Bruciante Segreto

Materie:Scheda libro
Categoria:Lettere
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Data:04.06.2008
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Testo

Il folle inseguimento di una “banalità”
La vicenda narrata in “Bruciante Segreto” ruota interamente intorno all’entrata nel “mondo degli adulti” del dodicenne Edgar, protagonista della storia. Nel giro di poco tempo, quello di un soggiorno in un anonimo hotel di montagna, Edgar, per una serie di circostanze, si costringe a svestire i panni di bambino ingenuo e totalmente dipendente dagli adulti, fino a diventare un giovane ragazzo capace di cogliere la verità dietro gli sguardi spesso ingannevoli degli adulti. La causa di questo suo repentino cambiamento è in buona parte determinata dall’avvento del Barone, ambiguo personaggio conosciuto all’hotel, che in un primo momento si finge suo amico, illudendo il piccolo con false promesse e una meschina amicizia, ma in seguito, raggiunto il suo vero obiettivo – la madre del dodicenne – si dimentica del piccolo Edgar, provocando in lui una dolorosa ferita che lo spinge a voler capire perché il Barone si è preso così gioco di lui. Edgar vuole quindi scendere in campo, e finalmente capire cos’è che gli adulti gli tengono nascosto, cos’è quella cosa che anima i volti del Barone e della madre, che – esattamente allo stesso modo del giovane nobile – muta radicalmente atteggiamento nei suoi confronti.
Progressivamente, il protagonista esce dalla trincea di spensieratezza e ingenuità in cui crescono tutti i bambini, e si rende quindi conto che ci sono molte cose che ancora deve apprendere e scoprire, molte cose ancora da comprendere. Primo tra tutti, il Bruciante Segreto che arde tra la madre e il Barone. Solo desiderando la scoperta, Edgar si sente cresciuto, sente ormai di far parte veramente del mondo “dei grandi”.
Analizzando con meticolosa attenzione gesti e comportamenti dei due adulti, e componendo mentalmente un puzzle i cui tasselli sono costituiti dalle vicende a lui inspiegabili di cui è spettatore, Edgar finalmente giunge alla conclusione che ciò che anima i due è quella cosa su cui registi e scrittori amano basare intere storie: l’amore. Ma non è questa la scoperta che più fa onore ad Edgar. La sua vera impresa, è quella di essere riuscito a cogliere le vere e subdole intenzioni del Barone, le quali sembrano essere ignorate più o meno inconsciamente dalla madre. Edgar, è finalmente così riuscito a guardare il mondo con gli occhi di un adulto.
In questo suo percorso di crescita, fortemente voluto e desiderato, inevitabilmente, il giovane è costretto a perdere la spensieratezza tipica dei bambini, per riuscire a comprendere il mondo e gli adulti. E’ un processo a cui tutti, presto o tardi, si sottopongono, ma senz’altro doloroso se istigato da circostanze indipendenti dalla volontà del bambino. In questo caso, è stato il dolore provato per il tradimento del presunto neo-amico Barone e i bizzarri comportamenti della madre a costringere Edgar al cambiamento. Senza amici, con il padre distante da lui, chiuso in un albergo ‘ove soggiornano unicamente adulti, Edgar non ha modo di incanalare il dolore per il tradimento e per la solitudine se non quello di auto-costringersi a trovare una spiegazione a questi comportamenti incoerenti delle persone che credeva gli volessero bene – incitato anche dalla curiosità che lo contraddistingue. Decide quindi di spalancare avanti a sé la porta d’accesso al mondo degli adulti, anche affascinato da tutti i misteri che cela al suo interno. Evidentemente, ignora con la tipica inesperienza e l’inevitabile ingenuità dei suoi dodici anni, che tra tutti quei misteri, molti hanno come ingredienti sentimenti come l’odio, la falsità, la cattiveria, l’opportunismo - tratti incarnati perfettamente nella figura del Barone e che lui ha appena sfiorato, in questa vicenda. Tutte queste sfumature, gli sono state precluse nel modo migliore possibile durante la sua infanzia. Edgar ha solamente confuso tali cure riservate all’incirca a qualsiasi bambino amato, per il desiderio perverso di tacergli la verità. Così, picchiando il Barone e ribellandosi violentemente alla madre, Edgar mette definitivamente la parola fine alla sua puerizia e con queste manifestazioni d’aggressività, esprime la sua rabbia, nonché l’odio covato per tutta la durata del “tradimento” e comunica definitivamente alla madre che lui non è più un bambino senza un’apparente personalità di cui si può fare ciò che si vuole.
Addormentandosi - l’autore ci dice nelle ultime righe del romanzo - il piccolo adulto si prepara a sognare la vita in modo più profondo. E’ a conoscenza che questo sogno potrebbe non essere sempre magnifico e affascinante come crede, ma che potrebbe anche tendere a divenire incubo? Evidentemente no: la curiosità e i sentimenti si sono impossessati di lui e, come micce di un esplosivo attivate dalla relazione tra la madre e il Barone, hanno innescato una ribellione e un desiderio di crescita in Edgar inarrestabile, che lo porta a svalutare e a disprezzare tutta la rosea infanzia finora vissuta.
Edgar ha sacrificato la spensieratezza, l’ingenuità, la libertà da ogni tipo di serio problema – aspetti peculiari dell’infanzia -, per inseguire il Segreto, che altro non era che l’amore, più o meno sincero che sia, che i due amanti cercavano di contenere: un sentimento d’importanza all’incirca centrale nell’esistenza di qualsiasi individuo, con il quale a tempo debito, senza ombra di dubbio, anche Edgar avrebbe fatto i conti. Tanta fretta e tanta impulsività per conoscere qualcosa che siamo tutti destinati a conoscere; un sentimento che con i problemi che comporta, a volte ci fa rimpiangere la nostra infanzia, quando lo ignoravamo beatamente.

Marta Pedicino
III A

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