Analisi di: "Alla sera" di Ugo Foscolo

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Categoria:Letteratura

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Testo

“Alla sera”
Analisi del testo
Il sonetto di Foscolo “Alla sera” è una delle tante realizzazioni del modello culturale romantico a cui si aggiunge una formazione filosofica deterministico-materialistica.
Il sonetto è diviso nettamente in 2 parti, che corrispondono alle 2 quartine e alle 2 terzine.
• La prima parte è prevalentemente descrittiva, quindi statica: descrive lo stato d’animo del poeta dinanzi alla sera, colta in 2 momenti diversi: l’imbrunire di una bella giornata estiva ed il calare delle tenebre in una fosca sera invernale.
• La seconda parte è più dinamica. Qui si colloca, infatti, il nucleo centrale del componimento, il “nulla eterno”: qui si chiarisce perché la sera, in quanto immagine della morte, è cara al poeta: la morte ha un’efficacia liberatoria perché rappresenta l’annullamento totale in cui si cancellano conflitti e sofferenze.
Nel sonetto troviamo:
- il punto di partenza del modello culturale romantico cioè ideale vs reale, infatti il “reo tempo” si vanifica dinanzi all’immagine del “nulla eterno”, lo “spirto guerrier” si placa dinanzi alla “pace” della sera,
- la ribellione di Foscolo perché la realtà non gli consente l’attuazione dei suoi valori.
Distinguiamo, quindi, 4 tematiche o nuclei lirici:
• La morte;
• L’inquietudine dell’epoca;
• Lo spirito ribelle;
• La ricerca della pace;
ma la tematica dominante è la morte.
Per quanto riguarda l’aspetto sintattico, la sintassi è complessa, tale complessità è data sia dalla ipotassi, ossia dalla prevalenza di subordinate, sia per la presenza delle cosiddette inversioni (ad esempio prima il verbo poi il soggetto, oppure prima il verbo poi il vocativo, oppure in un periodo prima la subordinata poi la principale). L’uso dell’inversione produce un senso di attesa e quindi attira l’attenzione del lettore. (l’ipotassi e l’inversione sono entrambe tipiche della sintassi latina).
La struttura sintattica, inoltre, non coincide con la struttura metrica o viceversa, in quanto il pensiero non coincide con il verso né con la fine della strofa. Ciò si evidenzia nella prima e nella seconda terzina che sono fuse dal punto di vista sintattico tant’è vero che troviamo il proseguimento del periodo nella seconda, tanto più è reso evidente da un enjambment “le torme delle cure”.
La sintassi si differenzia nella 1° parte e nella seconda: infatti nella 1° parte vi è una sintassi molto più fluida, mentre nella 2° è più frammentata. Una sintassi frammentata si ha quando un pensiero è formato da più proposizioni separate l’una dall’altra. Questa separazione può avvenire attraverso i vari segni di punteggiatura o attraverso i vari segni di punteggiatura o attraverso le subordinate. È, però, più complessa la sintassi fluida.
Foscolo ha collocato la sintassi frammentata nella 2° parte poiché il nucleo della 2° parte riguarda una condizione interiore tormentata, a rappresentare, anche visivamente, le contraddizioni del suo animo, spirito. Dove si ha la pacificazione del suo animo ha collocato una sintassi più fluida.
Nella sintassi della proposizione c’è tutta una serie di parallelismi (soprattutto nella 2° parte, nelle 2 terzine):
- “nulla eterno” che nella 2° terzina corrisponde a “pace”, 2 elementi positivi per Foscolo;
- “reo tempo” nella 1° terzina e “spirto guerrier” nella 2°.
Ciò che mette in collegamento questi 2 parallelismi sono 2 verbi: “fugge” e “dorme” che sono evidenziati mettendoli alla fine del verbo centrale. “Fugge” e “dorme” sono 2 verbi di trasformazione, in quanto trasformano la condizione interiore dell’artista:
“il reo tempo” fugge davanti al “nulla eterno” infatti l’artista che è tormentato dal reo tempo passa a una condizione di pace grazie al pensiero del nulla eterno che gli viene portato dalla sera;
“lo spirto guerrier” dorme davanti alla pace della sera.
Anche il gioco delle rime è significativo: entrambi i verbi positivi, che indicano la liberazione, rimano con verbi o sostantivi che indicano il negativo: “fugge” rima con “strugge” e “rugge”; “dorme” con “torme”; ciò sottolinea l’idea del contrasto interiore in quanto una condizione positiva rima con quella negativa.

Campi semantici
Campo semantico della morte e della quiete: fatal quiete, sera, tenebre, secrete, nulla eterno, pace, strugge, dorme.
Campo semantico del reo tempo: inquiete, reo tempo, torme delle cure, spirto guerrier, rugge.
Attraverso i campi semantici si evidenzia la condizione interiore contrastata dell’autore. Attraverso i nuclei lirici si evidenzia la personalità di Foscolo che è una personalità profondamente contraddittoria, perché da una parte c’è un contrasto con la situazione dell’epoca, dall’altra l’esigenza di pace.
Anche a livello fonico Foscolo esprime il suo tormento interiore, infatti l’accento sulle vocali aperte (a,e) dà un senso di serenità, mentre l’accento sulle vocali chiuse (o,u) dà un senso di cupo.
In questo sonetto si traduce la tematica centrale del Foscolo di questo periodo, quella ampiamente presente nell’Ortis: lo scontro dell’eroe generoso ed appassionato con una realtà storica fortemente negativa, che genera sradicamento, infelicità, irrequietudine, rivolta, ed anche qui l’unica soluzione che si offre ad una situazione intollerabile è la morte, intesa materialisticamente come annullamento totale.

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