Il romanticismo

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Testo

LETTERATURA
Il Romanticismo
La situazione storica
Il periodo storico in cui si sviluppò il Romanticismo ebbe inizio alla fine del settecento, quando il lavoro si spostò nelle fabbriche. Le macchine presentavano un duplice aspetto: da una parte generavano il progresso, con l'aumento della produzione e la parziale liberazione del lavoratore dalla fatica fisica, dall'altra producevano uno sfruttamento dell'uomo molto più duro e spietato di prima. In Inghilterra gli operai delle fabbriche abbandonarono le campagne e si concentrarono nelle città; i capitani d'industria instaurarono nella fabbrica una disciplina severa che consentisse un più sistematico sfruttamento del lavoro. Dalla rivoluzione industriale nacque una nuova classe sociale, il proletariato, mentre la borghesia conquistò il potere economico. Il Romanticismo è l'espressione artistica di questa borghesia.
Le trasformazioni politiche
Il congresso di Vienna aveva creato nuovi equilibri e nuove alleanze tra le nazioni, ma molti problemi erano rimasti aperti: i popoli chiedevano ai sovrani delle costituzioni che abolissero l'assolutismo, i patrioti rivendicavano l'indipendenza nazionale. In questo modo sorsero molte società segrete, che provocarono lo scoppio di moti rivoluzionari. Nella seconda metà del secolo si assistette nuovamente ad un'ondata rivoluzionaria; in Italia il processo di unificazione della penisola si concluse con il Risorgimento.
Il Romanticismo
Il termine romantic indicava qualcosa di fantastico, d'irreale, servì quindi a designare uno stato d'animo sentimentale e irrequieto. Il movimento nacque dal Preromanticismo, che si manifestò in Germania con il movimento dello Sturm und Drang ("Tempesta e assalto").
Caratteristiche del Romanticismo
· È comune a tutti i romantici la sfiducia nella ragione.
· I romantici attuarono una grande rivalutazione del sentimento. Questo può essere nostalgico e malinconico, oppure appassionato e fervido, ma il sentimento romantico è anche scontentezza, per cui nasce il pessimismo.
· Al cosmopolitismo si contrappone il culto per le individualità nazionali e l'amore per la patria. In questo modo nasce il nazionalismo.
· L'uomo romantico è attratto dal mistero, dall'indistinto, dal fantastico.
· Il Medioevo è rivalutato dai romantici in quanto momento della nascita dei popoli e delle lingue.
· Il culto della libertà si trasforma nel rifiuto del passato, inteso come tradizione letteraria fatta di regole e fondata sulla mitologia.
I due "filoni" del Romanticismo
All'interno del Romanticismo si possono individuare due atteggiamenti distinti e spesso contrapposti:
· Il filone realistico-oggettivo;
· il filone indivudualistico-fantastico.
Il Romanticismo in Italia
In Italia il Romanticismo si diffuse attraverso un articolo scritto nel 1816 da Madame de Stael.
La polemica classico-romantica
Quest'articolo suscitò un coro di polemiche.
· Da una parte c'erano i classicisti, che in nome di un patriottismo astratto accusavano la scrittrice di voler privare l'Italia dell'unica gloria che ancora le rimaneva, quella delle lettere;
· dall'altra parte c'erano i romantici, che furono i patrioti che propugnarono il Risorgimento.
Quest'ideale patriottico privilegiò l'aspetto realistico-oggettivo del movimento. Nel 1816 uscirono tre scritti che possono essere considerati i "manifesti" del Romanticismo italiano, il più importante dei quali è la Lettera semiseria di Grisostomo di Giovanni Berchet.
Ad essi si aggiunse un articolo di Ermes Visconti, pubblicato nel 1818 a puntate sul "Conciliatore", un giornale letterario e storico-politico. I suoi redattori furono perseguitati dalle autorità. L'esperienza di Silvio Pellico è descritta in un romanzo autobiografico che ebbe molta fama nel Risorgimento, Le mie prigioni. Anche i due massimi esponenti della nostra letteratura ottocentesca, Leopardi e Manzoni, intervennero nella polemica classico-romantica.
Gli sviluppi del Romanticismo
Il Romanticismo italiano si sviluppò seguendo il filone realistico-oggettivo, articolandosi nelle seguenti forme:
· Il romanzo storico;
· la memorialistica, in cui oltre a Le mie prigioni di Silvio Pellico, troviamo I miei ricordi di massimo d'Azeglio e Le ricordanze della mia vita di Luigi settembrini;
· la trattatistica politica, in cui occupano un posto di spicco Vincenzo Goberti e Giuseppe Mazzini;
· la poesia dialettale, tra i cui poeti va ricordato Carlo Porta. A Roma vive Giuseppe Gioachino belli, che ha composto il Canzoniere;
· La poesia patriottica: in questi anni fu scritto Fratelli d'Italia di Goffredo Mameli, La spigolatrice di Sapri di luigi Mercantini e L'ultima ora di Venezia di Arnaldo Fusinato.
Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi è il massimo poeta dell'Ottocento. Dichiaratamente antiromantico, è la più alta voce della poesia romantica in Italia.
La vita
Nacque a Recanati il 29 giugno del 1798 e morì a Napoli il 14 giugno 1837. Si dimostrò la più alta voce della poesia italiana dell'Ottocento. La vita di Leopardi fu contrassegnata dalla sofferenza. A Recanati Leopardi trascorse la fanciullezza e l'adolescenza, chiuso nell'immensa biblioteca del padre dedicandosi a quello che poi definì uno "studio matto e disperatissimo". A vent'anni tentò di fuggire dalla casa paterna, ma solo nel 1822 ottenne dalla famiglia il permesso di recarsi a Roma, dove rimase per sei mesi. Ritornò a Recanati e nel 1825 partì per Milano, da qui si recò a Bologna e Firenze, dove conobbe Alessandro Manzoni. Dopo altri soggiorni a Recanati e a Firenze, strinse amicizia con il napoletano Antonio Ranieri che lo ospitò a Napoli, dove trascorse i suoi ultimi anni.
Le opere giovanili
Le prime opere dell'autore si collegano agli studi giovanili, in esse dimostrava la sua conoscenza delle lingue classiche e delle opere degli antichi. Fu un illuminista convinto e rifiutò la fede cristiana per aderire al materialismo meccanicistico.
Natura e civiltà
In un primo momento il Leopardi concepì la Natura come una madre amorosa, che ci ha creati per la felicità, e attribuì la tristezza attuale del vivere allo sviluppo della civiltà e della ragione, che era limitatrice del sentimento e dell'immaginazione. In questi anni compose la maggior parte dello Zibaldone e i Piccoli Idilli.
Le Operette morali
Successivamente Leopardi passò dall'idea di una natura madre a quella di una natura matrigna, che genera gli esseri viventi per perseguitarli, condannandoli all'infelicità. Il pessimismo di Leopardi si fece sempre più cupo: l'uomo non è nulla, non sa nulla, non ha nulla da sperare dopo la morte; vive in un universo assurdo, di cui ignora le ragioni e le finalità, ma a differenza degli altri esseri viventi possiede il dono della ragione, che gli svela la sua infelicità e il suo destino di morte. Dal pessimismo individuale Leopardi passò ad un pessimismo cosmico. In questo periodo la sua poesia tace ed egli si dedica soprattutto alle Operette morali, venti prose in cui l'autore presenta le sue idee sulla natura e sull'uomo.
I Grandi idilli
Dal 1827 risorge la grande poesia: senza rinnegare la sua concezione della natura, Leopardi non cessa di amarla nelle sue manifestazioni di bellezza e di vita, che lo attirano e lo affascinano. Nascono così i Grandi idilli: A Silvia, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio, Il canto notturno di un pastore errante nell'Asia, in cui la poesia si fa canto, canto dell'animo di un individuo solo, ma dagli echi e dalle risonanze universali, perché ciascuno potrà sempre riconoscervi e ritrovarvi una parte di se stesso.
I motivi della poesia Leopardiana
Il Leopardi, che si dichiarò apertamente contro il Romanticismo, è sicuramente il più grande poeta romantico della nostra letteratura, pur conservando delle concezioni fondate sulle teorie dell'Illuminismo.
Il sistema metrico usato da Leopardi è preferibilmente quello della canzone libera, detta Leopardiana. Essa è costituita da strofe con un numero variabile di versi, endecasillabi e settenari, senza nessun sistema di rime preordinato. La canzone Leopardiana accompagna così il libero abbandonarsi del poeta alla sua ispirazione. Anche per questa ricerca di libertà espressiva, oltre che per l'importanza data al sentimento e all'immaginazione, il Leopardi può dirsi romantico.
Poesie di Giacomo leopardi
L'infinito
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando; e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Il sabato del villaggio
La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e di viole,
onde, siccome suole,
ornare ella si appresta
dimani, al dì di festa. Il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dì della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età più bella.
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giù da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e là saltando
fanno un lieto romore:
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dì del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio, stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.
A Silvia
Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
stanze, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.

Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dicembre quel ch'io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? Perché di tanto
inganni i figli tuoi?

Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d'amore.

Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell'età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? Questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte delle umane genti?
All'apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.

Esempio



  


  1. Aiutodomanihocompito:P

    Sto cercando degli appunti riguardanti il romanticismo, in particolare i due filoni . per il tema di domani!!! aiutatemi!!