L'attività letteraria di Cesare

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura Latina

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Testo

Attività letteraria di Cesare
Cesare
➢ vicino al pensiero epicureo;
➢ atticista;
➢ analogista→ De Analogia (opera retorico grammaticale) sostituire i termini irregolari latini con forme derivare dagli elementi lessicali e morfologici regolari.
➢ Purista in campo linguistico (non ne abbiamo molte prove, solo 14 orazioni tra cui le Laudationes per la moglie Cornelia)
antidato→ in due libri, risponde a Cicerone riguardo alle opinioni su Catone, Cesare ridimensiona la figura di Catone a misura umana, con i suoi limiti, ed elogia Cicerone
Commentarii:
➢ Commentarius = appunto, nella Repubblica vi erano i rapporti di magistrati e generali, oppure biografie di personaggi pubblici
➢ Genere autobiografico, memorialistico connotato sul piano politico
Historia
Commentarii Cesare
Commentarii
Opus oratorium maxime, ricerca del materiale + impegno di natura letteraria
Testo compiuto e concluso a metà tra la historia e i commentarii (ma non fu mai visto come un testo storico)
Concisione e densità di informazioni (che poi uno storico potrà rielaborare)
Proemio, enunciazione della filosofia storica (a volte), discorsi diretti, ritratti memorabili, giudizi di filosofia sulla fortuna e la virtù, excursus geogratice-etnografici, PATHOS
Stile semplice (vocabolario povero 1300, ripete parole a breve distanza), lapidario (morte di Pompeo), schietto, privo di colores e lumina retorici della historia, ma possiede la venustas, grazia e armonia + linguaggio adatto alle cose narrate (ne troppo alto ne troppo basso)
Excursus geografici-etnografici
Discorso diretto
Oratio Obliqua resoconto conciso ed essenziale del discorso indiretto
Usa sempre.
Timere mai Amare
Quod (2 volte quia)
Ritmo incalzante e dinamico, concatenazione dei fatti fluida
Natura comunicativa, informativa,
senza PATHOS
Sceglie il commentario perché:
➢ conforme alle sue scelte politiche e intellettuali (razionali e pragmatiche della storia e dell’uomo)
➢ semplifica, rende chiari ed evidenti i fatti tramite il semplice linguaggio (analogista e atticista)
Narrazione i terza persona concede:
➢ obbiettività cruda e netta, per un racconto razionale
➢ non dice io, ma “Caesar”
➢ gli eventi sono causati e controllati dalle forze umane
La Fortuna:
➢ l’uomo la deve sapere modellare, con decisione e tempestività, sapere scegliere tra ciò che è opportuno e ciò che non lo è.
La storia:
➢ è un semplice frutto del lavoro umano
Rapporto con i soldati:
➢ quando parla di essi o con essi, li chiama non milites, ma commilitones (compagni)
➢ non ha un rapporto distaccato e freddo, ma si immedesima quasi nelle vicende umili ma eroiche di essi
forse rapporto di fiducia tra l’esercito e Cesare
Attendibilità dei Commentarii:
➢ molti affermarono che per ambizione scateno volontariamente la guerra in Gallia
➢ aveva dissipato molto denaro pubblico
➢ per difendersi scrisse i 2 commentarii, falsificando sicuramente qualche evento (ma mai in modo eccessivo, piccole ma significative modifiche, come date, sottolineando alcuni aspetti invece che altri → l’arte della deformazione storica
DE BELLO GALLICO
DE BELLO CIVILI
121 nata Gallia Nerbonense, a nord il confine era il Rodano, oltre questo vi erano le tribù celtiche (minaccia germanica, si ricordavano Timbri e Teutoni), nel 60 ottiene la Gallia Cisalpina e poi la Nerbonense. Fine guerra Galli romanizzati e Germani esclusi dalla romanizzazione
Più vario e complesso
Hostes = nemici, i Galli sono molto più calcolatori e freddi nelle situazioni, i Germani sono irrazionali e volubili.
Cesare riesce non solo ad esaltare le sue ragioni ma anche a mettere in luce quelle dei nemici, gli da diritto di espressione.
Adversari = concittadini, quindi ormai padrone di Roma cerca di scagionarsi dall’accusa di aver violato la legalità delle istituzioni, quindi afferma di avere evitato in ogni modo il sangue e di avere agito con il consenso dei soldati e delle popolazioni, accusa i capi della fazione pompeiana non le truppe e i gradi intermedi.
7 Libri come la guerra, non tutti a Roma accattano questa guerra → deve dimostrare la natura difensiva della guerra, la spedizione quindi è descritta come una guerra preventiva
Libro politico, per allargare il consenso, tranquillizzare i ceti sociali che si preoccupavano della guerra civile e le ripercussioni successive ad essa, garantendo la legalità pubblica, la restaurazione dei diritti del popolo schiacciati dall’oligarchia
Esalta la sua Clementia e la Generosità, denuncia la crudeltà degli avversari
Descrizioni sobrie e concise, ritmo incalzante del racconto, ordina e registra i fatti con esattezza, valutandoli solo militarmente e politicamente
Excursus sui costumi dei popoli, alle istituzioni, ai rapporti etico-sociali alle religioni.
Distingue per primo i Galli (civili) dai Germani (fieri e selvaggi) (che i Greci chiamavano solamente barbari)
Delicatezza e complessità, meno distaccato del Ballum Gallicum; si abbandona al sarcasmo e all’ironia (Farsalo) ricorre al PATHOS e alla tensione, da rilievo ai casi imprevisti.
Stile nervoso, meno misurato rispetto B.G.
Deforma i fatti solo minimamente per evitare di essere smentito dai numerosi testimoni della guerra
Dopo la morte di cesare l’opera viene conclusa dal luogotenente Irzio per colmare il vuoto narrativo tra la guerra gallica e quella civile, Irzio premette di non avere le stesse capacità di Cesare, ma riesce a mantenere fede agli ideali linguistici e narrativi.
Si interrompe a Alessandria, da li in poi furono scritti tre libri dai luogotenenti: Bellum Alexandrum, Africanum, Hispanense.
Sallustio:
➢ legato ai populares
➢ diviene storico quando la sua carriera politica è preclusa dalla morte di Cesare
Proemi:
➢ il fare veniva sempre considerato superiore allo scrivere, bene facere, fare azioni onorevoli, bene dire narrare grandi imprese di altri
➢ ritiene le attività pubbliche superiori a quelle private
➢ i negozia civili più ambiti degli otia culturali
➢ del B. Catilinae giustifica la scelta di estraniarsi dalla vita pubblica:Roma era troppo corrotta

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