Politica nella Divina Commedia - Dante (schema)

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Testo

CONFRONTO TRA I CANTI POLITICI DELLA DIVINA COMMEDIA
Voci

sintesi del canto
INFERNO

Nel terzo cerchio, melmoso e puzzolente per la “grandine grossa, e acqua tinta, e neve”, Dante si imbatte nel minaccioso Cerbero, custode dei golosi tra i quali si fa riconoscere Ciacco ; il quale introduce una riflessione sulla situazione politica e sui contrasti civili di Firenze
PURGATORIO

Dante si trova nella seconda balza dell’Antipurgatorio, circondato dalle anime dei negligenti morti per violenza. Incontro tra Virgilio e Sordello, anima che se ne sta “altera e disdegnosa” . Stupore di Dante e il suo commento.
PARADISO

Dante si trova nel cielo di Mercurio, alla presenza degli spiriti attivi per il bene. Giustiniano accenna alla propria vita, e narra la storia dell’aquila romana. Invettiva contro i Guelfi e i Ghibellini. Giustiniano svela la condizione dei beati in questo cielo e parla di Romeo da Villanova.
Pensiero politico
Invettiva contro Firenze
Descrizione della situazione specifica della cittа legata all’esperienza personale di Dante. Profezia di Ciacco su Firenze contenente il primo accenno sdegnoso a Bonifacio VIII : cacciata dei Neri e ritorno del Papa.
Invettiva contro l’Italia
L’Italia non и piщ signora di province ma luogo di vizi ; afferma inoltre l’inutilitа delle leggi di Giustiniano. Giudizio negativo su Alberto I d’Austria, il cui abbandono dell’Italia causa i contrasti all’interno delle cittа. Avvenuta maturazione del pensiero di Dante : allargamento degli orizzonti storici.
Invettiva contro l’Impero
Guelfi e Ghibellini lacerano il grande tessuto unitario della vita morale e sociale, e pretendono di farsi interpreti della Chiesa e dell’Impero, ma nel momento in cui si contrappongono li fanno decadere nella loro funzione che и universalistica. Giustiniano и il simbolo dell’autoritа che interviene con le leggi a conservare la comunitа degli uomini.
Frasi chiave
“...dopo lunga tencione verranno al sangue...” (vv 64-65). “...superbia , invidia e avarizia sono le tre faville c’hanno i cuori accesi” (vv74-74).
“...Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello...” (vv 76-78)
“...perchй tu veggi con questa ragione si muove contr’al sacrosanto segno e chi ‘l s’appropria e chi a lui s’oppone”.
personaggi
CIACCO
Un fiorentino del sec. XIII, ghiottone, e appunto per ciт, per alcuni, soprannominato Ciacco. Per altri fu uomo di corte ; e alcuni vorrebbero identificarlo col poeta Ciacco dell’Anguillara.
SORDELLO
Trovatore, nato a Goito nel 1200 visse alla corte degli Estensi, di Riccardo San Bonifacio e al seguito di Carlo d’Angiт. Scrisse in provenzale una quarantina di componimenti. Famoso и il sirventese in morte di ser Blacatz nel quale egli и severo con i signori del suo tempo.
GIUSTINIANO
Imperatore romano d’Oriente, nato a Costantinopoli nel 482 .
Nel 535 inviт in Sicilia un esercito con a capo Belisario. Dopo i successi in campo militare , molto importante и la sua opera nel settore giuridico, riunм in un corpo le leggi del diritto romano nel cosiddetto corpus iuris civilis.

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