Il ritratto di Dorian Gray

Materie:Scheda libro
Categoria:Lettere

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Testo

Autore: Oscar Wilde
Titolo: Il ritratto di Dorian Gray
Anno di pubblicazione: 1976
Genere: Romanzo fantastico

Oscar Wilde
Oscar Wilde è nato a Dublino il 16 ottobre1854. Suo padre era un importante chirurgo e sua madre era una poetessa, ha studiato a Dublino e nel 1875 ha vinto una borsa di studio per andare all’università di Oxford. Nel 1879 si spostò a Londra dove cominciò a scrivere nell’alta società. Nel 1882 pubblicò il suo primo libro “Poemi”. Si sposò nel 1884 con Costanza Lloyd ed ebbe due bambini. Le opere più importanti sono “Il principe felice e altri racconti” pubblicato nel 1888 e “Il ritratto di Dorian Gray” nel 1891 e infine “L’importanza di chiamarsi Ernesto”. Muore in povertà a Parigi il 30 novembre del 1900.

Il ritratto di Dorian Gray.

Riassunto
Nella Londra vittoriana di fine Ottocento vive il facoltoso Dorian Gray, giovane di eccezionale bellezza. Amante dell’arte e di raffinati piaceri, egli è ossessionato dall’idea di invecchiare e di perdere il suo fascino. Suggestionato dalle teorie del cinico Lord Henry Wotton, che gli rivela il senso supremo di bellezza, bene effimero e degno perciò di essere vissuto intensamente ad ogni costo, Dorian Gray ottiene, grazie ad un sortilegio, di non invecchiare: i segni che il passare del tempo ed i vizi potrebbero imprimere sul suo viso compaiono misteriosamente sul volto del perfetto ritratto che il pittore Basil Hallward ha eseguito per lui e che egli tiene accuratamente nascosto. Così trascorre gli anni lasciandosi abbandonare ai diversi piaceri, comportandosi in modo egoistico anche con chi s’innamora di lui ( Sybil ). Nessuno degli sfrenati eccessi cui il giovane si abbandona altera la perfezione del suo viso, mentre l’aspetto del ritratto diventa sempre più turpe e ripugnante. Rimproverato duramente da Hallward per la sua condotta immorale, Dorian Gray lo uccide. Il volto del ritratto, ormai spaventoso, diviene per lui un atto di accusa insostenibile per ciò che resta della sua coscienza. Esasperato, Dorian squarcia la tela del dipinto con una pugnalata e in quell’istante cade morto. Per incanto, il ritratto riacquista il suo passato splendore, mentre a terra giace il cadavere di un vecchio dall’aspetto ributtante.

Rapporto tra fabula e intreccio
Il romanzo si svolge nell'arco di tempo della vita di Dorian Gray, dalla fine dell'adolescenza, alla tarda maturità (circa 20 anni), e nel racconto è rispettato l'ordine cronologico dello svolgimento dei fatti (fabula), pur nell'illogico mancato invecchiamento del protagonista. Non vi sono alterazioni dovute ad analessi o pro-lessi, anche se alcuni avvenimenti cruciali (morte di Sybil Vane, separazione di Dorian da Hatty) sono raccontati dagli stessi personaggi a fatti accaduti. Limitate sono le ellissi presenti nel racconto: su tutte, quelle riguardanti Basil Hallward, che ricompare in scena, dopo una lunga assenza, quando decide di partire per Parigi, e James Vane, durante il suo soggiorno in Australia.
La forma di durata che caratterizza l'intero romanzo è il sommario, poiché la storia si protrae per circa 20 anni. Nei vari capitoli sono molto frequenti le scene, dovute a dialoghi fra i personaggi o a loro pause riflessive.

Rapporto tra tempo della storia e il tempo del racconto
Nella prima parte del romanzo il tempo della storia è più corto del tempo del racconto, invece già a partire dalla metà del libro la situazione si capovolge infatti abbiamo una serie di ellissi sottolineate da locuzioni temporali come: “per lunga serie d’anni” (cap. 11), “l’indomani” (cap. 14), “una settimana dopo” (cap. 17), “il giorno seguente” (cap. 18) che fanno la seconda parte del romanzo molto più veloce rispetto alla precedente e così avremmo il tempo della storia che è maggiore del tempo dal racconto.

Azioni di primo piano e azioni di sfondo
Nel discorso diretto in cui emittente e destinatario sono coinvolti in un dialogo che li impegna in prima persona l’autore ha usato i tempi commentativi. Nel racconto, però, prevalgono i tempi narrativi che vengono usati per raccontare i fatti facendo esaltare, così, le azioni principali lasciando sullo sfondo una serie di avvenimenti a cui il narratore ha scelto di dare minor rilievo. Lo scrittore usa soprattutto i tempi di primo piano che dominano il racconto, intrecciati ai tempi di sfondo che sono meno usati.

Spazio
L'epoca in cui si svolge il racconto non è specificamente indicata dall'autore, ma è desumibile da alcuni particolari, come il dono di Lord Henry a Dorian Gray di un libro pubblicato nel 1884. Viene descritta una nobiltà londinese, quale poteva essere all'epoca in cui viveva l'autore. L'intera vicenda si svolge nell'arco di tempo della vita di Dorian Gray, dall'adolescenza-giovinezza, fino all'età matura.
La storia è ambientata nella capitale del Regno Unito e nelle vicine località di campagna. Si svolge soprattutto in ambienti interni: lo studio del pittore Basil Hallward, dove avviene il fatidico incontro fra il protagonista Dorian Gray e Lord Henry Wotton, le loro rispettive abitazioni, in particolare, la soffitta della casa di Dorian Gray, ed altre abitazioni delle nobili signore londinesi. Rilevante è la descrizione dei ricchi giardini. Nel capitolo XVI c'è uno scorcio sui sobborghi malfamati di Londra. Inoltre sono presenti i teatri, in particolare il piccolo teatro nel quale recita Sybil Vane, luoghi importantissimi nel racconto, se è vero che l'arte è vita e realtà, secondo l'assurda logica del protagonista.

Studio di Basil
Le rose sempre fresche donano allo studio un odore soave e in primavera si può odorare la dolce fragranza dei lillà. Dalle grandi finestre coperte in parte da tende di purissima seta, si vedono spesso volare qua e la uccellini che cinguettando rallegrando lo studio del pittore e contribuendo così a renderlo meno monotono.
Al centro della camera c’è un cavalletto con un quadro ancora da terminare di un giovane di aitante bellezza che poi sarà quello di Dorian Gray e un tavolone dove Basil posa tutti i suoi arnesi e dinanzi al quale passa la maggior parte dei suoi momenti d’ispirazione. Quando Henry si reca far visita a Basil, si siede sempre su un angolo di un divanetto coperto interamente da stoffe persiane.
Il giardino è coperto da tante margherite bianche come se sul parato ci fosse un lenzuolo di un bianco candido. Nel giardino un alto arbusto di lauro fa da parasole ad una seggiola di bambù sul quale Basil passa i pomeriggi a rilassarsi godendosi la natura.

Biblioteca di Henry
È una camera molta graziosa. Le pareti sono dipinte con pennellate di quercia tinta di oliva, il fregio color crema, il soffitto a stucchi in rilievo; il pavimento ricoperto di feltro color mattone e di tappeti persiani di seta a lunghe frange. Sopra un delicato tavolino di legno c’è una statuetta di Clodior e vicina a questa una coppia di Cent Nouvelles. L’imponente libreria è piena dei più bei libri del periodo. Alcune grandi giare azzurre cinesi piene di tulipani sfrangiati sono invece poste sul piano del caminetto che padroneggia nella stanza, e attraverso i piccoli riquadri incorniciati di piombo della finestra, fluisce la rosea luce del cielo di Londra.

Livello dei personaggi
Il lieto motivo del libro può essere individuato nell'inversione di ruoli tra realtà e finzione. In questo senso possiamo suddividere i personaggi in due categorie:
I protagonisti, che consapevolmente accettano tale scambio, come Dorian Gray e Lord Wotton;
Gli antagonisti, che inconsapevolmente si oppongono alla scelta dei primi, ma da essi vengono sopraffatti, come il pittore Basil Hallward, la giovane attrice Sybil Vane, suo fratello James e il chimico Alan Campbell, che si toglie la vita, vittima di un'atroce amicizia.
Sullo sfondo, la folla di uomini e donne della società londinese e dei bassifondi, più o meno accennati ed individuati. Nella parte finale del romanzo l'autore accenna ad un personaggio, una giovane ragazza, Hatty, che non appare direttamente nella storia, ma viene presentata dalle parole e dal ricordo di Dorian Gray. Egli abbandona questa ragazza, nel vano ed insincero tentativo di compiere una buona azione, in una vita ormai cosparsa di azioni indegne e pensieri malvagi.

Dorian Gray

Dorian Gray è un ragazzo sulla ventina ma ne dimostra di meno, il suo viso è olivastro e con un’espressione perennemente stanca. La sua voce è bassa e pacata, le mani sempre fredde e bianche movendosi come a suon di musica e come se avessero avuto un loro particolare linguaggio. Era meravigliosamente bello. È privo di cervello ma pieno di bellezza la quale possedeva la grazie e la puerilità di un fanciullo. In lui vi era qualcosa di affascinante ma difficilmente si riusciva a capire di che cosa si trattava. Dorian è il pronipote dell’ultimo Lord Kelso mentre la madre era una Devereux, si chiamava Lady Margaret Devereux, ma morirono ambedue prima che Dorian ebbe l’età per potersi ricordare di loro.

Lord Basil

Basil ha certamente la stoffa per fare il politico, ha le doti da oratore. Il suo volto è ispido e ruvido, i capelli neri come il carbone. Ha un’espressione da intellettuale, ama la segretezza. È misterioso infatti quando esce cela sempre la sua destinazione per non svelarne il piacere. È indipendente per natura, come sostiene lui stesso descrivendosi, ma quando incontra Dorian non riesce più ad essere padrone di se stesso. È orgoglioso, ama scoprire la gente senza che gli venga presentata. Non riesce a sopportare, come del resto nessuno nella sua famiglia, coloro che hanno i loro stessi difetti. Da quando conosce Dorian non riesce a passare un giorno felice senza vederlo. Quando dipinge il quadro vi mette tutto se stesso temendo e teme quasi nel farlo vedere per non essere “smascherato”. Odia i pittori perché non sono sufficientemente scrupolosi. A parer suo, le cose affascinanti nella vita sono l’anima e le passioni degli amici.

Lord Henry Wotton

Passa il tempo tra un salotto e l’altro a discutere di filosofia, dei veri valori della vita sempre in compagnia delle sue inseparabili sigarette. È molto ricco e intelligente. È sposato con una duchessa ma la loro relazione è solo formale, qualche volta si vedono a casa, ma passano separati quasi tutte le giornate raccontandosi bugie su bugie. Secondo Basil invece è un bravissimo marito, ma si vergogna delle sue virtù. È un uomo molto corretto e leale. Sceglie i suoi amici a seconda dell’aspetto, le relazioni a seconda del buon carattere delle donne e i nemici per la loro acuta intelligenza. Secondo lui l’uomo moderno è colui che è sempre informato su tutto, ma questo modo di essere lo spaventa perché vorrebbe dire vivere senza godere veramente la vita. Forse la sua più importante caratteristica sono i suoi quotidiani ritardi: per lui la puntualità è il ladro del tempo. Il suo aspetto non è descritto molto, ma si sottolinea la sua bruna barba lunga. Secondo lui, coloro che amano una sola persona in tutta la vita sono nel “letargo dell’abitudine” o “mancanza di immaginazione”, per lui l’uomo getterebbe molte cose (come le donne) se non fosse geloso del fatto che qualcuno le potrebbe cogliere.

Livello del narratore
Il racconto è condotto secondo il punto di vista esterno alla vicenda e non subisce mutamenti nel corso della narrazione. L'elemento che permette di individuare il punto di vista è l'uso costante della terza persona.

Livello stilistico
In questo racconto, la tecnica di rappresentazione principale è quella dei dialoghi e delle riflessioni interne dei personaggi. Comunque ci sono informazioni sugli ambienti, sull'aspetto dei personaggi e sulle loro azioni.
Il linguaggio è ricercato nella costruzione delle espressioni e nella scelta dei vocaboli. Non si fa uso del dialetto, ne' di sottocodici specifici. La presenza di molti dialoghi, realizzati con costruzione ipotattica, limita la paratassi alle parti descrittive.

Contestualizzazione
Il libro è ambientato nel diciannovesimo secolo in Inghilterra e precisamente a Londra. I protagonisti e la maggior parte dei personaggi fanno parte della classe sociale più alta e quindi della nobiltà del tempo. Tutti gli appartamenti, i giardini e i luoghi trattati sottolineano lo sfarzo in cui vivevano al tempo i ricchi. Le suppellettili, per esempio, sono un’enormità dappertutto. Tra le righe si possono cogliere aspetti della loro vita quotidiana; secondo Henry, per esempio, le donne non servono a nulla, non dicono mai nulla e sono semplicemente decorative, essa rappresenta il trionfo della materia sopra lo spirito.

Commento
Il ritratto di Dorian Gray è un libro che mi ha fatto pensare molto. A mio parere Wilde come primo obbiettivo ci vuole ricordare quanto sia superficiale la bellezza esteriore e quanto sia importante quella interiore. Ci vuole dire che quella esteriore viene sovrastata dall’importanza di quella interiore. Dorian inizialmente viveva solo pensando al suo aspetto e agli ormai scontati apprezzamenti che gli venivano fatti, ma in realtà lo vediamo combattere contro se stesso per cambiare la sua anima e riparare ad errori commessi nel passato pur però non riuscendoci.Vediamo che per purificare la sua anima, l’unica salvezza sarà la morte.
L’autore ci vuole anche dire che l’anima è eterna mentre non lo è il nostro aspetto. Pur invecchiando l’animo umano può restare inalterato e limpido per tutta la vita.
A mio parere il ritratto è una sorta di coscienza per Dorian che si trova così ogni giorno ad esaminarla e a ricordagli la realtà proibendogli di nascondersi dietro ad una bellissima maschera fatta da capelli ricci color oro, labbra purpuree e un colorito verdastro qual’era il suo volto.

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