La metis di Ulisse

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Testo

La metis di Ulisse
La metis delinea il comportamento di Ulisse caratterizzato dal multiforme ingegno. Essa viene posta in risalto da Omero nei diversi brani dell'Odissea.
ULISSE E CALIPSO
Il protagonista è sofferente e annoiato di una vita monotona, provato dalla mancanza della sua patria e dei suoi cari, nostalgico (dal greco nostos = nostalgia; mancanza di qualcosa che si è vissuto), rinuncia all'immortalità offertagli dalla dea perché volenteroso di conoscere nuove cose, si dimostra sospettoso nei confronti di Calipso che lo aveva trattenuto per tanti anni, decisa di lasciarlo andare, tuttavia, l'eroe si presenta costante nelle sue scelte perché convinto nel ritorno in patria.
Nella vicenda si sottolineano le sue caratteristiche di profonda umanità e la capacità di sopportare il dolore.
ULISSE E NAUSICA
In questo brano vediamo Ulisse capace di riflettere, meditare e valutare i fatti.
Possiamo dividere la metis in tre parti:
Esaltazione e captatio benevolentiae: Ulisse esalta la bellezza della ragazza paragonandola a una dea, usa parole equilibrate e gentili al fine di propiziarsi il suo aiuto.
Richiesta: Ulisse esplicita il suo bisogno di aiuto alla ragazza usando sempre parole accorte e diplomatiche.
Ringraziamento: In questo terzo punto l'eroe usa la psicologia della ragazza per realizzare il suo volere augurandole un matrimonio perfetto.
Inoltre, Ulisse per non far destare sospetti sulla ragazza promessa sposa, la fa andare avanti con le ancelle dirigendosi solo verso la città. In questo modo appare, anche, rispettoso delle tradizioni e dei costumi dei popoli che incontra nel suo viaggio.
ULISSE E POLIFEMO
Soprattutto in quest'avventura vediamo un Ulisse capace di utilizzare le proprie risorse intellettuali per uscire dalla difficile situazione.
Vi è per la prima volta il ricorso alla violenza dell'eroe per salvare se e i suoi compagni, si dimostra pertanto affettuoso verso di loro.
La metis è caratterizzata dalla furbizia.
Tuttavia, per combattere il mostro si dimostra previdente e prudente, non si lascia prendere dalla paura ma è spinto dalla curiosità di conoscere.
ULISSE E LA MAGA CIRCE
Un'atmosfera fantastica circonda questa nuova avventura di Ulisse, che si ritrova a tu per tu con l'affascinante maga.
Tuttavia accanto all'attrazione della magia, viene evidenziato il pericolo che essa rappresenta per chi vi si abbandona, cioè quello di precipitare da una condizione umana ad una animalesca inaccettabile.
In questa avventura il multiforme ingegno dell'eroe è caratterizzato dalla sua capacità di valutare la situazione prima di agire istintivamente. Il protagonista, infatti, al contrario dei suoi compagni deboli per la loro ingenuità, si astiene dai cibi fatati della maga e riesce a salvarsi dalla metamorfosi.

ULISSE E LE SIRENE
In questo brano, il pericolo e il male si presentano sotto le belle vesti delle Sirene e sotto il loro canto melodioso, che attira i naviganti facendoli annegare.
La metis dell'eroe è caratterizzata dalla sua curiosità.
L'ingegno di Ulisse è aperto alla conoscenza che sfida il pericolo. Tuttavia, nel suo cuore scaturisce un senso di protezione e di premura verso i compagni che manifesta mettendoli in salvo dal pericolo.
ULISSE E IL CANE ARGO
In quest'episodio all'affetto si aggiunge l'emozione. Il cane in fin di vita si limita ad alzare le orecchie quasi per dire "Ti ho riconosciuto". Anche Ulisse vorrebbe accarezzarlo un'ultima volta ma non potendo si asciuga una lacrima in segno di un ultimo addio all'animale.
Si presenta un Ulisse emotivo, che reprime i suoi sentimenti per non far scoprire la sua identità.
ULISSE E I PROCI
Ulisse è sotto false spoglie di un mendicante, sopporta gli insulti dei nemici senza reagire, domina così i suoi impulsi dimostrando un comportamento che contrasta con quello dell'eroe che già tutti conosciamo. Subito dopo, egli dà inizio alla sua vendetta. Le parole di Ulisse e il suo linguaggio metaforico contro i Proci alludono alla strage che presto si abbatterà per avere giustizia e ristabilire un equilibrio sconvolto dal comportamento dei nemici.
La metis è caratterizzata dall'ira e dalla violenza dell'eroe, il suo comportamento scaturisce dalla sua ferma volontà di fare giustizia.

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