituale. Il calice contiene tutta la conoscenza e l’esperienza degli universi e serve quindi a dissetare gli assetati di sapere.
Il bastone simboleggia il potere in potenza (autorità) e corrisponde alla bacchetta magica dei maghi. È l’oggetto che permette di stabilire un contatto tra l’uomo e gli elementi: il bastone nasce dalla terra, (come radice o ramo di un albero), emana energia tramite l’agitamento in aria, è in grado di trovare l’acqua (le bacchette da rabdomante) e può essere ad estremo contatto col fuoco, bastone + fuoco corrisponderebbe al cero utilizzato nelle funzioni simboleggiante la luce della salvezza.
La spada è il simbolo del potere in azione. È un simbolo “a doppio taglio”, si può ferire ma si può anche essere feriti. Nella magia bianca la spada deve essere intesa come spada di luce che taglia in due il bene ed il male. La spada di luce è l’arma degli angeli e dei cavalieri dell’Apocalisse.
Il denaro è simbolico a due livelli: simboleggia il potere materiale o, per la sua forma tonda, evoca i dischi solari e lunari (dei quali le monete d’oro e d’argento sono piccole immagini). Inoltre ricorda l’infinito del cerchio ma anche il definito nel suo aspetto visibile.
ASTROLOGIA
Gli astri compongono nel cielo disegni misteriosi legati alla sorte degli uomini, e alla terra che essi abitano. Se il luogo geografico e il tempo storico in cui nasciamo ci condizionano, in misura ancora maggiore lo fanno la forza e l’energia sottile e sconosciuta delle stelle. Investigare su queste e su quello che significa lo zodiaco, e la sua relazione con la nostra personalità, forme e accadimenti quotidiani, senza cadere nella superstizione o nel semplicismo, è un modo per conoscere le forze psichiche che ci reggono, approfittare del loro contenuto e liberarci delle loro influenze negative. Si sa che i pianeti posseggono una parte benefica (chiara) ed una malefica (scura). Nella conciliazione di queste energie, nell’equilibrio della nostra vita, si va giocando in questo momento la fortuna e la disgrazia della nostra esistenza, che potremo governare e portare a buon termine se si comprende il significato delle forze che costantemente modellano la sua sostanza.
La storia dell'astrologia
Per molto tempo, nell'antichità, i termini astrologo e astronomo sono stati utilizzati per indicare lo stesso concetto; oggi non sarebbe più possibile usare l'uno al posto dell'altro, ma, all'epoca di maggiore splendore dell'impero babilonese, i sommi sacerdoti conoscevano sia le posizioni che gli influssi che le stelle esercitano sugli uomini, sulle cose e sugli esseri viventi.
Furono gli astronomi Babilonesi (3000 a.C.) che diedero il nome di anello zodiacale a quella fascia di cielo in cui vedevano muoversi i pianeti, da essi onorati come dei planetari, esecutori di una volontà superiore. Immaginavano questa fascia divisa in 12 segni o parti e credevano che ognuno di essi venisse percorso dal sole in 30 giorni. Qui gli dei avevano la loro reggia e vivevano con le loro corti.
A ogni segno diedero successivamente il nome di una costellazione, ricavato dalle stelle fisse che facevano corona alle varie divinità. Tali divinità inviavano sulla terra, attraverso la luce e l'oscurità, i loro comandi sotto forma di influssi, positivi e negativi, che condizionavano il destino e il carattere di ogni essere vivente. Questa cultura antica di millenni è giunta intatta nel mondo occidentale attraverso i Greci e i Romani; il più antico documento scritto risulta essere l'Enuma Anu Emil (900 a.C. circa); è costituito da 70 tavolette, in cui sono riportati degli eventi celesti, a cui, secondo gli studiosi del tempo, erano corrisposti avvenimenti significativi della vita degli uomini. Per quanto riguarda invece l'iconografia dello Zodiaco, bisogna risalire all'Antico Egitto; gli egizi, infatti, avevano osservato che la disposizione di certe stelle influiva sui processi vitali della natura; a queste costellazioni attribuirono un simbolo per somiglianza fisica o per somiglianza qualitativa.
Dai tempi antichi (Talete) fino al 1700 (Newton), l'astrologia era considerata al pari delle scienze astronomiche; successivamente, le due discipline si staccarono, per divenire, a volte, antagoniste.
La posizione assunta dalla Chiesa nei riguardi dell'astrologia è di tolleranza, anche se nega ad essa qualsiasi carattere di determinismo, che, d'altra parte, nella sua attuale struttura l'astrologia non possiede. A questo proposito gioverà ricordare che già nel Medioevo San Tommaso d'Aquino, pur ammettendo che gli astri potessero esercitare un certo influsso sui destini umani, ne aveva limitato il potere, dichiarando che la decisione ultima spettava all'uomo, in virtù del libero arbitrio.
Elemento, questo, sempre riconosciuto anche dalla moderna astrologia. D'altronde, non si può negare che fra noi ed il cielo vi sia un continuo contatto: lo dimostrano certi strani sogni che facciamo ed alcune particolari sensazioni che proviamo, i momenti di estasi e quell'ansia di ricerca che talvolta sorgono in noi e che non sappiamo spiegare e, infine, gli stessi nomi che diamo ai giorni della settimana. Questa inizia infatti con il saluto alla luna, romantica madre della nostra fantasia, affinché ci soccorra con idee nuove e buone speranze. Anche i giorni che seguono si aprono con una sorta di invocazione ai pianeti, che, secondo la tradizione astrologica, influiscono su ciascuno di essi. A Marte, perché ci dia la forza di affrontare le battaglie della vita; a Mercurio, affinché indirizzi in bene le nostre azioni; a Giove affinché ci dia le necessarie circostanze di fortuna; a Venere, simbolo dell'amore e del senso di sacrificio; a Saturno per ingraziarcelo nella realizzazione pratica dei nostri progetti e, infine, l'ultimo giorno della settimana (inglese Sunday, giorno del sole) al Sole, che per gli antichi era la massima espressione cosmica.
L'opera del moderno astrologo si basa principalmente sull'analisi dell'influsso che le stelle hanno sul carattere e sulle tendenze dell'individuo più che sul suo destino. Il segno di appartenenza dona solo i punti più rilevanti e dà il profilo della personalità. L'interpretazione di un oroscopo individuale è molto difficile e richiede la conoscenza esatta di molti elementi, tra i quali il luogo d nascita, l'ora, il giorno, il mese e naturalmente l'anno. In base a questi dati, si redige un grafico astrologico, al quale si deve dare un'interpretazione. Si devono poi tener presenti altri elementi, come le caratteristiche ereditarie e tradizionali, che possono qualificare una famiglia o addirittura appartenere a un tipo etnico o a una nazione. Bisogna poi ricordare che non esistono segni positivi o negativi: ognuno di essi possiede un lato negativo e un lato positivo.
Il cerchio astrologico dello zodiaco è diviso in 12 parti. Ogni segno domina una zona racchiusa in un angolo di 30 gradi. A ogni segno dello zodiaco viene attribuito una natura diversa corrispondente a uno dei quattro elementi fondamentali che, secondo un'antichissima tradizione, costituiscono l'intero universo: Fuoco, Terra, Aria, Acqua.
Tale distinzione divide i segni in quattro classi, che ne determinano i temperamenti sia in senso positivo sia in senso negativo.
All'elemento Fuoco appartengono: Ariete, Leone, Sagittario.
All'elemento Terra appartengono: Toro, Vergine, Capricorno.
All'elemento Aria appartengono: Gemelli, Bilancia, Acquario.
All'elemento Acqua appartengono: Cancro, Scorpione, Pesci.

Questa classificazione in quattro zone in base agli elementi fondamentali corrisponde d'altra parte alle quattro stagioni: la prima zona va dall'equinozio di primavera al solstizio d'estate e comprende i tre segni primaverili Ariete, Toro, Gemelli. La seconda zona va dal solstizio d'estate all'equinozio d'autunno e comprende i tre segni estivi Cancro, Leone Vergine.
La terza zona va dall'equinozio d'autunno al solstizio d'inverno e comprende i tre segni autunnali Bilancia, Scorpione, Sagittario.
La quarta zona va dal solstizio d'inverno all'equinozio di primavera e comprende i tre segni invernali Capricorno, Acquario, Pesci.
I concetti comuni
Al giorno d’oggi l’Astrologia non è niente senza l’Astronomia: è importante per l’astrologo che vuole interpretare gli astri, conoscere i loro movimenti apparenti, le loro caratteristiche oltre a quelle del nostro pianeta e del sistema a cui esso fa parte, utilizzando concetti e conoscenze astronomiche quali:
Il Nostro Sistema Solare: La Terra si trova nel Sistema solare o Planetario che e' l'insieme della Stella che noi chiamiamo Sole e di migliaia di Corpi Celesti (Pianeti, Satelliti, Asteroidi) che il Sole stesso tiene avvinti per mezzo della sua Forza Attrattiva.
Il Nostro sistema Solare si trova presso il piano equatoriale della Galassia cui appartiene , distante 30.000 anni luce dal suo centro e si sposta verso la costellazione di Ercole , alla velocità di circa 20 km al secondo.
La nostra Galassia è costituita dal raggruppamento del nostro Sistema Solare con chissà quanti altri Sistemi Solari detti ammassi Stellari, con nebulose luminose o oscure ( nuvole di gas illuminante dalle stelle in esse disseminate o ammassi di polvere opaca che impedisce di vedere le stelle che contengono) .
Ha la forma di una lente biconvessa , che racchiude oltre 100 miliardi di stelle.
Il suo diametro maggiore si estende per circa 100 mila anni luce e quello minore per 20 mila anni luce.
La Galassia ha un moto di rotazione in senso orario che si compie in 250 milioni di anni ed un moto di traslazione nello spazio che la fa spostare ad una velocità di circa 160 - 328 km al secondo.
Anche le Stelle che la compongono si muovono intorno al suo centro, con maggior velocità quelle più vicine al
centro stesso , con minor velocità quelle più lontane.

L' Universo: ad una distanza tra i 50.000 e 200.000 anni luce dalla nostra Galassia sono visibili circa 100 ammassi globulari che la circondano. Ogni ammasso globulare ha un diametro di circa 100 anni luce e contiene decine di migliaia di Soli giganti. A 750 mila anni luce , compaiono circa 100 milioni di nebulose spirali o galassie esterne di forma lenticolare e con 2 bracci che avvolgono il nucleo , dotate di un moto di rotazione intorno al loro asse ed uno di traslazione nello spazio. Ogni Nebulosa spirale risulta composta da ammassi stellari , nebulose luminose e oscure.
L'insieme di tutte queste "Galassie" forma l' Universo o Cosmo e c' è chi ritiene che le galassie si allontanino l'una dall'altra e che l' Universo si espanda in tutte le direzioni.
La Terra: Nonostante ci abbiano fatto vivere per oltre un millennio , dicendoci
che era il Sole che girava intorno alla Terra in realtà la Terra è il 3° pianeta in ordine di distanza dal Sole.
Sole > Mercurio - Venere - Terra - Marte - Giove - Saturno - Urano - Nettuno - Plutone (che forse e' un grande asteroide e non un pianeta).
La Terra ha almeno 12 movimenti ma i più importanti sono:
1- Movimento di Rivoluzione intorno al Sole e le Principali conseguenze sono :
l' alternarsi delle stagioni
la diversa durata del giorno sidereo da quello solare
la diversa altezza del sole sull'orizzonte
2- Movimento di Rotazione intorno al suo Asse e le Principali conseguenze sono:
Moto apparente diurno del Sole e della sfera celeste
Alternarsi del dì e della notte
3- Movimento di Traslazione insieme al Sole che si sposta intorno al centro della Galassia
4- Movimento di Precessione degli Equinozi: L' asse terrestre non resta rigorosamente parallela a se stessa , ma per effetto dell' attrazione lunare e solare esercitata con maggior intensità nella zona equatoriale della Terra, descrive in circa 26.000 anni , con moto retrogrado, due coni in cui vertice e' il centro della terra.
Per questo movimento conico lo spostamento annuo dell' Asse della Terra risulta di 57'' 37 di arco.
Insieme con l'asse della terra si muove logicamente tutta la terra e quindi l'equatore e quindi la linea degli equinozi retrocede anche lei di 57'' 37. La Terra muovendosi nell' Eclittica con moto diretto incontra i punti equinoziali prima di aver compiuto una rivoluzione intera intorno al sole e propriamente 20 minuti 23 secondi prima, cioè il tempo impiegato dalla Terra a percorrere 50'' 37 di arco.
Il movimento di precessione fa si che l'anno sidereo differisca dall'anno tropico o civile
Un' altra conseguenza e' che tra 10.500 anni la Terra sarà al perielio in estate ed afelio in inverno. Si avrà una inversione delle stagioni ed il Polo Nord non sarà più indicato dalla stella Polare ma dalla stella Vega della costellazione della Lira che si trova a 45° dalla stella Polare nella volta celeste.
5- Movimento di Nutazione: L' asse terrestre a causa dell' attrazione solare o lunare che non è sempre costante , ma varia di intensità con la distanza, compie delle oscillazioni periodiche dette nutazioni. Vengono così descritti piccoli coni
In 18 anni e mezzo. Le nutazioni ed il moto conico fanno descrivere all' asse terrestre non una circonferenza ma una linea ondulata. Come conseguenza si ha che l'anticipo annuo dell'equinozio di primavera non è uniforme.

Equatore Terrestre: La Circonferenza perpendicolare all'asse della terra.
Paralleli Terrestri: Il Parallelo fondamentale è l'equatore che suddivide la Terra in 2 emisferi Settentrionale (Nord) e Meridionale (Sud).
Meridiano Terrestri: sono infinite circonferenze determinate dalla intersezione con la superficie terrestre di altrettanti piani passanti per l'asse di rotazione. Il Meridiano geografico fondamentale è per convenzione internazionale quello che passa per l'osservatorio di Greenwich presso Londra, insieme al suo antimeridiano divide il pianeta in emisfero Occidentale (Est) ed Orientale (Ovest).
Si usano i meridiani geografici cioè le semicirconferenze comprese tra i due poli e gli antimeridiani cioè le semicirconferenze dell'emisfero opposto.
Coordinate:
Ogni punto della superficie terrestre risulta definibile dalla intersezione di un parallelo e di un meridiano.
Nell'emisfero settentrionale i paralleli principali sono 90 compreso il Polo ed altrettanti in quello Meridionale.
Essi tagliano archi di meridiano corrispondenti all'ampiezza di 1°.
I Meridiani geografici principali che tagliano sull'equatore archi corrispondenti ad 1° sono 360.
Latitudine di un punto è la misura in gradi e frazioni di grado , dell' angolo al centro
corrispondente all'arco di meridiano che separa quel punto dal parallelo equatoriale . (Nord o Sud)
Longitudine di un punto è la misura in gradi o frazioni di grado dell'angolo al centro
corrispondente all'arco di parallelo che separa quel punto dal meridiano di Greenwich. (Est o Ovest)
Altitudine di un punto è la distanza lungo la perpendicolare tra la sua posizione ed il livello dal mare considerato per convenzione pari a 0.
La Sfera Celeste:
La Terra sembra circondata da una immensa sfera cava, detta Sfera Celeste.
Questa sfera è una illusione dei nostri sensi ,ma gli astronomi da millenni ,la usano come punto di riferimento
per poter cercare di calcolare la nostra posizione e quella di ciò in cui siamo immersi .
Benché siamo così piccoli davanti all'universo , ed un simile calcolo sembra impossibile, abbiamo pur sempre un ego "smisuratamente universale" che ci costringe a chiederci : da dove veniamo chi siamo dove stiamo andando.
Coordinate della Sfera Celeste:
Verticale : è la retta che parte dal centro della Terra e si prolunga fino ad incontrare la volta della sfera celeste .E' il diametro della sfera celeste perpendicolare all'orizzonte nel punto di osservazione.
Zenit (dall'arabo samt = direzione): e' il punto in cui la Verticale incontra la volta della Sfera Celeste ed è il punto al di sopra del punto di osservazione.
Nadir: il punto diametralmente opposto al Nadir (nathir dall'arabo = opposto) , nell' emisfero celeste a noi non visibile, cioè il punto al di sotto del punto di osservazione.
La posizione dello Zenit e del Nadir cambia se si sposta il punto di stazione sulla superficie terrestre da cui si osserva,trovandosi nell'emisfero opposto lo Zenit diventa il Nadir e viceversa …come dire tutto è relativo, dipende da che "lato" si osservano le cose.
Orizzonte Celeste: il piano orizzontale passante per il punto di osservazione che si interseca con la sfera celeste.

I Circoli Verticali sono i circoli massimi che passano per lo Zenit ,per il Nadir e per i Poli Celesti. Essi sono infiniti ma se ne considerano due:
Circolo Meridiano o semplicemente Meridiano cioè quello che passa per lo Zenit, il Nadir ,i Poli Celesti Nord - Sud.
Primo Circolo Verticale cioè quello che passa perpendicolare al Meridiano per Zenit, Nadir ,le Direzioni Celesti Est - Ovest.
I Punti Cardinali: sono indicati dalla croce formata sull'orizzonte dal circolo meridiano e dal primo circolo verticale. Osservati dallo Zenit si susseguono in senso orario in Nord - Est - Sud - Ovest.

Asse Celeste: l'asse che congiunge i 2 poli celesti (Nord- Sud) attorno a cui sembra ruotare la sfera.
I Meridiani Celesti sono circoli massimi che passano per i poli Celesti (Nord - Sud)
Se ne considerano 12 interi e quindi 24 semicerchi.
Prendono anche il nome di circoli orari , perché la metà di ogni meridiano passa , ogni ora, davanti ad un osservatore che sia in un punto della terra, suddividendo la Terra in Fasce orarie.
I Paralleli Celesti sono i circoli massimi.
Equatore Celeste: e' il piano Parallelo che interseca i due punti cardinali celesti (Est - Ovest), lo Zenit ed il Nadir
I Paralleli Celesti sono infinite circonferenze che hanno diametro minore dell' equatore e che decrescono progressivamente fino a raggiungere i Poli Celesti Nord e Sud.
Le Stelle , sono dotate di un movimento reale ed apparente.
Movimento Reale è quello proprio di ogni stella , che a noi appaiono lenti , essendo le stelle molto distanti dalla Terra.
Movimento Apparente è una conseguenza della rotazione terrestre, perciò sembra che ogni stella descriva, in senso retrogrado , un'orbita circolare , il cui centro
Si trova sull'asse del mondo.
Per questo motivo in una data località le stelle si vedono sempre sull'orizzonte = stelle Circumpolari, mentre altre sembrano sorgere, culminare e tramontare = stelle Occidue.
All' Equatore tutte le stelle visibili sono Occidue.
L'asse del mondo risulta orizzontale per un osservatore che sia all'equatore e l'orizzonte astronomico taglia a metà la traiettoria delle stelle che sorgono al di sopra dell'orizzonte. In questo modo le stelle apparentemente sorgono, culminano e declinano dopo essere state 12 ore sull'orizzonte.
Gli archi diurni delle stelle sono perpendicolari all'orizzonte e la Stella Polare si osserva all'orizzonte in direzione Nord ( = sfera retta).
Al Polo tutte le stelle visibili sono Circumpolari.
Per un osservatore posto al polo Nord , l'asse del mondo e' verticale, per cui le traiettorie delle stelle, sono parallele all'orizzonte astronomico del Polo e conseguentemente non tramontano mai. La Stella Polare e' presso lo Zenit ( = sfera parallela) .
Alle Latitudini Intermedie l'asse del mondo è inclinato sull'orizzonte di un angolo pari alla latitudine del luogo. Le stelle apparentemente descrivono sempre orbite circolari introno all'asse del mondo. Le traiettorie di alcune stelle restano sopra l'orizzonte , mentre altre sono intersecate dall'orizzonte, alcune stelle di quelle visibili sono quindi occidue altre circumpolari ( = sfera obliqua).
Il Sole e l' Eclittica:
Il Sole si sposta intorno al centro della Galassia verso la costellazione di Ercole alla velocità di 19,5 km/secondo.
La Terra lo segue insieme agli altri pianeti e di conseguenza descrive attorno al sole una spirale e non un'orbita chiusa. L' asse della spirale indica la direzione del moto del sole ed ha una inclinazione di 50° sul piano dell' eclittica.
Il Sole sembra descrivere in un anno, da Ponente a Levante , un'orbita circolare.

L’ Eclittica e’ l’orbita tracciata dal moto apparente del SOLE nel corso di un anno.
Eclittica significa dal greco ecléipo = vengo meno, perché quando il Sole e la Luna si trovano allineati sul suo piano si verificano le Eclissi.
Il piano dell' Eclittica è inclinato di 23° 27' circa su quello dell' Equatore Celeste.

L'intersezione dei due piani viene chiamata Linea degli Equinozi ed i punti di incontro di questa linea con la sfera celeste sono detti nodi equinoziali.

Il Punto Gamma o punto equinoziale di primavera o nodo ascendente è quello che il sole incontra quando dall' emisfero Australe passa in quello Boreale.
Il Punto Omega o punto equinoziale di autunno o nodo ascendente e' quello che il sole incontra quando dall' emisfero Boreale passa in quello Australe.
I due punti dell’eclittica che si trovano più lontani dall’equatore si chiamano punti del Solstizio ed il sole vi si trova il 21 giugno (solstizio d’estate) e 21 dicembre (solstizio d’inverno).
Solstizi invece si dicono i punti dell' Eclittica a 90° dai punti equinoziali.
Solstizio d'estate è quello posto nell' emisfero Boreale.
Solstizio di inverno è quello posto nell' emisfero Australe.
Il Meridiano che passa per i punti Gamma ed Omega si chiama Coluro Equinoziale ,
quello che passa per i punti solstiziali si chiama Coluro Solstiziale.
L'Eclittica taglia l’equatore celeste in 2 punti (punti equatoriali) uno di fronte all’altro in Primavera (equinozio del 1 marzo) ed in Autunno ( equinozio del 23 settembre).
I due punti dell’eclittica che si trovano più lontani dall’equatore si chiamano punti del Solstizio ed il sole vi si trova il 21 giugno (solstizio d’estate) e 21 dicembre (solstizio d’inverno).
Le costellazioni e lo Zodiaco:
Le costellazioni sono raggruppamenti convenzionali di stelle , apparentemente vicine tra loro , che sembrano raffigurare cose naturali o artificiali, personaggi ed animali reali o mitologici, da cui deriva il loro nome, scelto dalla fantasia degli astronomi.
Le stelle delle costellazioni a cominciare da quelle più brillanti si indicano con le lettere dell'alfabeto greco, alfa, beta, gamma, seguite dal genitivo del nome latino della costellazione a cui appartengono. Alcune hanno invece un nome proprio.
Si conoscono 88 costellazioni e si distinguono in boreali, Australi e Zodiacali.
Le Costellazioni Boreali sono quelle che si dispongono tra la zona eclittica ed il Polo Nord
(Lira, Cigno, Cassiopea, Corona boreale, Ercole, Orsa Maggiore e Minore,ecc ).
Le Costellazioni Australi sono quelle tra l'eclittica ed il Polo Sud
(Orione, Cane Major, Cane Minor, Corona Australe, Centauro, Croce del Sud, ecc)
Le 12 costellazioni dello Zodiaco, sono le 12 tappe che il sole percorre durante il suo apparente giro intorno alla terra.
Il Sole Sosta in ognuna un mese e quindi sono le posizioni che occupa apparentemente osservato dalla Terra nel giro di un anno.
Ogni costellazione e' contraddistinta da un simbolo o segno.
Lo Zodiaco e' quindi la striscia di cielo che si allarga x circa 8 ° su ambedue i gradi dell’ellittica e all’interno della quale si svolge apparentemente il movimento del Sole e dei Pianeti.
Ha un arco di 360 °
Ed e’ suddiviso in 12 sezioni uguali di 30 ° rappresentati dai 12 segni zodiacali
Nel corso di un mese (30 giorni) il Sole percorre un segno.

NB: A causa della precessione degli equinozi , questo fenomeno non era immutabile ed è stata introdotta una distinzione fra le costellazioni zodiacali ed i loro segni.
Cioè si dice che quando il Sole si trova nel Leone , si vuol significare che si trova tra i 120° - 150 ° di longitudine dove una volta era effettivamente questa costellazione , ma vi si trova quella del Cancro.
Questa è una cosa importante che ha introdotto anche in Astrologia nuove teorie.

ALCHIMIA
Le origini dell’Alchimia sono remotissime, forse risalgono all’età preistorica con l’inizio dell’uso di tecniche metallurgiche.
L’intento principale dei cultori alchemici era la fabbricazione di elisir di lunga vita; distillazione, evaporazione e cristallizzazione dei vari minerali, in particolare le varie manipolazioni dell’oro dello zolfo e del cinabro, erano condotte al solo scopo di scoprire farmaci in grado di concedere all’uomo vigorosità al corpo e alla mente. Per molti lo scopo degli alchimisti si risolverebbe nella creazione di una sostanza (alcuni pensano liquida, altri materiale) che al solo contatto con un materiale “impuro” come il carbone mutasse questo in oro purissimo, e che se ingerita (o toccata) da un uomo questo sarebbe diventato immortale. Questa sostanza è la cosiddetta “pietra filosofale”; il termine alchimia sembra derivare (per lo più delle ipotesi) dall’arabo al-kīmiyā, che significa appunto «pietra filosofale». Secondo il tedesco Wolfram Von Eschenbach la pietra filosofale non era altro che il Graal il quale non corrisponderebbe alla coppa in cui Giuseppe d’Arimatea conservò il sangue della crocifissione di Cristo, ma ad uno smeraldo caduto dalla corona di Lucifero sulla Terra durante la ribellione degli angeli traditori.
Le tecniche dell’Alchimista: l’Elettrolisi
Il lavoro dell’alchimista si svolgeva in laboratorio, e consisteva nel creare pozioni, unguenti, polveri in grado di trasmutare qualsiasi cosa in minerale, vegetale o anche animale. L’alchimista è il mago per eccellenza che utilizza pozioni e formule magiche per modificare la natura circostante. A volte però questi individui riuscivano a trasformare materiali impuri in preziosi, o per lo meno riuscivano a farlo credere tramite il processo dell’Elettrolisi.
Prendiamo un recipiente di vetro contenente acqua distillata con disciolto un sale, o un acido, o una base, in cui sono immersi due barrette di metallo collegate una al polo negativo e l’altra al polo positivo di una batteria, il recipiente si chiama voltametro; le barrette metalliche elettrodi; i sali, gli acidi e le basi si chiamano elettroliti e le loro soluzioni in acqua soluzioni elettrolitiche.
Il movimento di ioni in un tale voltametro è noto come elettrolisi.
Si tenga presente che l’elettrolisi è resa possibile dalla dissociazione elettrolitica, cioè dalla scissione di una molecola nei suoi ioni componenti a causa dell’indebolimento di legame dovuto alla presenza dell’acqua.
Quando gli ioni arrivano sugli elettrodi cedono a questi la loro carica, diventando neutri, e successivamente possono,
➢ svilupparsi allo stato gassoso
➢ depositarsi sugli elettrodi
➢ reagire con la soluzione
➢ reagire con gli elettrodi stessi.
Elettrolisi con deposito di materia su un elettrodo
Se si prende un voltametro, per esempio, con elettrodi di carbone che contiene una soluzione di solfato di rame (CuSO4), avviene la dissociazione in ioni Cu++ ed SO4--, i quali rispettivamente al catodo e all’anodo neutralizzano la propria carica. Gli atomi di rame di depositano sul catodo, formando uno strato (ramatura), mentre il gruppo SO4 reagisce con l’acqua originando all’anodo uno sviluppo di ossigeno gassoso.
Molto probabilmente gli alchimisti facevano esperimenti simili nei loro laboratori grazie all’ausilio dell’energia elettrica trovata in natura (fulmini) oppure utilizzando macchine (è solo un’ipotesi) simili al generatore di Van de Graaff. Oggi questi esperimenti sono diventati tecniche molto utili nella lavorazione dei metalli.
Galvanoplastica
Questo processo consiste nel ricoprire un oggetto costruito in un materiale qualsiasi (stampo) con un metallo pregiato o con un altro metallo dotato di particolari requisiti (nichelatura, cromatura, argentatura, ecc.).
Anzitutto si ricopre preventivamente l’oggetto, se non è un conduttore, di un sottile strato di grafite e poi lo si pone in un voltametro facendolo funzionare da catodo. Nel voltametro si prepara una soluzione contenente un sale del metallo prescelto, mentre l’anodo è costituito da una lastra dello stesso metallo. Durante l’elettrolisi sul catodo si ha un deposito di metallo, mentre l’anodo passa in soluzione.
Alcuni alchimisti credevano per sbaglio di aver trovato il modo per tramutare qualsiasi oggetto in oro, ma il malinteso durava ben poco poiché la “doratura” non era perfettamente estesa su tutto l’oggetto che in alcune sue parti risultava ancora fatto del suo materiale precedente.
Gli antichi alchimisti erano tuttavia veri e propri scienziati i quali tentavano inoltre di riprodurre in laboratorio fenomeni naturali quali pioggia, fulmini o tempeste di vento. In passato non erano ritenuti tali per i loro metodi stravaganti quali indossare lunghi mantelli vistosi durante gli esperimenti; pronunciare formule magiche durante l’immersione dei singoli ingredienti nelle loro pozioni; fare sacrifici augurali prima dell’inizio di un esperimento.
I minerali
Per l’alchimista la natura è una struttura viva e risonante in ogni sua parte e componente. L’elemento minerale, che è la base di tutto l’edificio della creazione, appartiene paradossalmente al regno della natura più vicino al divino, per la sua purezza strutturale. Da ciò deriva il suo uso magico. Le pietre preziose anche oggi non vengono usate solo a scopo decorativo, ma anche come simboli di un impegno. Un esempio è il diamante usato per il fidanzamento. Assolvono talvolta l’espressione di una funzione come nel caso dell’ametista dell’anello dei vescovi. A Westminster c’è la vecchia pietra regale della razza scozzese: la Lia Fail, o “Pietre del Destino” su cui i re britannici prestano ancora giuramento. L’Islamismo ha conservato l’antico culto della pietra: la pietra nera della Mecca: cubo sacro che viene considerata per gli islamici la “casa di Dio”.
Nel suo stato più puro, il regno minerale produce cristalli (con i loro 230 modi strutturali) e gemme preziose, che uniscono geometria e colore, i quali secondo la tradizione esoterica sono supporti magici che contengono un determinato potere in grado di influenzare le personalità degli esseri umani e di cambiare in qualche modo il loro destino. Tuttavia ai giorni d’oggi è stato dimostrato che le pietre preziose, come il diamante, captano, trattengono ed emettono diversi tipi di radiazioni.
Granato
Rafforza - Spinge a Reagire – Rende Combattivi – Porta Risolutezza – Volontà e Tenacia
Ematite
Organizza Concentra Indirizza l’energia Vitale e Mentale disperse – Porta Strategia e Coraggio
Rubino
Porta Forza Volontà Coraggio Indipendenza Sessualità su piano Fisco ma anche Spirituale
Corniola
Concentra Focalizza Energia sul presente – Rende Creativi e Ispirati – Sessualità – Fiducia in sé
Agata Muschiata
Rinnova e Stimola l’ Energia – Sblocca e Porta Coraggio – Grande capacità curativa spirituale
Opale
Rafforza e Incoraggia – Assorbe e Fa defluire Grande Amplificatore – Apertura verso l’esterno.
Cristallo di Rocca
Protegge e dà Armonia – Assorbe l’ Energia Negativa – Rende Trasparenti – Chiarezza Mentale
Onice
Purifica\Protegge pensieri ed aura, luoghi, sogni – Assorbe\Dissolve l’energia negativa – Armonia
Ossidiana
Libera dalle paure facendole emergere ed affrontare – Porta cambiamento
Ambra
Purifica e Pulisce – Scarica la depressione e le tensioni
Ametista
Spiritualità - Intuizione – Umiltà – Fratellanza - Protegge\Insegna\Ispira – Premonizione -
Quarzo Rosa
Pietra del Perdono e dell’Amore - Toglie Ira , Rancore , Odio , Litigi, Sviluppa amore per il bello
Acquamarina
Comunicazione con noi stessi e gli altri – Coscienza e Espressione – Chiarezza mentale – Serenità
Crisocolla
Parlare e Farsi ascoltare – Creatività – Lasciarsi andare – Pietra del Cambiamento – Serenità
Turchese
Toglie Pessimismo – Esaurimento – Depressione – (si scarica sull’ematite, si carica sul c. di rocca)
Crisoprasio
Elimina quel che ristagna – Rigenera – Riattivazione totale
Eliotropio
Trasformazione – Pietra del Coraggio - Toglie Stanchezza e Stress
Magnetite
Connette alle energie terrestri – Tiene con i Piedi per Terra – Da forza di Volontà e Calma
Malachite
Toglie i blocchi , l’ansia , l’indecisione – Focalizza - Autoanalisi – Intuizione
Giada
Amore, serenità , salute
Pietra di Luna
Intuizione – Femminilità – Sensibilità – Creatività – Chiaroveggenza – Sogni Lucidi
Lapislazzuolo
Intuizione – Coscienza – Elevazione – tramite comunicazione con noi stessi e l’universo.
Citrino
Elimina depressione autodistruttiva richiamando energie solari - Voglia di Vivere e cambiare
Topazio (giallo)
Stimola e Dissolve i pensieri negativi – Per chi ha avuto un tracollo e non trova la forza di vivere
Celstina
Trasforma Rabbia e Furia ,represse o no, in qualcosa di costruttivo - Riequilibra l’obbiettività
I TAROCCHI e la CABALA
La Cabala
La Cabala è un sistema filosofico-religioso che ha per oggetto la comprensione mistica di Dio e lo svelamento dei segreti del mondo come riflessi del mistero divino.
I cabalisti ritengono che l’Universo sia stato creato da un essere divino e misterioso, che partendo da un punto primordiale si manifesta”dall’alto verso il basso”, per generare l’Universo e l’essere umano. Questo processo, per il quale l’Assoluto accede al piano della materializzazione, si produce attraverso i 32 sentieri della Cabala: 10 sfere dette sephirot per le quali l’essenza primordiale si fa densa, e i 22 sentieri che le collegano. Il disegno che viene a formarsi costituisce il cosiddetto “Albero della vita”.
I Tarocchi
I Tarocchi sono un mazzo di 78 carte che compongono il Libro di Toth che, secondo la tradizione esoterica, tramite la loro struttura di immagini dinamiche ed il loro simbolismo, di conoscere fatti e fenomeni dentro ed attorno a noi senza l’ostacolo di barriere temporali. Le loro origini sembrano risalire all’antico Egitto, canale di trasmissione di simboli che raggiunsero la maggior diffusione nell’alto Medioevo e agli inizi del Rinascimento, simboli sacri e segreti degli iniziati all’Ermetismo.
Le 78 carte di un mazzo di Tarocchi si dividono in due gruppi: gli Arcani Minori, composti da 56 carte suddivise in quattro semi (Coppe o Cuori, Denari o Quadri, Bastoni o Fiori, Spade o Picche, come nelle carte italiane e francesi), ognuno dei quali presenta 14 carte; e le restanti 22 carte che vengono chiamate Arcani Maggiori o Trionfi.
I Tarocchi e la Cabala
Dato che gli Arcani Maggiori sono 22, i Tarocchi sono stati spesso posti in relazione con la Cabala ebraica: altrettante sono infatti le lettere dell’alfabeto ebraico, inoltre per la simbologia cabalistica il numero 22 rappresenta un numero magico. L’utilizzo dei Tarocchi consiste nel leggere ed interpretare i loro infiniti significati simbolici dopo averli sistemati in un determinato modo, uno dei quali era quello di sistemare le carte sul disegno cabalistico dell’Albero della Vita.
I simboli fondamentali
Il ricco simbolismo dei Tarocchi ha originato una serie infinita di speculazioni sulla loro origine, dato che in essi si fondono immagini bibliche, elementi naturali, costellazioni zodiacali, motivi astrologici, allegorie medievali e riferimenti alla mitologia classica e a quella scandinava. Alcuni simboli si ripetono in diversi Arcani come:
Acqua: rappresenta l’oceano primordiale da cui sorge la terra ed è elemento di purificazione
Ali: simbolo di ascensione e di spiritualità
Angelo: è il messaggero del divino, il suo ruolo appartiene al campo dello spirito e dell’intelletto
Animale: rimanda alle potenze istintive ed al campo del subconscio
Barba: simbolo di maturità, virilità e, se bianca, di saggezza e autorità
Bastone: vincolo verticale tra cielo e terra; è il simbolo dell’autorità e del potere
Cappello: è un simbolo di protezione e simboleggia i pensieri di chi l’indossa
Collare: rappresenta l’unione di tutti gli esseri
Colonne: chi si trova tra le due colonne occupa una posizione importante
Mantello: capacità di nascondersi e di sapersi isolare
Nudità: abbandono dei beni materiali; indica purezza
Ruota: ciclo della vita e del movimento
Scettro: fertilità e dominio
Spada: libertà, forza e potere sugli altri

L’espressione Artistica
L’artista è un mago perché esprime con forme ciò che gli ossessiona lo spirito. Tutte le forme d’arte hanno affinità con la magia, perché usano gli stessi supporti simbolici d’armonia dei colori, di geometria, di proporzioni matematiche. L’arte è un supporto magico in sé, una sottile e potente magia d’ambiente nella quale, secondo l’espressione di Baudelaire, i « profumi, i colori e i suoni si corrispondono ».
Come il mago, l’artista sfrutta tutte le sue possibilità sensoriali per poi trascenderle. Quindi l’artista è un creatore poiché deve materializzare la propria visione.
LA PITTURA VISIONARIO - FANTASTICA
La sconfitta di Napoleone e la successiva restaurazione delle monarchie assolutiste portano a un’inevitabile crisi di idee all’interno della società contemporanea.
All’artista impegnato a svolgere in prima persona un ruolo di educatore morale e civile, attraverso la piena partecipazione alla vita sociale, si sostituì, durante i primi anni del secolo, l’immagine dell’artista solitario, del genio incompreso, che ha deciso di chiudersi in se stesso, convinto dell’impossibilità di modificare le sorti della società. Questa chiusura porta l’artista romantico ad immaginare mondi fantastici e visionari in cui poter rifugiarsi, dando vita ad una produzione di opere molto lontane da quella elaborazione dei miti del passato che aveva caratterizzato il Neoclassicismo.
Si matura, pian piano, un’autentica “passione per le componenti più irrazionali dell’animo umano”. Già nel corso del XVIII secolo si manifestano i primi sintomi di una forma di rifiuto della razionalità. Persino Diderot nel 1775 dava importanza alla dimensione “oscura” non rischiarata dai lumi della ragione, ammettendo l’esistenza di un “patto segreto” tra la morte e la notte. Nel Salon di Parigi dello stesso anno venivano esposti numerosi dipinti di notturni e di rovine, immagini di un mondo misterioso, lugubre. La sensibilità romantica è sollecitata dal desiderio di verificare i limiti della ragione e di spingerli fino alle estreme conseguenze. La rappresentazione artistica offre una possibilità di trasformare le forze occulte del sogno in una forma visibile. Questa nuova espressività si pone in opposizione alla religione: gli artisti cominciarono a maturare un pessimismo assoluto che li portava a concepire l’assoluto come un qualcosa di cupo ed indefinito come “sinodo di notte e morte”. Come ci spiega Novalis si contrappongono il finito e l’infinito, il reale e l’irreale.
La pittura visionario-fantastica, che si sviluppa nel pieno Romanticismo, aveva avuto origine già nel passato, infatti il sogno era l’unico strumento per avvicinarsi al culto del Dio onnipotente nella mentalità medievale. In seguito nel Rinascimento il sogno è una delle armi attraverso le quali l’uomo si sente superiore ad ogni “particolare”. Nel ‘700, invece, la pittura visionario fantastica nacque in contrapposizione alla tormentata presenza della ragione.
“L’Esorcismo” la “La lampada del diavolo” ci testimoniano il fascino che l’occulto esercitava in
ambiente artistico verso la fine del XVIII secolo. In “Saturno” Goya si spira al mito greco del signore dell’Olimpo il quale divora i figli per sfuggire all’adempimento della profezia, secondo la quale uno di essi l’avrebbe ucciso. Altro esempio di pittura visionario-fantastica lo possiamo trovare nel dipinto di William Blake “La bestia della rivelazione”. L’acquerello raffigura l’“ibrido” cioè un’immagine che combina l’animato e l’inanimato. Il forte contenuto simbolico dell’immagine è finalizzato al testo letterario religioso, il libro della Rivelazione della Bibbia.
Ingres fu uno dei pittori francesi ad avvicinarsi, per alcuni versi, alle tematiche del Romanticismo ispirandosi per la realizzazione del dipinto “Il sogno di Ossian” ad un passo dei canti di omonimi. Il ciclo epico nordico di Ossian, di ispirazione medievaleggiante, fu inventato dalla fertile fantasia del poeta scozzese James Macpherson e si diffuse in Francia per volere di Napoleone che commissionò a Ingres questo quadro per la sua stanza da letto nel palazzo del Quirinale a Roma. Diversamente da Goya, Ingres separa la situazione “reale” di Ossian assopito e quella “onirica”.
La tela presenta in primo piano la figura di Ossian, il leggendario bardo scozzese del III secolo dopo Cristo che, addormentatosi con accanto il suo cane, vede in sogno il figlio Oscar, raffigurato a destra con l’elmo alato e lo scudo. Sulla sinistra si staglia la figura statuaria della vedova di Oscar Malvina, mentre a centro Ingres pose l’immagine del re delle navi con a fianco le figlie intente a suonare l’arpa. Chiude il dipinto la lunga fila diagonale degli eroi e dei guerrieri della mitologia Ossianica. Ciò che Ingres ha voluto rappresentare in quest’opera è la netta separazione fra il mondo dei vivi, esaltato dai colori accesi del rosso e del verde della veste di Ossian, e quello visionario dei morti, illuminato, invece, da una luce abbagliante ed irreale che oltre ad imprimere un movimento circolare intorno alla figura del guerriero addormentato, accresce l’effetto di estraneità e di sogno. Da notare come Ingres aumenti il segno di profondità della intera scena utilizzando una particolare soluzione: far appoggiare Ossian ad un’ arpa dipinta in posizione diagonale.
La Magia nella Letteratura Antica
La magia ebbe una parte importante nella cultura dell’antichità e ha lasciato tracce cospicue anche nella letteratura. In particolare essa caratterizza una delle saghe più note: quella degli Argonauti; vi compare infatti la figura di Medea che incarna il personaggio della maga. Fin dalla IV Pitica di Pindaro l’innamoramento di Medea per Giasone è connesso con pratiche magiche, delle quali Medea stessa è vittima per volere di Afrodite.
Da questo momento il tema della magia nella letteratura antica si esplica in due direzioni differenti: da una parte i fenomeni meravigliosi che sono riconducibili alle azioni dei maghi, dall’altra gli aspetti tecnici di quest’arte.
Nella letteratura latina diviene un luogo comune la capacità della magia di provocare eclissi di Sole e di Luna, di cambiare il corso degli astri, di deviare i fiumi, di operare altri analoghi prodigi. Questo topos caratterizza per esempio la maga africana chiamata da Didone per preparare la cerimonia che si concluderà con il suo suicidio.
I particolari relativi alle tecniche magiche assumono caratteri più realistici concentrandosi soprattutto intorno a pratiche di magia d’amore e di magia distruttiva.
Nei poeti elegiaci Properzio e Tibullo compaiono numerosi accenni a specifiche pratiche come la ricerca degli ingredienti per i filtri amatorii (erbe malefiche, ossa o parti di cadaveri, ecc..) o l’uso dei rombi (ruote magiche); l’operazione magica ruota intorno al calderone in cui bolle un intruglio composto da molti e orripilanti ingredienti.
Seneca, nella sua Medea, riprende la lezione ovidiana e fa della protagonista una maga potente e terribile riscontrando una notevole accumulazione di elementi orridi, disgustosi e macabri.
I testi citati propongono anche una precisa localizzazione geografica delle principali zone magiche: da una parte la Colchide, patria di Medea, dall’altra la Tessaglia, sede di famigerate streghe. Proprio in Tessaglia, dove si trovava Farsalo, Lucano ambienta una fosca scena di negromanzia in cui la maga Eritto costringe un soldato morto a tornare in vita per profetizzare il futuro dell’esercito di Pompeo.
Gli aspetti più realistici citati ritornano ulteriormente accentuati nel Satyricon di Petronio. Poiché i racconti di magia sono affidati a personaggi culturalmente sprovveduti, gli argomenti attingono alle credenze popolari, senza mediazioni letterarie: vi compaiono infatti il motivo folclorico del lupo mannaro e quello delle streghe che rapiscono i cadaveri.
Su questa linea si pone il romanzo di Apuleio “Le Metamorfosi”, che non a caso è ambientato in Tessaglia e che ha come motivo centrale la trasformazione del protagonista in asino per effetto di un filtro magico. Nell’intreccio principale sono inoltre inserite alcune novelle di magia: la vendetta di una strega verso l’uomo che l’ha abbandonata; la vicenda di una strega che, cercando di trafugare alcune parti di un cadavere, erroneamente porta via il naso al custode addormentato del corpo.
Alla magia riconduce anche un’altra opera di Apuleio, il “De Magia”. Qui non si tratta di una storia fantastica, ma di un discorso in cui l’autore si difende dalle accuse di aver praticato personalmente la magia.
I dettagli tecnici delle pratiche magiche (per esempio l’uso dello specchio, essenziale per un determinato tipo di magia) vengono presi in considerazione e minimizzati dall’oratore, che intende porre in evidenza il carattere eminentemente filosofico della sua attività.
Apuleio è l’autore latino che concede maggior spazio alla tematica magica, accogliendo sia i motivi legati alla letteratura sia quelli che riflettono le tradizioni e le superstizioni popolari: esperto egli stesso di magia, pur prendendone le distanze (la curiositas che spinge Lucio verso le pratiche magiche è punita e condannata esplicitamente), lo scrittore prova per essa un vivissimo interesse, a cui dà forma artistica nelle Metamorfosi.
La trasformazione di Lucio
Lucio, giunto ad Ipata ed ospite in casa dell’amico Milone, viene a sapere che la padrona di casa, e moglie di Milone, Panfile è una maga; incuriosito dalle arti magiche Lucio intraprende una relazione con una servetta di lei, Fotide, e per mezzo suo ottiene di fare prova delle arti magiche della padrona; egli chiede di essere trasformato in uccello, ma per errore è mutato invece in asino.
Haec identidem asseverans summa cum trepidatione irrepit cubiculum et pyxidem depromit arcula. Quam ego amplexus ac deosculatus prius, utque mihi prosperis faveret volatibus deprecatus, abiectis propere laciniis totis, avide manus immersi et haurito plusculo cuncta corporis mei membra perfricui. Imaque alteris conatibus libratis bracchiis in avem similem gestiebam. Nec ullae plumulae nec usquam pinnulae, sed plane pili mei crassantur in setas, et cutis tenella duratur in corium, et in extimis palmulis perdito numero toti digiti coguntur in singulas ungulas, et de spinae meae termino grandis cauda procedit. Iam facies enormis et os prolixum et nares hiantes et labiae pendulae; sic et aures immodicis horripilant auctibus [..], ac dum salutis inopia cuncta corporis mei considerans non avem me sed asinum video. Querens de facto Photidis, sed iam humano gestu simul et voce privatus, quod solum poteram, postrema deiecta labia, umidis tamen oculis obliquum respiciens ad illam tacitus expostulabam. [..]
Dopo avermi così rassicurato (Fotide), con grande trepidazione entrò nella stanza, e tirò fuori un barattolo dal cofanetto. Io lo presi in mano, lo baciai, e poi lo pregai che mi desse la grazia di voli felici; mi spogliai in fretta di tutti i vestiti, immersi le mani avidamente nel barattolo, ne tolsi un bel po’ di unguento e mi spalmai ben bene tutto il corpo. E già tentavo di librare prima un braccio poi l’altro, come un uccello, ma non mi spuntava nessun tipo di piume, e nemmeno penne. I miei peli, invece, diventavano grossi come setole, e la pelle mi diventava dura come il cuoio, e in cima alle mani le dita non erano più separate ma si univano in un unico zoccolo, e dall’estremità della spina dorsale mi viene fuori una gran coda. La mia faccia è enorme, la bocca tutta larga, le narici dilatate, le labbra mi pendono giù e mi crescono smisurate orripilanti orecchie pelose, [..] così, senza possibilità di salvezza, viste tutte le parti del mio corpo, riconobbi che non ero diventato uccello, ma asino. Cercai di sgridare Fotide, ma non avevo più né un gesto umano né la voce: così come potevo, tirando avanti le labbra e guardandola di sbieco con gli occhi umidi, chiesi in silenzio il suo aiuto. [..]
La Scapigliatura

Il termine “scapigliatura” fu proposto per la prima volta da Cletto Arrighi (pseudonimo di Carlo Righetti) al fine di designare un gruppo di letterati spostati e ribelli alla loro classe di appartenenza che amavano vivere in maniera eccentrica e disordinata. Il termine ebbe una rapida diffusione e fu impiegato come autodefinizione da quegli stessi scrittori anticonformisti.
Con il gruppo degli scapigliati compare per la prima volta nella cultura italiana dell’Ottocento il conflitto tra artista e società, conflitto che nel periodo Romantico non si era manifestato sia per l’arretratezza culturale e sociale dell’Italia, rispetto ad altri paesi europei, sia che gli intellettuali avevano un preciso ruolo sociale. Dopo il Risorgimento si avvia un processo di modernizzazione economica e sociale che respinge il ruolo dell’intellettuale conformista. Così negli artisti italiani nasce il mito di una vita irregolare e dissipata delle norme morali e delle convenzioni correnti (“maledettismo”).
Di fronte alla modernità, al progresso economico, a quello scientifico e tecnico, gli scapigliati assumono un doppio atteggiamento:
• da un lato hanno un impulso di repulsione ed orrore e si aggrappano ai valori del passato: la Bellezza, l’Arte, la Natura, il Sentimento
• dall’altro si rassegnano a rappresentare il «vero», gli aspetti della realtà presente, anche quelli più brutalmente materiali e turpi usando il linguaggio dell’anatomista e del chimico.
Questo atteggiamento viene definito «dualismo».
I scapigliati si sentono così divisi tra Ideale e Vero, bene e male, virtù e vizio, bello e orrendo, senza possibilità di conciliazione. E la loro opera è proprio l’esplorazione di questa condizione di incertezza, di angosciata perplessità, di disperazione esistenziale.
Ne deriva che la letteratura scapigliata recupera tutta una serie di temi romantici, che la nostra letteratura del primo Ottocento non aveva conosciuto: l’esplorazione estrema dell’irrazionale e del fantastico, della dimensione del sogno e dell’allucinazione, il “nero”, il macabro e l’orrore, il satanismo, ma anche il culto mistico della Bellezza, l’esotismo, gli atteggiamenti umoristici ed ironici.
Non casualmente queste manifestazioni estreme compaiano dopo l’unificazione: il “nero” romantico era la percezione delle forze terribili che si erano scatenate nel mondo moderno ed esprimeva l’angoscia, la paura, l’orrore da esse provocati. In Italia questi processi prendono l’avvio proprio con la costituzione dello Stato unitario.
I modelle a cui fanno riferimento gli scapigliati sono in primo luogo i romantici tedeschi, come il fantastico ed allucinato Hoffmann, il bizzarro umorista Jean Paul, il democratico ed irridente Heine. Ma il loro vero e proprio nume tutelare è Baudelaire, il poeta che aveva cantato l’angoscia della vita moderna nelle grandi metropoli, il vuoto ed il disgusto per questa vita. Un altro autore che esercita grande fascino è Poe, con i suoi racconti fantastici e orrorosi, con la sua vita disordinata e “maledetta”.
Gli scapigliati, con il loro culto del vero, con l’attenzione a ciò che è orrido e deforme, introducono in Italia il gusto del nascente Naturalismo (che in Francia si afferma tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta). D’altra parte, la tensione verso il mistero e l’inesplicabile, l’esplorazione delle zone buie della psiche dove si agitano mostri e impulsi inconfessabili, anticipano future soluzioni della letteratura decadente.
Nella Scapigliatura si possono notare le potenzialità di un gruppo d’avanguardia, ma tali potenzialità non vengono realizzate che in minima parte, per mancanza della necessaria chiarezza di visione, di coraggio, di profondità di pensiero. Gli scapigliati non arrivano dunque ad aprire veramente nuovi orizzonti conoscitivi, quelli che invece il Decadentismo europeo e italiano saprà poi esplorare. Essi non arrivano neppure a elaborare una lingua poetica personale del loro movimento, anzi il più delle volte, quasi per pigrizia, si accontentano del facile linguaggio prosaico o riutilizzano le forme metriche del Romanticismo più trito.
La Zona d’Ombra
Gli antichi modi di conoscenza quali la magia, l’occultismo, l’esoterismo, l’alchimia e l’astrologia, sembravano essere stati sconfitti dal pensiero scientifico del ‘500, del ‘600 e dall’Illuminismo. Eppure quest’insieme di dottrine e credenze sembrano essere state le cause della più grave catastrofe avvenuta agli inizi dello scorso secolo e che ha cambiato in modo inesorabile la vita di molti uomini e donne: la Seconda Guerra Mondiale.
Secondo molti storici il Nazismo avrebbe avuto una influente cultura esoterica che ne avrebbe caratterizzato le azioni; questa cultura sembra partire proprio dal fondatore del partito, Adolf Hitler.
Esorcisti, satanisti ed illustri psicoanalisti hanno infatti riscontrato agghiaccianti coincidenze tra il principio del male e il führer del reich millenario. Soltanto da poco tempo, dagli archivi vaticani, sono sorti documenti che attestano come Pio XII abbia più volte celebrato riti di esorcismo per liberare Hitler da una possibile possessione diabolica.
Queste sono le raggelanti coincidenze:
1. il ghiaccio: Hitler affermò: “Qualunque cosa accadrà il mio cuore rimarrà di ghiaccio”- e secondo una tradizione medievale il fondo dell’inferno è puro ghiaccio ed antiche leggende narrano come di ghiaccio siano ricoperti il seme ed il sesso del diavolo
2. il fuoco, le fiamme dell’inferno: nel segno del fuoco si apre e si chiude la storia del caporale austriaco, dall’incendio del Reichstad fino al rogo nel bunker della cancelleria
3. il lupo, simbolo demoniaco: da giovane Hitler si fa chiamare “Er Wolf” e firma così alcune sue lettere; i suoi cani preferiti erano i lupi alsaziani; chiama le Ss “il mio branco di lupi”
4. le particolari perversioni sessuali del führer: incesto, abuso di minorenni, maltrattamenti, istigazioni al suicidio, coprofilia.
Ma le coincidenze continuano. La diceria popolare associa le deformità fisiche e i vizi al demonio: i gerarchi nazisti sembrano uscire da un pauroso racconto: Goebbels aveva il piede caprino, Goering era inebetito dalla morfina, Himmler era un sadico, Hess era paranoico, Bormann era alcolizzato.
Solo pochi studiosi e pochi uomini politici colsero questo aspetto apparentemente demoniaco del nazionalsocialismo. Tra questi vi era soprattutto il primo ministro inglese Churchill. Anch’egli aveva un qualche interesse per la cultura occulta, consultava veggenti e quindi questa sua formazione culturale gli permise di capire che nel successo di Hitler vi erano delle componenti occulte. Churchill non esitò a mobilitare i servizi segreti per rintracciare il più famoso mago satanista dell’epoca, Aleister Crowley.
Crowley era assiduo frequentatore di Sthonenge , vicino Londra, luogo addetto alla cultura celtica. È dedito a orge sacre, riti satanici, pratiche perverse e spesse violente e per un periodo della sua vita è filo-nazista. Churchill lo utilizza come mago spia, col compito di combattere la magia nera emanata da Hitler.
Altri cultori dell’esoterismo pensavano che Hitler fosse in contatto non con il demonio, ma con misteriose entità appartenenti ad una razza che in un tempo lontanissimo avrebbe dominato il mondo e che ora vive nascosto in Oriente, in una terra inaccessibile e che avrebbe scelto Hitler come destinatario dei segreti per governare il mondo.
Tutto nasce da Elena Petrovna Blavatskij alla fine dell’800. È russa ed è considerata la più grande medium e occultista di tutti i tempi. È stata ispiratrice delle maggiori società esoteriche nate in Europa all’inizio del ‘900, tra le quali la Thule, nucleo primigenio del partito nazista.
Madame Blavatskij riteneva di essere in contatto telepatico con i maestri sconosciuti, nascosti nelle lontane terre del Tibet i quali le avrebbero raccontato la storia occulta dell’essere umano. In tempi lontanissimi, ad Oriente, su un’isola dove ora si estende il deserto del Gobi, sarebbero atterrati “i Signori della Fiamma”, semidei onnipotenti provenienti dal cielo che avrebbero generato il re del mondo, un ibrido tra umano e divino, un super-uomo arcano e potente. Passarono i secoli, poi improvvisamente questa civiltà sprofondò come per una spaventosa catastrofe. Secondo la Blavatskij i superstiti si sarebbero rifugiati nelle viscere della terra tra Tibet e Nepal, dove fondarono una civiltà sotterranea, la mitica Agharti. Hitler si sentiva il prescelto, l’incaricato dei maestri sconosciuti, il padre delle nuove entità ibride.
Hitler aveva, dunque, sempre giocato su due piani: la guerra delle armi, delle battaglie e dei generali, e la guerra occulta, dei maghi, dei miti e degli oggetti portentosi in grado di rendere invincibili chi li possiede. La leggenda, infatti, si mischia alla realtà: Hitler desiderava il sacro Graal, la santa reliquia che renderebbe onnipotenti ed immortali. Hitler voleva essere il nuovo Parcival e spedì le SS alla ricerca dell’oggetto. A comandare la spedizione era il maggiore Otto Rahn il quale sembrava non avere dubbi, il Graal si trovava nascosto ai piedi dei Pirenei, nel castello di Montsegurt, ultima sede dei Catari. Le speranze del führer sembravano svanire con la scomparsa misteriose di Rahn il 13 Marzo 1939.
6 Giugno 1944, gli Alleati sono sbarcati in Normandia, per il Reich è cominciato il conto alla rovescia. Hitler manda le sue truppe al nord per fermare l’avanzata degli Alleati tranne un piccolo gruppo il quale viene spedito nel villaggio di Oradourt, in Francia ai piedi dei Pirenei, alla ricerca di un’ultima speranza. Le squadre naziste cominciano così una lenta perquisizione di ogni casa sterminando l’intera popolazione nella vana speranza di recuperare il Santo Graal.
Ora Hitler sa che anche l’altra guerra è persa, quella dei misteri, dell’energia oscura e del Sole Nero.
Thomas Stearns Eliot
(the Waste Land)
THE LIFE
T.S. Eliot was the greatest British-American poet of our century; he was born in St. Louis, Missouri, on September 26 1888.
In 1906 Eliot entered Harvard University where he started his career by editing a review, “The Harvard Advocate”. He also met some of the most important philosophers of ‘900.
After taking his M.A degree he came to Europe and spent a year in Paris. At Sorbonne he was deeply influenced by French Symbolists. After he has come back in America for a short time, he went to Germany to complete his studies at the University of Marburg. When the First World War broke out he left Germany for England.
In 1915 he married a British dancer (with mental problems) and took to teaching to increase his income. But he soon left this job and went to work in a bank of London. In this period he also contributed to write in some of the most important journals of the time, in this way he could to publish his poems and critical articles.
In 1921, to recover from a nervous breakdown, he spent some time in Switzerland, where he finished writing The Waste Land.
In 1927 he joined the Church of England and took British citizenship.
In 1948 he received the British Order of Merit from King George VI and the Nobel Prize for literature. He died in London on January 4, 1965.
THE WASTE LAND
The most significant and influential poem in his first creative stage is The Waste Land. Considered by some critics the poetic equivalent of Joyce’s Ulysses, the poem is the increasingly hallucinating description of a vast “waste” landscape, both physical and symbolic, in which myth and reality overlap.
For this poem, Eliot drew above all on two famous works on anthropology, i.e. Jessie L. Weston’s From Ritual to Romance and Sir. James Frazer’s The Golden Bough: A Study in Magic and Religion.
Frazer therefore provided information about primitive myth and sacrificial rituals to ensure the continuing cycle of the seasons. But it was Weston’s book that actually inspired the main theme of the poem through her account of the Fisher King and the Grail legend. She in fact narrates how, in a kingdom called Waste Land, the ruler, the Fisher King, has been sexually maimed and, as consequence, the country lies under a terrible curse; all sources dry up and the whole land becomes sterile. The curse can only be lifted by the arrival of a stranger, who, however, must know the meaning of the Grail symbols. The stranger arrives and starts on his quest for the Holy Grail, but in the end he fails.
Jessie Weston sees the story of the Waste Land and of the Grail legend in terms of fertility rites and sexual symbolism, and it is on this interpretation that Eliot bases his poem.
He in fact regards our modern world as a Waste Land using themes as:
mythic past: a time where imaginary events take place like the
Fisher King’s story
-the link with the past:
historical past: a precise time in the past, well defined by
dates and verifiable events
natural: the land is dry, rocky, polluted and unfruitful
-the sterility of modern life social: people find it difficult to communicate with each other
spiritual: people no longer believe in religious values and in Christ
as the spiritual saviour
There is no plot in the poem, but only a sequence of images, sometimes ambiguous, apparently unconnected and open to various interpretations, but linked to each other by the technique of “association of ideas”.
It is divided into five sections of various length:
Section I - The Burial of the Dead (76 lines), dealing with the coming of spring in a sterile land;
Section II - A Game of Chess (96 lines), juxtaposing present squalor and past ambiguous
splendour;
Section III - The Fire Sermon (139 lines), reinforcing the theme of squalor introducing Tiresias, the
blind spectator, considered by Eliot the most important character in the poem;
Section IV - Death by Water (10 lines), focusing on Phlebas, a Phoenician sailor, and on the idea of
purification (by water);
Section V - What the Thunder Said (112 lines), conveying the image of disintegration of Western
civilization and suggesting its possible salvation.
The method used by Eliot is the same mythical method used by Joyce in Ulysses, it consists to express actual problems using the myth.
In its particular structure the poem is quite difficult; what makes it so difficult is:
- the lack of explicit links between the episodes described;
- the language used has sometimes a sound like prose;
- the presence of sentences from foreign languages;
- allusions to people, traditions or events that require a cultural background in the reader,
- the various use of symbolism;
- there isn’t a temporal structure;
THE WASTE LAND
I. The burial of the dead
April is the cruellest month, breeding,
lilacs out of the dead land, mixing
memory and desire, stirring
dull roots with spring rain.
Winter kept us warm, covering
earth in forgetful snow, feeding
a little life with dried tubers.
Summer surprised us, coming over the Starnbergersee
with a shower of rain; we stopped in the colonnade,
and went on in sunlight, into the Hofgarten,
and drank coffee, and talked for an hour.
Bin gar keine Russin, stamm aus Litauen, echt deutsch.
And when we were children, staying at the archduke’s,
my cousin’s, he took me out on a sled,
and I was frightened. He said, Marie,
Marie, hold on tight. And down we went.
In the mountains, there you feel free.
I read, much of the night, and go south in the winter.
What are the roots that clutch, what branches grow
out of this stony rubbish? Son of man,
you cannot say, or guess, for you know only
a heap of broken images, where the sun beats
and the dead tree gives no shelter, the cricket no relief,
and the dry stone no sound of water. Only
there is shadow under this red rock,
(come in under the shadow of this red rock),
and I will show you something different from either
your shadow at morning striding behind you,
or your shadow at evening rising to meet you;
I will show you fear in a handful of dust.
Frisch weht der Wind
der Heimat zu;
mein irisch Kind,
wo weilest du?
“You gave me hyacinths first a year ago”;
“they called me the hyacinth girl.”
Yet when we came back, late, from the hyacinth garden,
your arms full, and your hair wet, I could not
speak, and my eyes failed, I was neither
living nor dead, and I knew nothing,
looking into the heart of light, the silence.
Oed’ und leer das Meer.
Madame Sosostris, famous clairvoyante,
had a bad cold, nevertheless
is known to be the wisest woman in Europe,
with a wicked pack of cards. Here, said she,
is your card, the drowned Phoenician Sailor,
(those are the pearls that were his eyes. Look!).
Here is Belladonna, the Lady of the Rocks,
the lady of situations.
Here is the man with three staves, and here the Wheel,
and here is the one-eyed merchant, and this card,
which is blank, is something he carries on his back,
which I am forbidden to see. I do not find
the Hanged Man. Fear death by water.
I see crowds of people, walking round in a ring.
Thank you. If you see dear Mrs. Equitone,
tell her I bring the horoscope myself:
one must be so careful these days.
Unreal City,
under the brown fog of a winter dawn,
a crowd flowed over London Bridge, so many,
I had not thought death had undone so many,
Sighs, short and infrequent, were exhaled,
and each man fixed his eyes before his feet.
Flowed up the hill and down King William Street,
to where Saint Mary Woolnoth kept the hours
with a dead sound on the final stroke of nine.
There I saw one I knew, and stopped him, crying:
“Stetson!”
“You who were with me in the ships at Mylae!”
“That corpse you planted last year in your garden,
has it begun to sprout? Will it bloom this year?”
“Or has the sudden frost disturbed its bed?”
“Oh keep the Dog far hence, that’s friend to men,
or with his nails he’ll dig it up again!”
“You! hypocrite lecteur! – mon semblable, - mon frère !”
Aprile è il mese più crudele, fa nascere
i lillà da una terra morta, mescolando
memoria e desiderio, risvegliando
radici sopite con la pioggia primaverile.
L’inverno ci aveva tenuti caldi, ricoprendo
la terra di neve immemore, alimentando
una piccola vita con tuberi secchi.
L’estate ci ha sorpreso, arrivando oltre il Starnbergersee
con un acquazzone; non ci siamo fermati sotto il colonnato,
e procedemmo alla luce del sole, nell’ Hofgarten,
e abbiamo bevuto caffè, e parlato per un’ora.
Io non sono russa, vengo dalla Lituania, una vera tedesca. E quando eravamo bambini, restando dall’arciduca, mio cugino, mi condusse su una slitta,
ed io avevo paura. Lui disse, Marie,
Marie, tieniti forte. E andammo giù.
nelle montagne, là ti sentivi libero.
Io leggo, per lo più di notte, e vado a sud in inverno.
Quali sono le radici che si afferrano, che rami crescono
di questo macerie di pietra? Figlio di uomo,
non puoi dire, o credere, perché tu conosci solamente
un gruppo di immagini rotte, dove il sole batte
e l’albero morto non dà riparo, il canto del grillo non dà conforto, e la pietra asciutta non dà il suono dell’acqua. C’è solamente ombra sotto questa roccia rossa,
(vieni all’ombra di questa roccia rossa),
e io ti mostrerò qualcosa di diverso da la tua ombra che al mattino che cammina a lunghi passi dietro di te
o che alla sera si abbassa per incontrarti;
ti mostrerò la paura in una manciata di polvere.
Fresco soffia il vento
verso la terra natia;
mia fanciulla irlandese,
dove stai aspettando?
“Mi regalasti per la prima volta giacinti un anno fa”;
“mi chiamarono la ragazza dei giacinti.”
Eppure quando tornammo, a ora tarda, dal giardino dei giacinti, tu con le braccia cariche, e i tuoi capelli bagnati, non potevo parlare, e i miei occhi non vedevano, non ero né
vivo né morto, e non sapevo nulla,
guardando il cuore della luce, il silenzio.
Desolato e vasto è il mare.
Madame Sosostris, famosa chiaroveggente,
aveva un brutto raffreddore, tuttavia
è conosciuta per essere la più saggia donna in Europa,
con un diabolico mazzo di carte. Ecco, disse,
è la tua carta, il Marinaio Fenicio annegato,
(quelle sono le perle che furono i suoi occhi. Guarda!).
Ecco qui la Belladonna, la Signora delle rocce,
la signora delle situazioni.
Ecco qui l’uomo con tre bastoni, e qui la Ruota
ed ecco il mercante da un occhio solo, e questa carta,
che è bianca, è qualcosa che porta sulla sua schiena,
e che a me non è dato vedere. Non trovo
l’Impiccato. Temi la morte per acqua.
Vedo folle di persone, camminano in cerchi.
Grazie. Se vedi la cara Mrs. Equitone,
dille che le poterò l’oroscopo io stessa:
bisogna essere così prudenti in questi giorni.
Città irreale,
sotto la nebbia bruna di un’alba d’inverno,
una folla fluiva sul ponte di Londra, così tanti,
che non avrei mai pensato che la morte ne avesse disfatti così tanti, Sospiri, brevi e infrequenti, erano esalati,
ed ogni uomo procedeva con gli occhi fissi ai piedi.
Scorreva su per il colle e giù per King William Street,
fin dove Saint Mary Woolnoth segnava le ore
con un suono sordo sul colpo finale delle nove.
Lì ho visto uno che conoscevo, e lo fermai, gridando:
“Stetson!”
“Tu che eri con me sulle navi a Milazzo!”
“Quel cadavere che hai piantato l’anno scorso nel tuo giardino, ha cominciato a germogliare? Fiorirà quest’anno?”
“Oppure il gelo improvviso ha disturbato il suo giaciglio?”
“Oh, tieni il cane a distanza, che è amico dell’uomo,
oppure con le sue unghie lo dissotterrerà di nuovo!”
“Tu! hypocrite lecteur! – mon semblable, - mon frère !”

Bibliografia
Magia
• “Esoterismo”, enciclopedia (3 vol.) a cura di F. Gautier
• “Grande Dizionario Enciclopedico UTET”
Astrologia
• “Esoterismo”, enciclopedia (3 vol.) a cura di F. Gautier
• “Le Scienze della Terra e l’Universo intorno a noi”, Alfonso Bosellini
Alchimia
• “Esoterismo”, enciclopedia (3 vol.) a cura di F. Gautier
• “Nuova Physica 2000 vol. 3”, Antonio Caforio – Aldo Ferilli
I Tarocchi e la Cabala
• “L’Arte dei Tarocchi” , RBA FABBRI
L’Espressione Artistica
• “Esoterismo”, enciclopedia (3 vol.) a cura di F. Gautier
• “Arte nel Tempo”, (vol. 3, II tomo) Pierluigi De Vecchi – Elda Cerchiari
La magia nella letteratura antica
• “Letteratura latina” Giovanna Garbarino
• Apuleio “Metamorfosi (l’asino d’oro), a cura di Marina Cavalli; Oscar Mondadori
La Scapigliatura
• “Dal testo alla storia, dalla storia al testo”, (vol. 3/1B) G. Baldi – S. Giusso – M. Razetti – G. Zaccaria
• “Racconti della Scapigliatura”, a cura di G. Oliva – M. Gianmarco; A.M. Scuola
La Zona d’ombra
• “Hitler e il nazismo magico”, Giorgio Galli
T.S. Eliot (The Waste Land)
• “The new mirror of the times”, (vol. C) R.M. Mingazzini – L. Salmoiraghi
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