Propp: analisi de "La fanciulla senza mani"

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Testo

Daniele Biasci lunedм 14 ottobre 1996

La fanciulla senza mani
una fiaba popolare da testimonianza orale
Pagg. 18-22 de “la Novella”

Lo schema di Propp:

a) Un danno subito da qualcuno o la mancanza di qualche cosa.
b) Una partenza da casa per qualche luogo.
c) L’incontro con un personaggio che aiuterа il protagonista, donandogli un oggetto magico.
d) La battaglia e la vittoria sul nemico
e) Il ritorno a casa
f) Il riconoscimento dell’eroe
g) La punizione dei colpevoli e la celebrazione della vittoria del protagonista

Riassunto:

La fiaba “La fanciulla senza mani”, nella sua trama narrativa, si discosta notevolmente dallo schema che il folclorista russo Vladмmir Ja. Propp ha tracciato per le fiabe di magia. Alcuni elementi sono certo comuni, ma la mancanza di certi punti essenziali (per esempio l’identificazione del protagonista nell’eroe o la battaglia cruenta contro il nemico) ci spinge a osservare una certa forma di distinzione in sottogeneri anche nell’ampio filone fabulistico.
Riassumendo, in questo caso la mancanza iniziale и rappresentata dalla povertа della famiglia della protagonista, per supperire alla quale, il padre и costretto a promettere la sua figlia minore a un essere soprannaturale che successivamente sarа identificato con il diavolo. La partenza и perт evitata per ben tre volte dalla ragazza, mediante il rito del segno della croce che nella storia (cosм come nella tradizione popolare) ha il potere di allontanare il maligno. Le difficoltа che il diavolo incontra nell’appropriarsi della fanciulla servono inoltre a introdurre un altro elemento magico-rituale forse ben piщ antico, e cioи il taglio delle mani (compiuto al fine di impedire alla ragazza il segno della croce), elemento che possiamo osservare ricorrente nel genere della fiaba medievale. All’antagonista si oppone perт, in aiuto della protagonista, la forza benefica che la fiaba identifica nella Madonna, che strappa la ragazza alle grinfie del diavolo e le ridona la libertа. Da qui in poi la narrazione abbandona quasi totalmente il filo iniziale per seguirne un altro, quasi una storia nuova piщ che la prosecuzione dell’episodio precedente, anche se la protagonista (con tutte le sue caratteristiche) e l’antagonista (un piщ generico “diavolo”) rimangono immutati. La scena si sposta in una foresta, dove la ragazza viene nutrita da una magica forza che la protegge con un albero cavo (altro elemento suggestivo e ricorrente), e trovata da un principe che naturalmente la porta a casa e la sposa.
Segue un altro punto di tensione, quando al principe, partito per la guerra, viene inviata una falsa lettera (ad opera del diavolo) dove si dice come sua moglie abbia partorito un cane e un gatto, mentre invece ha partorito due bei gemelli. La risposta conciliante del principe и sostituita con l’ordine di uccidere i due bambini, e la sposa и quindi messa in una botte sul fiume con essi (i gemelli abbandonati alle acque: altro elemento mitico). Sposa e figli si traggono comunque in salvo grazie all’intervento di un miracolo che restituisce le braccia alla ragazza.
Il ritorno a casa (anche se in questo caso sarebbe meglio parlare di “ritorno alla normalitа”) avviene quando il principe, una volta appresa la veritа e messosi alla ricerca della sua sposa, si ricongiunge a lei e riconosce i due gemelli come suoi figli.
Come abbiamo visto, la fiaba, oltre al semplice intreccio, nasconde al suo interno tematiche e simboli ben piщ profondi e legati alla cultura e alla vita del mondo contadino, una realtа che volge lentamente al tramonto per il naturale scorrere del tempo, e della quale, vale la pena preservare se non altro il ricordo.

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