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Testo
MACHIAVELLI
“IL PRINCIPE”
III CAPITOLO
“DE PRINCIPATIBUS MIXTIS”
ANALISI DEL TESTO (O COMMENTO)
RIASSUNTO PER PARAGRAFI
• (1-27) Nel principato misto ( territori nuovi aggiunti ad uno stato preesistnte) vi sono difficoltà:
1. In politica interna: “Gli uomini mutano volentieri signore,credendo migliorare”, in realtà peggiorano.
2. In politica esterna: “hai inimici tutti quelli che hai offesi in occupare quello principato, e non ti puoi mantenere amici quelli che vi ti hanno messo, per non li potere satisfare in quel modo che si erano presuposto”.
ESEMPIO MODERNO: “Luigi XII, re di Francia, occupò subito Milano e subito lo perdè; e bastò a torgnene, la prima volta, le forze proprie di Lodovico…la seconda, gli bisognò avere, contro, el mondo tutto”.
,
REGOLA: dapprima il popolo si mostra favorevole a un nuovo principe (Milanesi a Luigi XII). Quindi, “trovandosi ingannati” sono pronti ad appoggiare un altro principe ancora ( che spesso è ancora peggio del primo).
La seconda volta e’ paesi ribellati si perdono con più difficultà; perché el signore presa occasione dalla rebellione, è meno respettivo”.
• (28-121) Nei principati misti ( i territori aggiunti (“o e’ sono della medesima provincia e della medesima lingua, o non sono”):
1. o appartengono alla stessa tradizione culturale ( + facili da mantenere, ma comunque bisogna “avere dua respetti”:
a. “il sangue del loro principe antiquo non si spenga”.
b. “non alterare né loro legge, né loro dazii” ).
ESEMPIO MODERNO: “Borgogna, la Bretagna, la Guascogna, e la Normandia
che tempo fa sono state con la Francia”.
2. o sono “disformi” non solo per lingua e tradizione, ma anche per regime politico (e allora n bisogna “avere gran fortuna e grande industria a tenerli”). 2 rimedi per mantenerli:
a. Trasferimento del conquistatore nella provincia nuova.
b. Stabilirvi colonie.
REGOLA: l’ offesa fatta all’uomo sottomesso deve porlo in condizioni di non nuocere.
realtà della violenza storica: gli uomini vanno blanditi con indulgenza oppure
annientati (“o vezzeggiare o spegnere”).
c. (detto + avanti). “Farsi capo e defensore de’ vicini minori potenti, ed ingegnarsi di indebolire e’ potenti…e guardarsi che…non vi entri uno forestiere potente quanto lui” (fatto entrare dagli scontenti per paura o ambizione).
ESEMPIO ANTICO: “gli Etoli missero e’ Romani in Grecia”. (Romani
forestiero potente).
ESEMPIO ANTICO POSITIVO: “E’ Romani…osservorono bene queste parti”
( “mi basti solo la provincia Grecia per exemplo”).
REGOLA: “e’ Romani feciono, in questi casi, quello che tutti e’ principi savi debbono
fare”.
FIGURA: dello stato come “corpo malato di tisi”. Inizialmente il male è facile da
curare, ma difficile da diagnosticare, mentre col passar del tempo diviene facile da
riconoscere ma ormai incurabile.
CRITICA: verso l’indecisione in generale e soprattutto di Firenze “né piacque mai loro (ai Romani, esempio da seguire)
• (122-195) In contrasto con l’esempio positivo da seguire dei Romani, M. propone un esempio negativo s Luigi XII, “che riunò”, non avendo segiuto queste regole.
ESEMPIO MODERNO NEGATIVO: nel conquistare Milano, il re di Francia
commise 6 errori (dapprima la sua politica di alleanza con Venezia perfetta) :
1. Rafforzare un potente (“dando aiuto a Papa Alessandro perché egli occupasse la Romagna”).
2. Far entrare un forestiero potente (“per volere il regno di Napoli lo divise con il Re di Spagna”).
REGOLA: se si ha “desiderio di acquistare”:
- se lo fa chi può, sarà lodato.
- se lo fa chi non può, sarà biasimato.
3. “Non venuto ad abitarvi”.
4. “Non vi messe colonie”.
5. “Spenti e’ minori potenti”.
6. “Torre lo stato a’ Viniziani”.
” Per alcuni il Re fece ciò per rispettare una promessa fatta al Papa che in cambio avrebbe sciolto il suo matrimonio e dato il cappello cardinalizio all’arcivescovo di Rouen.
Sconfitta prevedibile
REGOLA: “chi è cagione che uno diventi potente, rovina”.
• (184-189) “Di questa materia” e della sconfitta di Luigi XII, M. ne parlò con Roano, “quando il Valentino…occupava la Romagna”.
PERSONAGGI
• VOCE NARRANTE: è quella di Machiavelli che attraverso un’ argomentazione minuziosa, prendendo spunto da esempi del passato e del presente cerca di donare ai Medici delle regole per il funzionamento del principato, offrendo così la propria esperienza diretta (di uomo politico fino al 1512, entrò in contatto con molte personalità ad es. “di questa materia parlai a Nantes con Roano, quando il Valentino…occupava la Romagna”) e indiretta (di studioso umanista).
conosce presente e passato ( continuo parallelismo fra l’esempio positivo dei Romani e
quello negativo della sua epoca cmq la sua è una visione ottimistica della realtà a
differenze di Guicciardini che nonostante si molto più fortunato ha una visione pessimistica).
Si intravede la sua visione polemica nei confronti della politica fiorentina (“di godere el
benefizio del tempo”, critica all’indecisione) e una sua considerazione amara sulla politica
Venezia ( ha capito benissimo la debolezza italiana ): “i quali per acquistare dua terre in
Lombardia, feciono signore, el re, del terzo di Italia”.
• ROMANI: rappresentano l’esempio positivo che tutti i “principi savi” dovrebbero seguire. Così come nei Discorsi, infatti egli ritiene indispensabile l’imitazione degli antichi ( formazione umanistica Umanisti xò imitavano solo l’arte e ciò è criticato da M.), considerati superiori.
• LUIGI XII: è giudicato in maniera durissima e implacabile da M. E’ l’esempio negativo da non seguire, che ha infranto tutte le regole che permettono ad un principe di mantenere delle province “disformi”.
• VINIZIANI: consentono ai Francesi di entrare in Italia per ricevere poi qualche ricompensa. La loro è una politica miope, non di lunga veduta. Non esitano a cedere un terzo dell’italia in cambio di due città della Lombardia. , La considerazione di M. su questo avvenimento è molto amara.
INTERPRETAZIONE
Nel capitolo (come nell’intera opera) M. fornisce delle regole per il principe.
Ha studiato molto, ma ha anche visto molto. H la narrazione è infatti un continuo rapporto fra esempi della realtà del passato (studio) e del presente (esperienza), dai quali M. trae delle regole generali.
Il suo tentativo è quello di indurre i Medici a convincersi che la sua grande esperienza raccolta in tanti anni (diretta e indiretta), che egli è pronto a offrire in breve tempo.