"Caos Calmo"

Materie:Scheda libro
Categoria:Letteratura

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Data:12.02.2008
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Testo

“CAOS CALMO”
. Il titolo è alquanto ambiguo poiché è davvero strano l’abbinamento delle parole che creano l’ossimoro tra il “caos”, che subito evoca alla mente un senso di affollamento, confusione e rumore con l’aggettivo “calmo”, che rimanda immagini di pace, silenzio e tranquillità. Queste due parole sono in perfetta antitesi poiché vengono accostate dall’autore varie volte durante la trascrizione del romanzo con una certa normalità come se fosse del tutto consueto usarle insieme. Scoprire il reale significato di questo “caos calmo” di cui parla il nostro autore è ben più complesso poiché entrambe le parole vengono analizzate negli ultimi capitoli della storia di Pietro paladini, uomo apparentemente soddisfatto di se stesso poiché ha una bella moglie che lo ama, una figlia di 10 anni, Claudia, ha un lavoro gratificante che lo fa vivere abbastanza bene senza grosse difficoltà economiche, appartiene ad una famiglia benestante, il fratello Carlo è un famoso stilista di moda, il padre un famoso avvocato, insomma, non gli manca proprio nulla però un giorno succede davvero qualcosa che scuote la sua vita tranquilla e normale. Trascorrendo una giornata al mare col fratello, due donne vanno in contro alla morte nuotando inghiottite da qualcosa di strano che le trascina verso il fondo del mare. Eroicamente i due si gettano immediatamente nell’acqua per salvarle e proprio quando compiono questo gesto eroico che ricorderanno per tutta la vita e che probabilmente li avrebbe fatti essere fieri di loro stessi per molto tempo, accade qualcosa che spazza via tutto con un batter di ciglio, qualcosa che davvero segnerà la vita dei due, più di uno che dell’altro, Lara, moglie di Pietro muore improvvisamente. e da qual giorno la vita del nostro protagonista è davvero cambiata radicalmente. Tutto diventa strano, come se mancasse qualcosa. Così in preda alla paura di essere stato lui stesso la causa di quella morte improvvisa e inaspettata poiché durante l’accaduto invece di essere a casa lui era al mare a salvare la vita di un’altra donna, Pietro inizia ad indagare sulla vita della moglie e non trovando nulla di soddisfacente continua imperterrito a pensare alla sua vita che improvvisamente non è più soddisfacente come prima. Il problema è che lui si rende perfettamente conto che sua moglie realmente non gli manca e non riesce a capacitarsi di questo. Un giorno scherzando con la figlia decide di rimanere davanti la sua scuola ad aspettare l’orario di uscita della bambina. Questa diventa un’abitudine di Pietro che lo porterà a quella Calma descritta silenziosamente nel titolo poiché lui inizia ad osservare minuziosamente ogni modo di fare di tutte le persone che lo circondavano quotidianamente. La cosa che più mi stupisce a questo punto è che tutte le persone che occupano un ruolo importante nella vita di questo uomo non si accorgono che invece di aiutarlo portano nella sua calma un vero e proprio caos di problemi perché ognuno invece di capire come si sentiva dopo tutto quello che era successo, gli addossava i propri problemi come se lui fosse diventato lo psicanalista di tutti loro. È così che lui li scruta, osserva la fusione che sarebbe avvenuta di lì a poco nella sua azienda, osserva il modo di fare di tutte quelle persone che gli erano state vicine, per così dire, fino a quel momento. La chiusura del libro è alquanto originale poiché lascia più domande che risposte: la figlia Claudia gli svela che in tutto quel tempo lei lo aveva visto con gran piacere dalla finestra della scuola però era stato anche un periodo di problemi poiché era stata ripetutamente schernita dai compagni di classe che non comprendevano pienamente il mistero di quel padre così strano che se ne stava lì ogni giorno davanti la scuola della figlia invece di andare in ufficio a lavorare. Così in Pietro nasce uno spontaneo senso di colpa poiché lui ingenuamente non si era reso conto di questa eventuale situazione che si sarebbe venuta a creare nella vita della figlia. Nonostante ciò per tutta la narrazione lui ha fatto della scuola il suo rifugio di pensiero anche se poi quel rifugio in cui lui si sentiva tanto protetto e sicuro diventa la terra del dolore e il nuovo “muro del pianto” senza muro però. Nell’ultimo capitolo Pietro con un’unica “telefonata” si rivolge a tutti i personaggi del racconto dicendogli tutto quello che aveva avuto modo di osservare in quel periodo di calma e tranquillità che lo portavano più che altro ad osservare piuttosto che a esprimere i suoi pareri.

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