Tullio e Cicerone salutano il loro Tirone

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Testo

N° 136, Corfu 17 novembre del 500 a.C.
Ad Familiares

TULLIO E CICERONE SALUTANO IL LORO TIRONE

TRADUZIONE LETTERALE

Siamo gia’ da sette giorni in Corcira. Invece Quinto, padre e figlio, sono a Butrinto.
Siamo preoccupati in modo mirabile della tua salute e non ci siamo meravigliati di non aver ricevuto alcuna lettera da te. Quindi curati e rafforzati e, quando potrai navigare comodamente e in buona salute per buona parte dell’anno, vieni da noi. Nessuno di quelli che ama noi non ama anche te (tutti quelli che ci amano, amano anche te). Vieni caro e atteso da tutti.
Curati e sta’ bene.
Ancora e ancora, o nostro Tirone, sta’ bene.
Il 17 novembre. Corfu’

TRADUZIONE LIBERA

Siamo bloccati a Corfu’ da sette giorni. I due Quinto, padre e figlio, sono a Butrinto.
Io sono preoccupatissimo per la tua salute e non posso nemmeno meravigliarmi di aver ricevuto neanche una riga da parte tua. Continua dunque a curarti e a rimetterti in forze e quando la salute e le condizioni climatiche ti permetteranno di metterti in mare, ritorna la nostro grande affetto. Nessuno che ami me non ha amore anche per te. Giungerai caro e desiderato da tutti.
Procura di guarire.
Addio nostro caro Tirone.
Addio. Da Corfu’. Il 17 novembre.

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