Verismo e Positivismo

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Testo

Verismo:
➢ I personaggi sono tutti dei vinti della società, cioè si lasciano vivere e non reagiscono alla vita.
➢ C’è l’ideale dell’OSTRICA: l’ostrica rimane attaccata allo scoglio per non cambiare vita.
➢ Principio dell’impersonalità: non deve parlare l’autore ma i personaggi e l’opera devono costruirsi da soli.
➢ Tranche de vie: tecnica usa per riprodurre fedelmente la realtà.
I canoni del verismo:
➢ Classe sociale: un personaggio nato povero non potrà mai diventare ricco.
➢ Momento storico ambientale: la novella deve le sue caratteristiche climatiche e panoramiche a questo fattore. Descrive la società in cui vive lo scrittore e il condizionamento della classe sociale sul personaggio.
➢ Se un personaggio nasce con delle deformazioni mentali, queste si ripeteranno anche nei figli.
➢ POSITIVISMO: nella vita solo i più forti vincono, ma, i vincitori di oggi saranno i perdenti di domani.
Giovanni Verga:
➢ 1.840 Catania – 1.922 Catania, Studi giuridici, 1.865 Firenze studiò il Verismo, 1.872 Milano maturò la sua convinzione letteraria.
➢ Punto di vista del narratore: con questa tecnica entra nei personaggi e nelle vicende.
➢ Narratore popolare: rappresenta le voci del popolo.
➢ Discorso indiretto libero: i personaggi parlano senza l’uso del chiaro discorso.
➢ Sintassi popolare: narratore regredisce fino a parlare con espressioni gergali.
➢ Esistenza, per lui, come solitudine e infelicità.
➢ Struttura circolare.
➢ I personaggi sono degli individui.
➢ Sono importanti le aree semantiche degli aggettivi nelle descrizioni.
➢ Tema del denaro.
➢ Viene utilizzata la paratassi.
➢ Tema della famiglia, chi la denigra è un vinto.
➢ Tecnica dello straniamento: la storia è raccontata in modo quasi paradossale.
➢ Eros kai thanatos: amore e morte. Euripide V sec. A.C.
➢ Tema del materialismo.
Luigi Pirandello
➢ 1.867 Agrigento, 1.936 Roma, studi letterari, 1.894 matrimonio a Roma, la moglie morta di pazzia, il figlio fu fatto prigioniero in guerra.
➢ E’ un periodo di crisi e ciò si riscontra nei suoi racconti.
➢ Contrasto tra ciò che appare e ciò che è.
➢ La maschera che ogni persona si fa per non farsi riconoscere nei propri difetti, tutti cercano di nascondere il proprio io più profondo.
➢ Personaggio sempre in lotta contro la società da cui viene sempre sconfitto.
➢ Tema dell’incomunicabilità, e dell’alienazione perché tra maschere non si può comunicare.
➢ Chi capisce la realtà della propria vita o impazzisce o muore.
➢ Pazzo è chi non segue la normalità e le convenzioni.
➢ Celebralismo: esagera nello scavare nel io più profondo delle persone, si pone troppe domande e crea troppi interrogativi.
➢ Nella morte c’è il riconoscimento dell’essere.
➢ Il tema del doppio in quanto la persona è formata da due parti differenti.
➢ Le domande servono a creare suspance e a far personificare il lettore.
➢ Linguaggio arcaico e ipotattico.
➢ Tema della morte a cui non si può sfuggire.
Positivismo: corrente scientifica e filosofica che si basa sull’aspetto esteriore dei personaggi.
Schnitzler capisce che la realtà delle persone è piena di sfaccettature.
Marcel Proust:
➢ 1.871 – 1.922 Parigi, molti romanzi vennero scritti postumi.
➢ Tema della rievocazione del passato.
➢ I periodi sono lunghi e molto vari nei generi.
➢ La verità delle cose si può trovare solo nelle piccole cose.
➢ Passato e presente si identificano nella realtà interiore.
➢ C’è l’utilizzo del io narrante.
➢ Monologo interiore.
Franz Kafka:
➢ 1.883 – 1.924 Praga, famiglia ebrea, strano rapporto di amore – odio con il padre, complessi di inferiorità rispetto al padre, malattia che lo perseguita, ricerca un dio, nei suoi racconti narra anche biograficamente la sua vita.
➢ Prevale l’irrazionale e il dubbio.
➢ Tema del senso di colpa e del disagio, arriva la I Guerra Mondiale.
➢ Narratore interno ma sa cosa pensano i personaggi.
➢ Il tema della famiglia come in Verga.
➢ Il lessico da sensazioni tristi.
➢ Gregor è un po’ come Kafka.
➢ Sono presenti personaggi che sono degli inetti.
➢ Si auto punisce per ciò che ha fatto al padre, lui ama il padre e quando non lo accontenta si arrabbia.
➢ Morte vista come liberazione.
➢ Tutte le situazioni in cui si trova sono aporie cioè situazioni senza soluzione.
➢ La corazza serve a proteggersi dal mondo esterno.
➢ Tema dell’alienazione.
➢ Realismo magico descrive una situazione fantastica come se fosse reale.
➢ La stanza è il suo rifugio xchè lì sta da solo.
➢ Morendo lui si libera dalle ingiustizie.
James Joyce
➢ 1.882 Dublino 1.941 Zurigo, odiava Dublino e la sua aria opprimente, a Trieste conobbe Svevo.
➢ Temi: alienazione, incomunicabilità, apatia.
➢ Il narratore è onnisciente, con un punto di vista interno.
➢ Monologo interiore.
➢ Si basa sulle analogie, cioè procede con delle affinità e ogni volta che vede una cosa la ricollega subito ad un’altra, senza spiegarne il perché.
➢ Epifania: apparizione.
➢ I periodi sono molto frammentati e sembrano sconnessi tra loro per significare i vari pensieri che si accavallano nella sua mente.
➢ Usa il Polistilismo: cioè alterna in tutta la narrazione stile alto con stile basso.
Ernst Theodor Amadeus Hoffmann
➢ 1.776 Konigsberg 1.822 Berlino, amava tutti i tipi di arte, orfano di entrambi i genitori fu allevato dalla famiglia materna, vive nel periodo della rivoluzione industriale.
➢ Il narratore è interno alla vicenda.
➢ Usa molte reticenze per creare suspance.
➢ Tema dell’arte.
➢ Topos delle donne capricciose.
➢ E’ presente il concetto di vita, arte, morte, legati assieme.
➢ Molte similitudini sono presenti.
➢ Anche qui alcuni personaggi si coprono con una maschera.
➢ Utilizzo dell’ipotassi.
Guy de Maupassant
➢ 1.850 – 1.893 Normandia, partecipa alla guerra Franco – Prussiana.
➢ Tema: difetti della borghesia, denaro.
➢ Scompone la realtà facendone apparire gli aspetti paradossali.
➢ I personaggi sono dinamici.
➢ Utilizza il Tranche de vie scrivendo la data.
➢ Viene sottolineato il fattore ereditario.
➢ Tutti i finali sono secchi, bruschi.
➢ L’impossibilità di ottenere la ricchezza porta alla rovina.
Figure retoriche:
Allitterazione: ripetizione di un suono o di un gruppo di suoni in parole vicine.
Onomatopea: imitazione di suoni di vario genere.
Accumulazione: allineamento di parole indicanti oggetti…
Anacoluto: mancanza di nessi sintattici.
Anafora: ripetizione di una parola all’inizio di frase.
Anastrofe: inversione tra elementi di un unico gruppo sintattico.
Asindeto: assenza di congiunzioni.
Chiasmo: disposizione incrociata di parole.
Climax: successione di parole in successiva intensità.
Ellissi: eliminazioni di elementi nella frase.
Allegoria: rappresentare una storia per significare un’altra realtà.
Antitesi: accostamento di parole di senso opposto.
Antonomasia: sostituzione di un nome proprio con un nome comune.
Apostrofe: discorso rivolto a persone o cose personificate.
Iperbole: esagerazione di circostanze o qualità.
Litote: definizione di un concetto con il suo opposto.
Metafora: spostamento di significato da un campo all’altro.
Metonimia: sostituzione di un termine con uno che sia collegato al primo per logicità
Perifrasi: giro di parole per indicare direttamente una persona o una cosa
Ossimoro: accostamento di termini contraddittori.
Reticenza: interruzione di un pensiero iniziato.
Similitudine: paragone tra cose ritenute simili.
Sineddoche: simile alla metonimia.
Sinestesia: termini appartenenti a domini sensoriali diversi.
GRAMMATICA
➢ Sequenze narrative: azioni dei personaggi.
Sequenze descrittive: descrivono i personaggi e le scene.
Sequenze riflessive: considerazioni e pensieri.
Sequenze dialogiche: dialoghi dei personaggi.
➢ Situazione iniziale;
Rottura dell’equilibrio iniziale;
Evoluzione della vicenda;
Ricomposizione dell’equilibrio;
Situazione finale.
➢ Il personaggio è il portavoce dell’autore.
➢ Autore: colui che scrive il racconto; Narratore: colui che narra i racconti dell’autore.
➢ Narratore onnisciente: sa i pensieri dei personaggi; Focalizzazione esterna: ne sa meno del personaggio; Focalizzazione interna: segue il punto di vista del narratore.

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