Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Data: | 05.07.2001 |
Numero di pagine: | 1 |
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Testo
UGO FOSCOLO
Dalla civiltà illuminista:
-concetto del nulla eterno
-concezione meccanicistica del cosmo
-concezione materialistica
-visione pessimistica della storia umana
Dal Preromanticismo:
-temi notturni
-meditazione sulla morte
Dal Neoclassicismo:
-concezione dell’arte intesa come evasione dalla vita
-gusto della mitologia (contemplazione serena della passione)
EROE ALFIERIANO/JACOPO ORTIS
-L’eroe alfieriano muore in una dignità solitaria diversa; muore non col desiderio rivolto al ricordo e alla pieta’ che di lui i posteri avranno, ma per compiere con quella ultima prova di coraggio e di volontà il ciclo della sua ribellione contro la società, la tirannia, la natura; in una affermazione esasperata di individualismo perfino la morte e’ una prova terribile che vale soltanto per lui, quasi per voler dimostrare a se stesso se ha avuto paura in quella terribile esperienza.
-Jacopo Ortis scopre invece la vita come esperienza di dolore, ma implora dagli uomini la pieta’ su quel dolore, il conforto su quella tragedia; implora la morte,ma non sa fare a meno di illudersi di essere compianto dagli amici.
Il suicidio non è una decisione fatale e finale, è un sentimento sempre presente nel romanzo, come volontà di morire e desiderio di essere compianto. Il pensiero della morte e’ per Jacopo l’anelito del sepolcro, come anelito di pieta’ umana e di immortalità nella memoria dei vivi.
Tutto il romanzo non è che commento della vita e della morte.
L’Ortis non ascende ai valori della poesia, ma interessa come documento dei problemi umani e delle istanze spirituali che si agitavano nel Foscolo ancora giovane.