L'Amleto:to be or not to be

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Testo

Essere, o non essere...
questo и il nodo: (076) se sia piщ nobil animo
sopportar le fiondate e le frecciate
d'una sorte oltraggiosa,
o armarsi contro un mare di sciagure,
e contrastandole finir con esse.
Morire... addormentarsi: nulla piщ.
E con un sonno dirsi di por fine
alle doglie del cuore e ai mille mali
che da natura eredita la carne.
Questa и la conclusione
che dovremmo augurarci a mani giunte.
Morir... dormire, e poi sognare, forse...
Giа, ma qui si dismaga l'intelletto:
perchй dentro quel sonno della morte
quali sogni ci possono venire,
quando ci fossimo scrollati via
da questo nostro fastidioso involucro?
Ecco il pensiero che deve arrestarci.
Ecco il dubbio che fa cosм longevo
il nostro vivere in tal miseria.
Se no, chi s'indurrebbe a sopportare
le frustate e i malanni della vita,
le angherie dei tiranni,
il borioso linguaggio dei superbi,
le pene dell'amore disprezzato,
le remore nell'applicar le leggi,
l'arroganza dei pubblici poteri,
gli oltraggi fatti dagli immeritevoli
al merito paziente,
quand'uno, di sua mano, d'un solo colpo
potrebbe firmar subito alla vita
la quietanza, sul filo d'un pugnale?
E chi vorrebbe trascinarsi dietro
questi fardelli, e gemere e sudare
sotto il peso d'un'esistenza grama,
se il timore di un "che" dopo la morte
- quella regione oscura, inesplorata,
dai cui confini non v'и viaggiatore
che ritorni - non intrigasse tanto
la volontа, da indurci a sopportare
quei mali che giа abbiamo,
piuttosto che a volar, nell'aldilа,
incontro ad altri mali sconosciuti?
Ed и cosм che la nostra coscienza
ci fa vili; и cosм che si scolora
al pallido riflesso del pensiero
il nativo colore del coraggio,
ed alte imprese e di grande momento,
a cagione di questo, si disviano
e perdono anche il nome dell'azione.
(Vede Ofelia)
Ma zitto, adesso!... La leggiadra Ofelia!
Ninfa, nelle tue preci
rammemorаti siano i miei peccati.
Ofelia Mio buon signore, come s'и sentito
vostro onore, durante questi giorni?
Amleto Oh, bene, bene, bene, umili grazie!
Ofelia Signore, ho qui con me vostri ricordi
che da tempo volevo ritornarvi.
Vi prego, riprendeteli.
Amleto Non io.
Non v'ho dato mai niente.
Ofelia Vostro onore,
voi ben sapete di avermeli dati;
e accompagnati pure da parole
spiranti tal profumo di dolcezza
da renderli oltremodo piщ preziosi.
Quel profumo и svanito. Riprendeteli.
A cuor gentile anche i doni piщ ricchi
si fan povera cosa,
se chi li dona si mostra crudele.
Eccoli, mio signore.
(Gli porge un pacchetto)
Amleto (Ridendo)
Ah, ah! Voi siete onesta?
Ofelia Monsignore?...
Amleto Siete bella?
Ofelia Che intende vostra altezza?
Amleto Che essendo onesta e bella, come siete,
mai la vostra onestа dovrebbe ammettere
che si parli della bellezza vostra.
Ofelia Con chi potrebbe meglio accompagnarsi
la bellezza, se non con l'onestа?
Amleto Oh, sм! Ma la bellezza ha tal potere
da far dell'onestа la sua ruffiana,
piщ di quanto non possa l'onestа
fare a sua somiglianza la bellezza.
Questo un tempo pareva un paradosso,
ma ora i tempi provano che и vero.
Una volta vi amavo.

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