Machiavelli e Guicciardini

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Testo

* Machiavelli nasce a Firenze nel 1469. Di famiglia borghese, ebbe una formazione umanistica, le cui basi erano fondamentalmente materialistiche, legate all'epicureismo e alla scuola aristotelica e averroista, piuttosto che quella platonica. Fino al 1512 ricopre numerose cariche politiche fra le quali quella di segretario della seconda cancelleria e della magistratura dei 10. Durante la repubblica svolge importanti attivitа diplomatiche presso le corti europee. Nel 1512 cade la repubblica e viene licenziato e costretto all'otium letterario. E' questo il periodo piщ fecondo per M. in cui egli dа vita alle sue maggiori opere: Il Principe e i Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio. Nel 1525 и rinominato provveditore e cancelliere dei procuratori alle mura; nel 1527 dopo essere stato escluso di nuovo dall'attivitа politica, in seguito alla caduta dei Medici, muore.
* Il trattato politico e la nascita della moderna saggistica
1. Con il Principe M. abbandona i modelli di trattato politico tradizionali, basati sulla dissertazione filosofica e scientifica di un preesistente sistema organico di pensiero. Adotta la forma del saggio in cui l'autore deve sostenere e dimostrare una sua propria tesi individuale. M. dimostra le proprie tesi avvalendosi della conoscenza delle leggi della natura e della storia, fornite dall'esperienza diretta --> entra in crisi l'autoritа sancita dalla religione o dai precetti di una moralitа laica precostituita. E' in questo che sta lo scandalo del P. --> la politica stessa si libera cosм sia della religione che della morale: la morale del principe viene ora a coincidere con la sorte dello Stato.
2. M. non va inteso solo come un puro scienzato, specialista della politica, descrittore distaccato e neutrale dei meccanismi di questa stessa, ma come un saggista, ovvero il primo pensatore della modernitа. In lui si ritrova infatti una carica di passione soggettiva e di parzialitа che sarebbe inconciliabile con la figura dello scienzato. In M. convivono realismo di analisi, logica argomentativa e al tempo stesso una forza impulsiva delle passioni che viene ad identificarsi con una prospettiva fortemente utopica del suo progetto politico.
3. Il P.puт essere definito un vero e proprio manifesto politico, che ebbe larga diffusione in tutta Europa. Venne scritto come risposta alla crisi italiana di quegli anni:
* Occorre un principe che con la sua virtщ crei uno stato stabile
* M. procede con un metodo d'analisi realistico, che si attiene alla veritа effettuale delle cose
poteri e una conflittualitа regolata fra le varie classi sociali:и un misto fra repubblica aristocratica e democratica
* Rifiuta la tirannia, l'oligarchia e l'anarchia poichй forme di potere poco equilibrate e dunque meno stabili (teoria dell'anaciclosi)
* Lo stato и un corpo organico con un suo proprio ciclo vitale: la decadenza di uno stato puт essere contrastata con l'assunzione a modello degli ordini repubblicani e con il ritrovo dei valori e delle ragioni dell'esistenza delle istituzioni statali. La morte dello stato и tuttavia inevitabile
* Principi della riflessione di M.
1. Imitazione (Roma repubblicana)
2. Esemplaritа del passato
3. Carattere immutabile della natura umana: concezione naturalistica e antistorica dell'uomo
* Guicciardini nasce a Firenze nel 1483. Avviato agli studi di giurisprudenza ebbe una formazione umanistica e ricoprм numerosi incarichi politici da parte dello stato fiorentino, prima per conto della repubblica poi dei Medici. Dopo il 1516 fino al 1527 fu al servizio di Leone X e Clemente VII; con il sacco di Roma e la restaurazione della repubblica fu costretto a tirarsi in disparte. Dopo la caduta della repubblica nel 1530 ricoprм di nuovo incarichi politici sia per conto dei Medici che per conto di Clemente VII. Morм ad Arretri nel 1540.
* Moderna saggistica in G.: con G. il testo non и piщ organico ma una serie di riflessioni --> impossibilitа ditrovare un legane tra tutte le cose (non esistono regole --> variabili non prevedibili)
* La trattatistica sviluppa l'aspetto antisistematico, cosicchй il trattato sembra essere costituito da pensieri staccati (aforismi). N'и un esempio i Ricordi
* La storiografia и intesa com'ermeneutica o interpretazione, e non piщ, com'era per gli umanisti, come una semplice documentazione oggettiva. Vengono tuttavia ripresi alcuni elementi dell'umanesimo come il privilegiamento della riflessione politica, l'importanza della retorica classica l'ampliamento del pubblico (vari gruppi dirigenti degli stati italiani ed Europei)
* Rapporto fra virtщ e fortuna: la mutevolezza del caso determina le vicende umane; l'uomo puт opporre la propria virtщ, che talvolta puт essere ingegno, talvolta prudenza e talvolta audacia: occorre in sostanza sapersi adattare alle situazioni (cosa che M. riteneva molto difficile a realizzarsi). La fortuna ha un potere condizionante sulla virtщ ma questa и in grado di assoggettarla attraverso l'accortezza e l'azione impetuosa.
* La moralitа del principe savio sta tutta nel fare il bene dello stato. A questo scopo si puт giungere ricorrendo anche a strumenti moralmente riprovevoli. Ciт non significa che M. sia cinico e immorale: il male и sempre male, senza compromessi. E' nel gusto acre con cui M. denuncia le mezze misure, la sua moralitа. Il principe deve essere pietoso, ma se il caso lo richiede anche crudele (coerenza mezzi obiettivi)
* Il progetto politico di M. и inserito in una prospettiva utopica (liberazione dell'Italia dal dominio straniero)
* Stile rigore dimostrativo con ricorso a latinismi e disgiunzioni, uso frequente di immagini e figure e intensitа appassionata
4. I Discorsi sono un'opera varia e composita, stesa tra il 1513 e il 1518 e sono una serie di riflessioni che vorrebbero costituire una moderna teoria politica basata sull'esempio di Roma
* Libro I: politica interna dello Stato, sua amministrazione e critica alla religione cristiana che allontana il cittadino dagli interessi civili e dall'amor di patria
* Libro II: politica estera, guerre e milizie
* Libro III: uomini "particolari" che con le loro azioni hanno fatto grande Roma: aperta critica alla corruzione di Firenze
* Nel P. e nei D. ci sono due prospettive ben diverse: mentre il P. propone un modello politico ispirato al principato (condizione indispensabile alla fondazione di un nuovo stato) i D. propongono un modello politico ispirato alla repubblica, che fa leva sull'appoggio del popolo (condizione indispensabile alla sopravvivenza dello stato)
* Principato o monarchia limitata: controllo degli aristocratici o del popolo, secondo il modello della monarchia francese
* Repubblica mista: sull'esempio di Roma antica propone un governo con un equilibrio interno dei
* La rottura sta nella rinuncia di qualunque intento celebrativo in favore dell'analisi dei conflitti e delle contraddizioni della realtа politica
* La storia diviene dunque campo analitico su cui poter esercitare l'arte della discrezione: analisi di ciascuna circostanza e situazione
* Notevole sforzo di documentazione storica: G. primo grande storico della modernitа
* Ricordi
* La struttura aperta, problematica e caratterizzata da aforismi vuole ricreare la complessitа del reale, dando vita a un pensiero fondato sul relativismo. Alla base della conoscenza altro non puт esservi che la "esperienza" di Galileo e Leonardo e l'analisi dei diversi casi "particulari" della realtа
* Discrezione: capacitа di distinguere e analizzare i singoli casi (particulare). Vi и dunque una forte componente empirica nel pensiero di G:
* La posizione di G. и fortemente scettica: egli prende atto di una situazione di impotenza nei confronti della difficile situazione politica di Roma. L'intellettuale и oramai impotente, quasi un soggetto isolato a cui non resta altro che l'orgoglio della conoscenza, di cui non di meno intravede ora tutti i limiti.
* Lo stile ellittico, asciutto ed essenziale trova le sue ragioni di esistere in questo orgoglio che sopravvive nell'intellettuale
* Storia d'Italia
* Vi si ritrova la medesima, se non piщ accentuata, posizione di cupo scetticismo che caratterizza i Ricordi
* Si articola in 20 libri incentrati sullo studio delle correlazioni fra la storia italiana e quella europea, nelle sue infinite concatenazioni e legami di dipendenza. Tale allargamento della prospettiva storica non va interpretato come l'intento di trovare una legge generale della storia che ne spieghi tutti i meccanismi, bensм dal fatto che in Italia vi era una massiccia presenza delle potenze straniere
* Alla base del disastro politico italiano vi и oltre all'avversitа della fortuna la grande inettitudine dei gruppi dirigenti.
* La cause dei conflitti rinviano sempre a contrasti individuali (non c'и il processo di generalizzazione umanista)
* Ripresa dell'umanesimo: analisi psicologica e carattere pluridimensionale dei processi storici
* Stile: ampio, fluido, lento, periodi complessi con numerose subordinate, espressioni di concentrazione epigrammatica

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