"Cuore di tenebra" di Joseph Conrad

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

CUORE DI TENEBRA

L’AUTORE

Joseph Conrad nacque da nobile famiglia polacca nei possedimenti paterni del governatorato dei Kiev, a Berdicev in Ucraina, il 3 dicembre 1857. Rimase orfano molto presto per questo passò tutta l’infanzia con lo zio e poi a Cracovia dove compì i suoi studi. Furono le letture dei libri di viaggio e d’avventura a determinare in lui la vocazione alla vita marinara: nel 1874, appena diciassettenne, infatti, partì per Marsiglia e si arruolò nella marina francese. Nel 1878 poi passò nella marina inglese e vi conseguì il grado di capitano. Leggeva molto, soprattutto autori come Shakespeare e Cooper, e scriveva in base a quello che gli accadeva in viaggio. Ammalatosi di febbre nel Congo, scrisse faticosamente il suo primo romanzo, Almayer’s folly (1895) che fu poi seguito da An outcast of the islands(1896), Lord Jim(1900), Youth(1903) e Heart of darkness(1902) dove sono descritte le degenerazioni dell’imperialismo. Intanto lasciò il mare e scrisse The secret agent(1907), Change(1914), The rescue(1920) e The rover(1923) e tanti altri. Morì a Bishopbourne presso Canterbury, il 3 agosto 1924 e venne riconosciuto come uno dei massimi scrittori di lingua inglese.

ARGOMENTO DEL LIBRO
Quattro uomini, legati tra loro dalla passione per il mare, sono su un piccolo yacht da crociera e stanno attraversando l’ultimo tratto del Tamigi. Marlow, uno dei 4, inizia a raccontare come un’avventura nel Congo Belga cambiò la sua vita. Quand’era ragazzino aveva la passione per le carte geografiche: puntava il dito sopra ai posti dove voleva andare da grande. Uno di questi posti era il Congo. Si ricordò di una compagnia che esercitava il commercio su quel fiume: grazie ad una sua cara zia ottenne la nomina di comandante. Partì su un vapore francese che toccò tutti i porti che c’erano laggiù e dopo 30 g arrivò alla foce del Congo. Arrivato alla sede della compagnia, la prima cosa che vide fu una fila di 6 negri che portavano in bilico sul capo dei cestelli pieni di terra: erano legati tra di loro da una catena e dietro avevano un indigeno che li controllava. Conobbe poi il capo contabile della compagnia, che lo accompagnò alla stazione: gli parlò di un certo M. Kurtz, una personoa notevole a capo di un posto commerciale nel paese dell’avorio per eccellenza. Il giorno dopo Marlow partì dalla stazione con 60 uomini per una marcia di 200 miglia: arrivato alla meta, fu informato che il suo battello era affondato. Dopo alcuni mesi, Marlow riuscì a terminare le riparazioni. Ebbe anche un colloquio con il direttore che lo informò delle precarie condizioni di M. Kurtz. Con la sua truppa Marlow cominciò a risalire il grande Congo, esaltato dal fatto di poter presto parlare con Kurtz: penetravano ogni giorno sempre più dentro al cuore della tenebra. A 50 miglia dalla stazione interna, scorsero sulla riva una capanna e un’assicella con una frase che avvertiva di avvicinarsi con precauzione. L’abitazione era spoglia, Marlow all’interno trovò un libro che parlava di ricerche sulla Navigazione e se lo prese. La mattina dopo, la truppa si svegliò immersa nella nebbia: ad un certo punto, dopo urla selvagge provenienti dalla foresta, arrivarono sul battello sciami di frecce e anche i pellegrini delle truppa aprirono il fuoco sulla boscaglia. Il timoniere del battello rimase ucciso; dopo alcune ore la battaglia si interruppe. Proseguendo il viaggio, il battello arrivò alla stazione: un uomo accolse Marlow con simpatia. Quell’uomo era il proprietario del libro sulla navigazione e diede a Marlow la spiegazione dell’attacco dei selvaggi: quella gente voleva che Kurtz rimanesse lì mentre proprio lui aveva ordinato di fermare il battello. Kurtz esplorava villaggi e le sue spedizioni avevano per mira l’avorio: le tribù lo adoravano. L’uomo del libro fece vedere la cabina di Kurtz a Marlow il quale la mattina dopo, andò per trovarlo ma lui non c’era più. Lo ritrovò in mezzo alla foresta solo in quella solitudine selvaggia. Il giorno dopo partirono con M.Kurtz: l’unica persona di cui si fidava era Marlow per cui gli diede un pacco di carte e una fotografia chiedendogli di averne cura. Subito dopo gridò “Quale orrore, quale orrore!” riferendosi forse ai particolari della sua vita. Il giorno dopo lo trovarono morto. Tornato a casa, Marlow andò dalla fidanzata di Kurtz, ancora vestita a lutto, e le consegnò le carte e la fotografia. Poi le disse che le sue ultime parole del suo amato furono il suo nome mentre non era stato così: non poteva dirle la verità, sarebbe stata una cosa troppo tenebrosa. Marlow rimase seduto nello yacht a riflettere.

COMMENTO
Conrad con questo brano esprime tutta la sua delusione e il suo disgusto verso la civilizzazione belga in Congo. C’è l’eco della campagna inglese contro Leopoldo III ma anche una denuncia contro il protezionismo di tutti gli altri stati europei nei confronti del Congo: non per niente ogni personaggio del libro appartiene ad un diverso stato. La nave che porta Marlow in Africa è francese, il capitano del battello è svedese, l’assistente di Kurtz è russo, Kurtz stesso è tedesco con padre francese e madre inglese. Tutta l’Europa viene colpevolizzata di aver sfruttato il Congo e la sua popolazione quindi il titolo cuore di tenebra va attribuito a tutta l’Europa che oscura con la sua civilizzazione e la sua culura il cuoro buono dell’Africa. Marlow infatti, alla fine del suo viaggio, torna in Europa proprio perchè capisce che il cuore di tenebra si trova dentro la sua civiltà e non dentro l’Africa. L’Europa è impersonificata da Kurtz, un uomo dalle grandi idee di sviluppo e dai grandi piani di colonizzazione che solo di fronte alla morte prende coscienza del male e della sconfitta. Le sue ultime parole infatti sono “che orrore, che orrore!” riferendosi proprio alla sua vita: prima di morire ha voluto giustizia e verità ed è per questo che Marlow lo considera un uomo notevole anche dopo aver scoperto che non è la persona che tutti dicono essere. Marlow continua a rimanere nella falsità: quando va dalla fidanzata di Kurtz non le dice la verità, le mente consapevole del tradimento che ha nei confronti di Kurtz.
Particolare nel libro è la descrizione minuziosa del paesaggio, dei sentimenti e la diversità tra l’uomo bianco e l’uomo nero, lo sfruttamento e come esso viene denunciato da Conrad.

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