Oscar Wilde

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Testo

OSCAR WILDE: L’ ULTIMO ESTETA
Nel corso della storia spesso troviamo personaggi geniali che hanno avuto la sfortuna di nascere nell’ epoca sbagliata.
Questo fu il caso di Oscar Wilde che divenne vittima della rigida ed ipocrita morale vittoriana perché ebbe il coraggio di manifestare liberamente il suo pensiero e vivere secondo un’ etica personale.
I: “Amare se stessi è l’ inizio di un idillio che dura tutta la vita”
OSCAR FINGAL O’FLAHERTIE WILLS WILDE nacque a Dublino il 16 ottobre 1854 da sir William, famoso oculista noto per le sue avventure galanti, concluse con uno scandalo che gli rovinò la carriera e lo condusse alla morte nel 1876 e da Jane Francesca Elgee, un’ irlandese che in gioventù aveva sostenuto la causa dell’ indipendenza del suo paese scrivendo sotto lo pseudonimo di Speranza. Padrino del neonato fu re Oscar I di Svezia che concesse quest’ onore a sir William come ringraziamento per essere stato da lui curato in modo eccellente.
La madre di Wilde restò delusa perché aveva sperato nella nascita di una figlia ed iniziò a vestirlo spesso con indumenti muliebri conducendolo ad atteggiamenti femminili. Egli fu legato da un grande affetto verso di lei per tutta la vita e subì fortemente l’ influenza del suo pensiero assomigliandole nell’ amore per la poesia e nel temperamento sensibile. Ebbe un fratello ed una sorella morta in giovane età alla cui memoria dedicò la poesia REQUIESCAT.

Tread lightly, she is near
Under the snow,
Speak gently, she can hear
The daisies grow.
All her bright golden hair
Tarnished with rust,
She that was young and fair
Fallen to dust.
Lily-like, white as snow,
She hardly knew
She was a woman, so
Sweetly she grew.
Coffin-board, heavy stone,
Lie on her breast,
I vex my heart alone,
She is at rest.
Peace, Peace, she cannot hear
Lyre or sonnet,
All my life's buried here,
Heap earth upon it.

Allevato alla religione protestante dal 1871 al 1874 studiò al Trinity College di Dublino dove eccelleva nel latino e nel greco ma era poco amato dai suoi insegnanti a causa della sua pigrizia e del carattere non molto socievole. Il suo temperamento poco incline ai divertimenti preferiti dai compagni, come bere ed andare a donne, contribuì ad isolarlo ulteriormente, infatti i suoi svaghi preferiti erano la pesca e la lettura. Invece al Magdalene College di Oxford trascorse quattro anni sereni distinguendosi come anticonformista ed ottimo conversatore, facendosi interprete delle teorie di Ruskin e di Walter Pater. Si proclamò capo di un movimento estetico che imponeva ai suoi adepti un particolare modo di vestire: pantaloni di velluto alla zuava, calze di seta e scarpe di vernice da sera, un colletto tondo ed una cravatta verde con spille. Senza dimenticare il classico girasole all’ occhiello, fiore che in inglese viene chiamato con il suggestivo nome sunflower e che divenne ben presto il simbolo dell’ estetismo wildiano. Durante quel periodo fece dei viaggi in Italia ed in Grecia ed imparò ad amare l’ ellenismo. Lasciò Oxford nel 1878 con la laurea ed una discreta fama di poeta avendo vinto il premio Newdigate per il poemetto RAVENNA.
L’ ESTETISMO
L’ estetismo fu una tendenza del decadentismo sviluppatasi grazie a figure come Walter Pater e John Ruskin e che ebbe il suo splendore con le opere di Oscar Wilde. Il principio dell’ estetismo consiste nella visione dell’ arte come qualcosa d’ indipendente, senza alcun rapporto con l’ epoca nella quale si sviluppa. Altre tematiche dell’ estetismo furono la considerazione della bellezza come manifestazione del genio e l’ invito ad un nuovo edonismo.
La figura dell’ esteta fu delineata da vari artisti come in A’ REBOURS di Huysmans, dove il conte Des Esseints è descritto come un eroe decadente e da Gabriele D’ Annunzio nel PIACERE con la figura di Andrea Sperelli, fino a giungere al personaggio del RITRATTO DI DORIAN GRAY di Wilde.
IL DANDISMO
Il dandismo si può descrivere con la frase di Baudelaire “ il dandy deve aspirare ad essere ininterrottamente sublime. Deve vivere e dormire davanti ad uno specchio”
Fu un movimento culturale inglese verso la fine del XVIII secolo, iniziata durante l’ epoca vittoriana dalla corrente dei preraffaelliti, che aveva come principale esponente il pittore Dante Gabriel Rossetti. Furono famosi dandy Lord Brummel ed Oscar Wilde, mentre in Italia esponenti di questo movimento furono Gabriele D’ Annunzio e Raffaele Greco. Il dandismo esalta la dottrina dell’ eleganza, della finezza e dell’ originalità legate in particolare all’ abbigliamento ed agli atteggiamenti esteriori; il dandy si diverte a stupire il pubblico con modi provocatori e con il suo atteggiamento verso la vita considerata alla stregua di un’ opera d’ arte, prova orrore per la vita comune e la volgarità della massa rifugiandosi in un mondo ideale circondato da arte e bellezza.
II: “Nessun grande artista vede le cose come realmente sono: se lo facesse, cesserebbe di essere un artista”
Utilizzando l’ eredità paterna Oscar Wilde si trasferì a Londra dove frequentò i salotti letterari e si fece conoscere per i suoi atteggiamenti e le tenute estrose. Infatti contrariamente alle usanze dell’ epoca non portava barba o baffi, teneva i capelli lunghi ed ondulati , indossava pellicce e mantelli di seta e spesso girava per Piccadilly con un girasole in mano. Questo abbigliamento gli valse diverse caricature sul giornale satirico Punch ma anche molti inviti da parte d’ importanti personalità che apprezzavano i suoi modi briosi e la sua conversazione intelligente. Durante quel periodo scrisse THE CANTERVILLE GHOST, una parodia sulle storie di fantasmi che ottenne un discreto successo. Il suo stile è colloquiale e con toni autobiografici, nel DE PROFUNDIS Wilde si definì “il signore del linguaggio”. La trama ridotta al minimo ed i dialoghi brillanti rivelano la sensibilità dei personaggi e l’ intelligente umorismo dell’ autore, che evidenziò le convenzioni e le manie della società vittoriana. Proprio questa società non lo comprese, in quanto abituata ad un genere letterario basato su sentimenti edificanti e situazioni stereotipate; i critici lo accusarono che sotto la superficie scintillante dei suoi scritti non ci fosse nulla di profondo e che i personaggi delle sue opere erano dotati di scarso carattere ed intercambiabili.
Ma condurre quello stile di vita era molto dispendioso e Wilde per ovviare alla costante necessità di denaro fu costretto ad accettare un invito negli Stati Uniti per una serie di conferenze. Vi giunse nel 1882 ed al doganiere che al momento dello sbarco gli chiese se avesse qualcosa da dichiarare rispose:” Non ho nulla da dichiarare tranne il mio genio”. Ritornato in Europa trascorse tre mesi a Parigi dove conobbe personaggi come Daudet, Mallarmè, De Goncourt, Degas e Flaubert. Fu affascinato dalla Francia ed a Parigi alloggiò all’ hotel Voltaire, dove aveva vissuto Baudelaire. Coniò la famosa frase “Stamattina mentre ero a letto ho scoperto in cosa sta la superiorità della Francia sull’Inghilterra. E’ questa: che in Francia ogni borghese cerca di apparire un artista mentre in Inghilterra ogni artista vuole essere preso per un borghese”. Ma il denaro iniziò nuovamente a scarseggiare e questo problema lo costrinse a ritornare a Londra dove, su consiglio della madre, sposò Constance Lloyd di Dublino, una giovane di famiglia agiata che con la sua dote avrebbe migliorato le finanze dello scrittore ed alla morte di un ricco nonno gli avrebbe apportato una cospicua eredità. Il matrimonio fu tranquillo ed allietato dalla nascita di Vyvian e Cyril, anche se non durò a lungo a causa dell’ omosessualità di Wilde,che dopo la nascita dei figli si separò dalla moglie a causa dell’ insorgere della sua relazione con Lord Alfred Douglas. Il tenore di vita elevato che la coppia conduceva e le convenzioni sociali costrinsero lo scrittore a cercarsi un lavoro dapprima come critico letterario per la Pall Mall Gazette ed in seguito come editor del giornale femminile THE WOMAN’S WORLD dove tenne la rubrica “Appunti Letterari”. Uscirono su varie riviste dei racconti riuniti in LORD ARTHUR SAVILE’S CRIME AND OTHER STORIES, le favole THE HAPPY PRINCE AND OTHER TALES e THE HOUSE OF POMEGRAIN, scritte originariamente per i suoi figli e che il pubblico in parte ignorò. Wilde fu un arguto autore di commedie e, pur non avendo una specifica preparazione drammaturgica, dimostrò un talento naturale Le sue commedie sono celebri per i paradossi e sempre attuali. Tra le più famose:
-nel 1892: LADY WINDERMERE’S FAN che narra di una ricattatrice divorziata che si sacrifica per l’ amore materno
-tra il 1891 ed il 1892 scrisse in francese per Sarah Bernhardt la tragedia in un atto SALOME’, ispirata all’ Erodiade di Mallarmè ed a dei dipinti di Gustave Moreau, che fu rappresentata solo nel 1894. Tratta la passione ossessiva e fu censurato in Inghilterra.
-nel 1893: A WOMAN OF NO IMPORTANCE, dove un figlio illegittimo è diviso tra l’ amore per il padre e quello per la madre
-nel 1895 : AN IDEAL HUSBAND, che tratta di corruzione politica ed onore pubblico e privato e sempre nello stesso anno THE IMPORTANCE OF BEING EARNEST che rappresenta una satira sul mondo delle classi elevate dove c’è un gioco di parole tra earnest (onesto) ed Ernest (Ernesto)
Lasciò incompiute le opere LA SAINTE COURTISANE e A FLORENTINE TRAGEDY.
Nel 1891, mentre era a cena con sir Arthur Conan Doyle, lo scrittore inventò il personaggio di Dorian Gray mentre il suo commensale quello di Sherlock Holmes. Ma a differenza delle altre opere il RITRATTO DI DORIAN GRAY scatenò critiche e scandalo. Infatti quella era l’ epoca del soffocante moralismo vittoriano, dove persino le gambe dei tavoli venivano celate per non provocare pensieri indecenti.
L’ EPOCA VITTORIANA
Fu il periodo storico caratterizzato dal lungo regno della regina Vittoria, durato 63 anni e compreso tra il 1837 ed il 1901, durante il quale l’ impero britannico godette di una straordinaria prosperità che favorì l’ ascesa della borghesia e rinsaldò i possedimenti coloniali, ma fu anche l’ epoca della nascita delle idee socialiste e della mentalità puritana e repressiva. La regina Vittoria con la sua serietà ed il suo senso dell’ autorità e della famiglia diede agli inglesi valori come rispettabilità, senso del dovere e fiducia nel progresso. La società era fondata sulla rigorosa divisione tra uomo, considerato un soggetto attivo al quale tutto era permesso e donna, essere passivo e casto, al di sopra di ogni desiderio sconveniente. Infatti durante quell’ epoca la condizione femminile era molto difficile a causa dell’ ideale della “donna angelo” adatta solo a procreare ed occuparsi della casa. Le leggi non tutelavano in alcun modo la donna, le era impedito di votare, citare qualcuno in giudizio o possedere proprietà. Dalla tutela del padre passava a quella del marito che era responsabile personalmente della moglie di fronte alla legge ed aveva l’ obbligo di custodirla e proteggerla, ma anche il diritto di mantenere il possesso delle proprietà portate in dote anche in caso di divorzio, di acquisire lo stipendio se la moglie lavorava e di esercitare la patria potestà sui figli ed avere l’ arbitrio di non farli neanche vedere alla madre. Solo nel 1878 fu introdotta una legge che permetteva alle donne di chiedere la separazione ed ottenere la custodia dei figli e la tutela legale nel caso di morte del padre.
L’ altro lato di una società così incentrata sul pudore e sulla repressione era la ricerca del piacere più sfrenato e lo spirito conservatore si scontrava con i costumi libertini : soltanto a Londra esistevano 86.000 prostitute ed erano diffuse le fumerie d’ oppio che giungeva dai possedimenti coloniali senza troppi problemi.
THE PICTURE OF DORIAN GRAY
Nel luglio 1890 il romanzo di Wilde THE PICTURE OF DORIAN GRAY comparve a puntate sulla rivista Lippincott’s Monthly Magazine e nell’ aprile del 1891 l’ autore lo fece stampare aggiungendo molti capitoli per renderlo più voluminoso a discapito della spontaneità dell’ opera.
Nella prefazione Wilde afferma che “La vita morale dell’ uomo è il materiale dell’ artista, ma la moralità dell’ arte consiste nell’ uso perfetto di uno strumento imperfetto”.
Infatti l’ opera si configura come una celebrazione del culto della bellezza: la storia di Dorian Gray è quella di un bel ragazzo il quale, proprio per il suo fascino viene ritratto dal pittore Basil, ma viene anche plagiato dall’ esteta Lord Henry Wotton che gli ribadisce più volte:” La vita ha in serbo tutto per voi. Non c’è nulla che voi non possiate ottenere con la vostra straordinaria bellezza”.
Allora Dorian esprime l’ innocente desiderio di restare eternamente giovane e che il dipinto possa portare al suo posto i segni del tempo. Questo desiderio magicamente si realizza e, mentre il protagonista mantiene sempre l’ aspetto avvenente, il quadro reca i segni della progressiva decadenza morale e fisica alla quale l’ eccessiva dedizione al culto del bello e la lettura del romanzo di Huysmans “A’ rebours” lo hanno condotto. Infatti Wilde scrive “Il peccato è una cosa che si legge nel volto di un uomo. Il peccato non si può nascondere”.
Dorian persevera in uno stile di vita vizioso che lo porta a compiere efferatezze di ogni genere, tra le quali l’ omicidio del pittore Basil, considerato dal giovane responsabile del sortilegio del ritratto che da anni tiene celato segretamente in soffitta. Un giorno, osservando il viso maligno della sua decadenza decide di colpire il quadro con un pugnale, ma nell’ attimo stesso in cui lo colpisce cade a terra morto ed il suo viso assume le sembianze del ritratto che a sua volta ritorna simile a quando era stato dipinto da Basil. Alla fine la vita vissuta come opera d’ arte conduce ad un finale catastrofico, ma esteticamente spettacolare.
In una lettera del 1894 Wilde riferendosi al romanzo dirà “Basil è ciò che pensa di essere. Henry Wotton è ciò che il mondo pensa di me. Dorian è ciò che vorrei essere io”. Come tutte le opere dell’ artista THE PICTURE OF DORIAN GRAY è infarcito di aforismi, in questo caso citati da Lord Wotton. Frasi ad effetto che colpiscono il lettore ma non hanno nessun valore di verità, sono dei paradossi come il celebre aforisma “Il miglior modo per vincere una tentazione è cedere ad essa”.
Il romanzo sconvolse i lettori dell’ epoca, fu tacciato d’ immoralità e fortemente osteggiato dalla critica che accusò Wilde di plagio essendosi ispirato alle opere di Balzac (Splendeur et misères des cortisanes), Gautier (Mademoiselle De Maupin), Huysmans ( A’ rebours), Edgar Allan Poe (The oval of portrait, William Wilson).
III: “E’ meglio essere protagonisti della propria tragedia, che spettatori della propria vita.
Nel periodo successivo alla pubblicazione del “Dorian Gray” Wilde fu un uomo agiato e dedito alla bella vita, troppo colto e disincantato per farsi ingabbiare da dogmi anche se fu in parte favorevole alle idee socialiste. Intuì le tragedie del mondo in cui viveva e le condizioni disperate in cui versavano migliaia di persone infatti scrisse “Quelli che oggi sono considerati criminali non lo sono affatto. E’ la fame, non il peccato, il padre dei delitti moderni”. Nel 1894 scrisse THE SOUL OF MAN UNDER SOCIALISM.
Comprese il sorgere della società di massa con la conseguente omologazione del pensiero e la volgarità eletta a sistema e teorizzò che “ La salvezza dell’ individuo è nella sua affermazione e questa affermazione si realizza nell’ arte non nel mercato”.
Verso la fine del giugno 1891 Lionel Johnson, un giovane aristocratico che si vantava di aver letto 14 volte THE PICTURE OF DORIAN GRAY accompagnò da Wilde il cugino Lord Alfred Douglas, figlio minore del marchese di Queensberry che veniva chiamato con il diminutivo di Bosie. Era un ragazzo d’ aspetto minuto ed efebico, con capelli biondi e carnagione chiara, promettente poeta ed omosessuale dichiarato ma al di sopra degli scandali grazie all’ elevata posizione sociale del padre. Poche settimane dopo averlo conosciuto Wilde scrisse ad un amico affermando di essere pazzamente innamorato di Bosie e dal novembre dello stesso anno i due diventano inseparabili, non preoccupandosi di nascondere la relazione e senza considerare i rischi ai quali li potrebbe condurre il fatto di essere criticati da mezza Londra. Infatti nell’ Inghilterra di quell’ epoca era stata approvato il Criminal Law Amendment Act che vietava gli atti osceni tra maschi adulti consenzienti condannando ad un massimo di due anni di reclusione. Si narra che avendo qualcuno fatto osservare alla regina Vittoria che la norma non prevedeva nessuna sanzione per le donne abbia ottenuto come risposta “ Nessuna donna farebbe mai una cosa simile”.
Bosie introdusse Wilde in un giro di frequentazioni equivoche presentandogli un certo Alfred Taylor, tenutario di una sorta di bordello maschile dove giovani prostituti erano pronti a concedersi per poche sterline. Con grande ingenuità Wilde iniziò a frequentare quell’ ambiente senza considerare che quei ragazzi erano spregiudicati e pronti al ricatto. Infatti lo scrittore fu ricattato da uno degli amici di Bosie che gli chiese denaro in cambio di una lettera compromettente scritta all’ amante.
Il padre di Bosie, marchese di Queensberry, era un uomo violento e collerico, appassionato di boxe e divorziato dalla moglie che lo detestava. Logicamente preoccupato per i danni che la relazione con Wilde avrebbe apportato alla reputazione del figlio ed alla sua fedina penale tentò inutilmente, con promesse e minacce, di convincerlo a troncarla ed alla fine giunto all’ esasperazione irruppe nella casa di Wilde facendo un’ infruttuosa scenata.
Dopo aver scatenato un’ intensa campagna diffamatoria contro lo scrittore si presentò al suo club, l’ Albermarle, lasciandogli un biglietto aperto con scritto “A Oscar Wilde che si atteggia a sodomita”. Una volta ricevuto lo sgrammaticato biglietto Wilde avrebbe potuto stracciarlo con una risata ma in seguito all’ insistenza di Bosie, che odiava il padre, decise di denunciare il marchese di Queensberry per calunnia. Secondo gli amici dello scrittore fu proprio Bosie a portarlo alla rovina, dapprima attingendo senza limiti alle risorse economiche di Wilde ed in seguito conducendolo ad un processo che lo distrusse ulteriormente.
Il processo iniziò il 9 marzo tra le critiche e la curiosità di tutta Londra. Il marchese di Queensberry fu difeso da Edward Carson, un vecchio compagno di studi di Wilde al Trinity College. Lo scrittore era tranquillo, convinto che il suo vecchio amico non avrebbe infierito ed invece di prepararsi al processo si recò a Montecarlo con Bosie. Ma Carson aveva astutamente sguinzagliato per Londra degli investigatori che gli portarono le prove delle equivoche frequentazione di Wilde e convinsero i giovani prostituti di Taylor a testimoniare che l’ artista li pagava per partecipare a certi festini particolari.
Durante il processo Carson interrogò Wilde chiedendogli di commentare i suoi scritti e contestandogli il tono scandalosamente amoroso di certe lettere scritte a Bosie ed il fatto che amasse circondarsi di giovani avvenenti, citando le sue strane frequentazioni. Wilde per disdegno o per troppa sicurezza non volle giustificarsi, negando di essere l’ autore delle lettere non per il contenuto quanto per la forma inelegante ed il brutto stile. Non si presentò alla seconda udienza ed il suo avvocato tentò di negoziare un’ uscita onorevole evitando la sfilata di testimoni, ma Queensberry uscì vittorioso dal reato di calunnia ed elogiato dal giudice per aver sollevato la questione dell’ omosessualità di Wilde. Secondo la legge fu indetto un altro processo con lo scrittore come imputato del reato di sodomia ed atti osceni. Gli amici fidati e la moglie tentarono di convincere Wilde a rifugiarsi in Francia, ma egli preferì affrontare gli eventi che l’ onta della fuga, cosciente dell’ incombente sciagura,
Fu arrestato nella sua casa ed il processo si concluse con la condanna a due anni di lavori forzati per l’ accusa di “gross indecency” (grave immoralità) ed il giudice Wills si rammaricò di non poterlo condannare secondo la legge precedente che puniva il reato di sodomia con la morte. Oltre che con la reclusione Wilde pagò anche con la bancarotta finanziaria, con il ritiro delle sue opere, la perdita dei figli e l’ ostracismo della società. Per pagare le spese processuali tutti i suoi beni vennero messi all’ asta ed il 20 novembre 1896 fu tradotto nel carcere di Wandsworth a Londra e successivamente in quello di Reading
IV: “Ma io non vidi mai un uomo fissare con occhio così ardente quella esigua striscia d’ azzurro che i prigionieri chiamano cielo”
Wilde soffrì moltissimo durante la reclusione, solo dopo 19 mesi gli fu permesso di possedere carta e penna. Scrisse il DE PROFUNDIS, una lunga e toccante lettera ad Alfred Douglas che non gli fu mai consegnata, e mantenne un’ intensa corrispondenza con il suo unico amico sincero Ross. In una lettera sostiene sconsolato “..ammetto di aver perso la testa. .ero abbagliato, sperduto, incapace di giudicare. Feci un passo fatale ed ora sono seduto sulla panca di legno in una cella di prigione. Se questi muri avessero un’ eco ripeterebbero all’ infinito –stolto!-“. Tra le molte questioni che lo fecero soffrire ci fu l’ allontanamento dei figli, che la moglie condusse in Svizzera cambiando il loro cognome in Holland. Dopo un anno di prigionia ricevette una visita della moglie che lo avvisò della morte della madre, Lady Wilde. Fu scarcerato il 19 maggio 1897 e trovò ad attenderlo solo il fidato Ross che lo aiutò a partire celermente per la Francia. Lì si stabilì a Bernevel sur Mer dove, sotto il falso nome di Sebastian Melmoth, cercò di rifarsi una vita sforzandosi di dimenticare Bosie e lavorando alla famosa BALLATA DEL CARCERE DI READING, che fu un atto d’ accusa contro la cosiddetta giustizia inglese tramite la descrizione delle ultime ore di vita di un condannato a morte con un linguaggio cadenzato e tragico, consegnata alla stampa in forma anonima. Ma dopo un breve periodo l’ amore per Alfred Douglas ebbe il sopravvento e lo indusse a scrivergli per rivederlo. S’ incontrarono e decisero di trascorrere l’ inverno a Napoli, scontrandosi con la decisa disapprovazione di amici e parenti. Wilde in una lettera del 1897 sosteneva “Lo amo e l’ho sempre amato. Mi ha rovinato la vita e per questa stessa ragione sembro costretto ad amarlo di più”. Infine le famiglie di entrambi decisero di tagliare loro i viveri e dopo poco tempo Bosie ritornò a Londra cambiando stile di vita e sposandosi.
Wilde continuò a vagare per l’ Europa conducendo una vita disordinata tra alcool e squallidi alberghi economici. Fino alla morte non pubblicò più alcuna opera, il suo spirito creativo fu irrimediabilmente prosciugato dalla terribile esperienza del carcere e dalla fine del legame con Alfred Douglas. A Parigi apprese della morte della moglie. Nel 1900 fu operato ad un orecchio e disse agli amici che sarebbe morto :”E’ il 1900. Io sono un uomo che deve chiudere il secolo”. In seguito all’ operazione si ammalò di meningite e spirò il 30 novembre 1900 in una squallida stanza in affitto assistito dalla proprietaria dell’ albergo. Prima di morire chiese una coppa di champagne dicendo:” Muoio al di sopra delle mie possibilità”. Al funerale si presentarono alcuni scrittori, il fidato Ross e due donne velate. Dapprima fu sepolto al cimitero di Bagneux ed in seguito l’ amico Ross lo fece trasferire al Père Lachaise nella tomba con la sfinge scolpita da Jacob Epstein. Per molti anni dopo la sua morte il nome di Wilde fu legato al marchio infamante che gli fu imposto dal puritanesimo vittoriano, ma i suoi scritti continuarono ad affascinare i posteri ispirando autori come Thomas Mann e Yukio Mishima.
Oscar Wilde fu un personaggio controverso, amato ed odiato, la sua arte raggiunse altezze vertiginose ma i suoi contemporanei non la compresero e tutti si sentirono in diritto di giudicarlo disprezzandolo come uomo ed artista. Ma il suo astro brillerà in eterno perché Wilde non scrisse tanto per la sua epoca quanto per i posteri.

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  1. martina

    caratteristiche fisiche psicologiche dei personaggi in canterville ghost