Materie: | Appunti |
Categoria: | Latino |
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Data: | 10.09.2001 |
Numero di pagine: | 3 |
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Testo
CAPITOLO 19 SOMNIUM SCIPIONIS
Contemplando io queste cose, tuttavia di tanto in tanto riportavo lo sguardo sulla Terra. Allora l’Africano disse: “Mi accorgo che tu contempli ancora la dimora dove risiedono gli uomini ancora adesso; la quale se ti sembra piccola, così come in effetti è, contempla sempre queste celesti, non curare quelle umane. Tu infatti quale rinomanza nei discorsi degli uomini e quale gloria che valga la pena di essere desiderata pensi di poter conseguire? Vedi che sulla Terra si abita in luoghi sparsi qua e là ed angusti, e che proprio in mezzo a queste, per così dire, macchie, dove vi sono abitanti, si stendono vaste regioni deserte, e che tutti gli eventuali abitanti della Terra non solo sono così separati che tra loro stessi niente può diffondersi dagli uni agli altri, ma in parte si trovano in posizione obliqua, in parte trasversale, in parte addirittura ai vostri antipodi; e da tutti questi popoli, certamente non potete aspettare nessuna gloria”
CAPITOLO 20 SOMNIUM SCIPIONIS
Vedi la terra stessa per così dire cinta e circondata da alcune fasce, fra le quali vedi che due le più distanti fra di loro e poste da una parte e dall’altra, proprio sotto i poli celesti, sono irrigidite dal freddo, e che invece la zona di mezzo, che è anche la più vasta, è riarsa dal calore del sole. Due sono abitabili, delle quali quella australe, nella quale coloro che vi abitano premono le orme dei piedi di contro a voi, non ha con voi alcun rapporto; invece quest’altra esposta all’aquilone, che abitate, osserva in quale piccola parte vi contiene. Infatti la terra abitata da voi, nel suo complesso ristretta verso i poli, più larga ai lati, si può dire sia come una piccola isola circondata da quel mare che Atlantico, che grande, che Oceano chiamate nel vostro mondo, che pur avendo un nome tanto importante vedi quanto sia piccolo. E anche da queste terre abitate e conosciute forse che la fama o tua o di qualche altro di noi ha potuto passare o da questa parte il Caucaso, che vedi, o oltrepassare il Gange? Chi nelle rimanenti estreme regioni dell’oriente o dell’occidente, del nord o del sud udirà il tuo nome? E una volta tolte queste regioni, guarda certamente in quali distretti confini la vostra gloria pretenderebbe di espandersi. Gli stessi che parlano di noi, per quanto tempo parleranno?
Circumdo + dativo della cosa circondata + accusativo della cosa che sta intorno
L’Australe è il vento della parte meridionale, quello della parte settentrionale è l’Aquilone.
Num → interrogativa indiretta retorica che si aspetta una risposta negativa.
CAPITOLO 21 SOMNIUM SCIPIONIS
E anzi anche la lontana discendenza di uomini futuri desideri tramandare di mano in mano ai posteri le lodi di ciascuno di noi ricevute dai padri, tuttavia a causa di diluvi e conflagrazioni della terra, che è inevitabile si verifichino a tempo stabilito, non possiamo raggiungere per niente una gloria eterna, ma nemmeno durevole. Che cosa importa, d’altronde, che tu sarai ricordato da coloro che nasceranno in seguito, dal momento che non sarà stata fatta menzione di te da parte di coloro che sono nati prima (che non furono pochi e di certo uomini migliori)?
CAPITOLO 22 SOMNIUM SCIPIONIS
Tanto più che nessuno, presso quegli stessi dai quali la nostra fama può essere udita, è in grado di conservare il ricordo di un solo anno. Infatti gli uomini comunemente misurano l’anno soltanto in base al ritorno del sole, cioè di un solo astro; quando invece tutti gli astri saranno ritornati al medesimo punto da dove in origine si allontanarono, e avranno riprodotto, dopo lunghi intervalli, la medesima ordinata disposizione di tutto il cielo, allora veramente quello si può chiamare il volgere di un anno; e in esso a stento oso dire quante generazioni di uomini siano comprese. E infatti quando una volta il sole fu visto dagli uomini attenuarsi e venire meno, quando l’animo Romolo penetrò proprio in questi sacri spazi celesti, ogni volta che il sole si sarà di nuovo eclissato dalla stessa parte e nel medesimo tempo, allora, una volta tornati alla posizione primitiva tutti gli astri e le stelle, considera compiuto un anno cosmico; e sappi in verità che di questo anno non è ancora trascorsa la ventesima parte.