Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Testo
Beraldi Christian ID 4° RAG. Milano, 31/01/2001
RELAZIONE DEL LIBRO “IL GIOVANE HOLDEN”di J.D.SALINGER
Scrittore: J.D.Salinger
Editore: Einaudi
Genere Letterario: Romanzo
L’inizio del romanzo vede Holden, dopo aver ricevuto la notizia dell’espulsione dalla scuola. Decide così di fuggire dall’istituto. Siccome non se la sente di affrontare la reazione dei genitori alla notizia, vaga per due giorni in ambienti diversi, dove incontra le persone più disparate.
Cerca più volte di comunicare e di mettersi in sintonia con qualcuno che lo capisse; l’unica con cui riuscì a farlo fu la sorella Phoebe alla quale confida la propria decisione di abbandonare tutto, compresa la scuola e andare a vivere in luogo dove nessuno lo conoscesse, per ricominciare tutto dal principio, con un lavoro e una vita semplice. L’atteggiamento risoluto della sorella, che si mostra decisa a seguirlo, gli apre gli occhi e gli fa capire come il suo progetto sia senza senso.
Si convince così all’ultimo ad affrontare la realtà: Phoebe ritorna la ragazzina che si diverte sulla giostra e Holden il fratello maturo che tornerà a casa, assumendosi le proprie responsabilità.
Ambientazione: Il libro di Salinger è stato pubblicato nel 1951 e quindi possiamo localizzarlo nel periodo storico-culturale dell’America del dopoguerra. Culturalmente ha segnato una svolta nel modo di scrivere in quanto e’ espresso in un linguaggio parlato; si può localizzare in un ambiente ben preciso che e’ quello di New York negli anni cinquanta. Con la descrizione dei luoghi in cui Holden si muove, si riesce ad entrare nel cuore della New York con i suoi grattacieli, gli alberghi, i bar, i ristoranti ecc…. Comunque si può dire, che i luoghi molte volte non vengono descritti a lungo e in modo approfondito. Salinger e a sua volta Holden, passa da un luogo ad un altro senza darvi molta importanza. I luoghi più importanti del romanzo sono in particolar modo l’Istituto Pencey, grazie alla quale inizia la storia, New York come luogo in cui Holden scappa e vuole rifugiarsi per un paio di giorni, l’albergo che descrive in modo quasi di disprezzo, perché frequentato come dice lui da pervertiti, prostitute e gentaglia di tutti i generi e gusti. In particolare descrive il gusto schifoso con il quale hanno arredato l’albergo.
Poi c’è la stazione dove passerà una notte e infine l’ospedale dove passa un periodo in cui era ammalato e dove dice di annoiarsi e che e’ un lurido buco dove si sente isolato, posso ancora dire che tutti gli elementi del romanzo sono reali. Si può anche dire che i luoghi che lui descrive sono sia aperti che chiusi.
Personaggi: Direi che nel romanzo c’è un solo personaggio primario ed è Holden, un ragazzo di sedici anni. E’ un gran fumatore, poco studioso, talvolta bugiardo e sognatore ma intelligente, appassionato alla lettura e molto sensibile al suo interno. Come tutti gli adolescenti sta attraversando un periodo di profonda crisi esistenziale. Nel racconto egli mette a nudo tutta la sua anima; spesso per superare momenti di maggior depressione, si rifugia nell’immaginazione e nella bugia in quanto questo modo di fare, può attutire il dolore che la dura realtà riesce a provocare in lui.
Come tutti i ragazzi della sua età i suoi comportamenti sono spesso contraddittori: alle volte agisce come un adulto e alle volte come un bambino, da una parte è poco studioso e dall’altra è amante della lettura e appassionato della lingua Inglese. Crede in Dio ma non in tutto ciò che ci vuole propinare la religione cattolica, per cui anche se in alcuni momenti di estrema sfiducia sente il bisogno di pregare spesso non ci riesce. Insomma non riesce a trovare ne negli amici, ne nello studio, ne nelle persone che gli stanno attorno, nulla per cui valga la pena vivere. L’unica persona in cui veramente crede è sua sorella Phoebe, che rappresenta quel mondo di purezza e d’innocenza a cui lui si ispira. Il simbolo della figura del protagonista è in una frase in cui lui si definisce: “il catturatore nel campo di segale”. Egli immagina di trovarsi in un ampio campo di segale sulla cima di un dirupo nel quale giocano dei bambini e lui si trova li e trattiene i bambini dal cadere giù. Attraverso questa immagine simbolica si capisce il sogno del protagonista di proteggere l’innocenza e l’integrità del mondo dalle malvagità della vita.
Gli altri personaggi diciamo secondari sono: D.B. cioè il fratello maggiore di Holden, il quale si è trasferito a Hollywood dove si è arricchito scrivendo racconti. Poi c’è il Signor Spencer, professore di storia che invita il protagonista a casa sua per poterlo salutare prima della sua partenza e con un modo quasi sarcastico dice che gli è dispiaciuto bocciarlo e gli rinfaccia spesso di non aver mai studiato la sua materia; Ward Stradlater il compagno di stanza di Holden, è molto presuntuoso infatti pensa di essere il ragazzo più bello del mondo, al protagonista gli piace il suo senso dell’umorismo però incomincia ad infastidirlo perché ha un appuntamento con Jane Gallagher, una sua vecchia amica. Robert Ackley è un vicino di stanza di Holden, ha diciotto anni e ha il brutto vizio di toccare tutto ciò che trova nella stanza del protagonista, Jane Gallagher, Allie Caulfield fratello minore di due anni del protagonista, morto di leucemia. Il giorno della sua morte il protagonista per il dolore, spacca tutti i vetri del garage e va a dormire in una rimessa.
La sorella minore Phoebe, ha dieci anni è molto legata al fratello Holden, tanto che vorrebbe scappare di casa con lui; il professor Antolini è un insegnante di Holden, poco più vecchio di D.B., con cui il ragazzo aveva sempre mantenuto un contatto e che lo aveva sempre aiutato nei momenti di difficoltà. I personaggi posso dire che la maggior parte sono destinatari del messaggio di Holden, però la sorella Phoebe fa la parte dell’aiutante visto che nel momento di difficoltà lo riporta sulla retta via.
Gli elementi fondamentali della storia sono l’adolescenza, cioè il periodo che sta passando Holden, il rapporto che Holden ha con i suoi compagni di stanza della scuola, quello che ha con i suoi genitori e lo splendido rapporto che ha con i suoi fratelli, per cui il rapporto in generale che ha con le persone che lo circondano e infine la solitudine e a sua volta la difficoltà di comunicare. Secondo me il significato del racconto lo si può trovare nella frase che dice il professor Antolini che dice: “Si è maturi non quando si muore per i propri ideali ma quando si vive per i propri ideali”, penso che questa sia la trama o comunque il significato del racconto, perché Holden per tutto il racconto cerca la fuga, pensando di rispettare i suoi ideali, ma non capisce che per rispettarli bisogna vivere e affrontare i problemi senza scappare; alla fine del racconto Holden è maturato, cresciuto e ha imparato ad affrontare i problemi.
Il narratore in questo romanzo è lo stesso protagonista che con un grande Flash-back ci porta indietro nel tempo e ci racconta quello che gli è successo nel periodo del racconto. Nel raccontare l’autore usa il passato e il presente, usa uno schema ben preciso cioè racconta tutto in modo cronologico con parti descrittive, narrative e molte volte riflessive, per cui porta il lettore a riflettere sulle cose lette.
Ritornando al Flash-back, si può capire che il narratore come già detto è il protagonista, ma quando ci sono dei passaggi nel passato(Flash-back) il narratore diventa esterno; nel romanzo si può notare che il discorso usato dall’autore è diretto, raccontato e a volte ci sono dei monologhi da parte sua, il linguaggio che fa usare al protagonista e’ colto però allo stesso tempo popolare e dialettale con una scelta lessicale buona non vecchia anche se il romanzo è stato pubblicato nel 1951, un uso di parole straniere moderato e comprensibile da tutti, grazie anche alle frasi non articolate.
Commento: Ho letto con molto entusiasmo “Il giovane Holden” in quanto l’ ho trovato, nonostante scritto negli anni cinquanta, molto attuale, probabilmente perché le problematiche che propone sono quelle della crisi adolescenziale, che toccano tutti i ragazzi di tutti i tempi. Nell’infanzia crediamo a tutto ciò che ci viene detto, adoriamo i genitori e i parenti senza mai metterli in discussione. Pensiamo che siano dei modelli perfetti in quanto ci insegnano tutti i valori della vita: l’onestà, la bontà… Crescendo, pian piano cominciamo a vedere i loro difetti e tutte le cattiverie del mondo da cui ci avevano protetto. Ci rendiamo poi conto che nella vita bisogna spesso giungere a compromessi, anche se ciò non ci piace.
Che ci piaccia o no, bisogna affrontare le difficoltà della vita senza arrendersi e senza arrivare a punti di esasperazione. Sono proprio queste le cose che ci aiutano a crescere e a capire meglio noi stessi. Anche lo stile del libro è molto attuale in quanto espresso in un linguaggio parlato non letterario, leggero e scorrevole a volte umoristico ma in certi punti angoscioso e ricco di pathos, è un libro molto profondo che ti colpisce e del cui contenuto non ti puoi dimenticare facilmente.
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