Seneca, autore dell’età imperiale, si era severamente espresso contro la politica degli spettacoli di massa, sovvenzionati dalle autorità evidenziando solo l’aspetto violento di questi giochi. Questi spettacoli non erano adatti, secondo il filosofo, a coloro che seguivano il “retto costume”: inducevano solo alla cattiveria, alla’avidità ed infondevano
Letteratura Latina
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I primi 2 libri sono rivolti agli uomini.Nel I si consiglia dapprima come scegliere una donna, poi come ottenerne i favori, contando sulla sfrenata libido della donna. Apporta in proposito alcuni exempla mitologici tra cui quello di Pasifae, innamorata di un toro. Successivamente illustra le tecniche di seduzione consistenti nello scrivere lettere alla
C avevano prodotto una poesia dove l’esperienza personale del poeta rappresentava parte della tematica. I lirici greci, in realtà, inseriscono esperienza personale in contesto nazionale, nel senso di esemplarità. I poeti greci scrivevano poesie di modesta lunghezza. Tra i poeti del VII secolo abbiamo: Saffo, Archiloco, Alceo. Come i precedenti greci abb
Abbandonò la retorica per dedicarsi alla filosofia ed in particolare all’Epicureismo, che approfondì a Napoli alla scuola di Sirone. Qui divenne amico di Vario Rufo e Prozio Tucca, i futuri curatori della prima edizione dell’Eneide. Il periodo della sua formazione è dominato dalle personalità di Catullo e di Elvio Cinna. Affascinato da questo ambiente,
nec te requiret nec rogabit invītam.
At tu dolebis, cum rogabĕris nulla.
Scelesta, vae te, quae tibi manet vita?
Quis nunc te adibit? Cui videbĕris bella?
Quem nunc amabis? Cuius esse dicēris?
Quem basiabis? Cui labella mordebis?
At tu, Catulle, destinatus obdura.
E’ FINITA!
Infelice Catullo, smetti di comportar
cum tantum sciat esse basiorum.
VIVIAMO, MIA LESBIA, E AMIAMO!
Viviamo, mia Lesbia, e amiamo
e i rimproveri dei vecchi troppo rigidi
stimiamoli un soldo! (per niente)
I soli possono tramontare e risorgere:
noi, una volta che la breve luce è tramontata,
dobbiamo dormire un’unica notte senza fine.
Dammi mille baci
perdidit urbes.
SINDROME D’AMORE
Assomiglia a un dio,
superiore, se è lecito, agli dei
colui che guarda e insistentemente ascolta che ridi dolcemente
te stando seduto di fronte
ciò a me misero
strappa tutti i sensi: infatti o Lesbia,
appena ti vedo non mi rimane un filo di voce;
ma la lingua si intorpidisce,
AMARE E BENE VELLE (Carm. 72)
Dicebas quondam solum te nosse Catullum,
Lesbia, nec prae ne velle tenere Iovem.
Dilexi tum te non tantum ut vulvus amicam,
sed pater ut gnatos dirigit et generas.
Nunc te cognavi: quare et si impensius uror,
multo mi tamen est vilior et levior.
Qui potis est? Inquis. Quod amantem iniu...
SFERIONE, schiavetto di Teopripide
Filolachete ha comprato la sua amante per liberarla, e mentre suo padre è lontano sperpera tutto il patrimonio. Quando il vecchio ritorna Tranione lo prende in giro: dice che in casa avengono prodigi terribili, e che da tempo hanno dovuto traslocare. Sopraggiunge un usuraio, avido di guadagno, reclamando gli i