Proemio del De coniuratione Catilinae

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Testo

Il proemio del De coniuratione Catilinae
Cat., 1-4
"Tutti gli uomini che desiderano eccellere sugli altri esseri animati conviene che si adoperino con ogni sforzo a non passare la vita senza far parlare di sй come i bruti che la natura ha creati col muso rivolto a terra e schiavi del ventre. Or dunque, ogni nostra energia и riposta nell'animo e nel corpo: dell'animo ci serviamo piuttosto come capo, del corpo come servo; quello abbiamo in comune con gli dиi, questo con le bestie. Perciт mi sembra piщ giusto cercare la gloria con l'aiuto delle facoltа dell'ingegno che delle forze fisiche e, poichй la vita di cui godiamo и per se stessa breve, prolungare il piщ possibile il ricordo che lasceremo di noi. Giacchй, mentre la gloria che proviene dalla ricchezza e dalla bellezza и fuggevole e fragile, la virtщ resta possesso splendido ed eterno.
Tuttavia, a lungo s'и discusso tra gli uomini, e con calore, se al successo delle imprese militari contribuisca di piщ il vigore del corpo o la potenza dell'animo. Perchй prima d'accingersi ad un'impresa bisogna pensarci, e quando s'и deciso agire con prontezza. Sicchй l'una e l'altra di queste qualitа, non bastando da sй sole, debbono integrarsi scambievolmente. Da principio, adunque, i re - con questo nome, infatti, si cominciт a designare sulla terra il capo - seguendo ciascuno la propria indole, esercitavano alcuni la mente altri il corpo: la vita umana trascorreva senza ambizioni; a ciascuno bastava il suo. Ma, dopochй in Asia Ciro, in Grecia Spartani e Ateniesi cominciarono a sottomettere cittа e popolazioni, a considerare la brama di dominio motivo per far guerra, a riporre il culmine della gloria nel piщ alto grado di potenza, allora finalmente, con l'esperienza e la pratica, si riconobbe che nella guerra и l'ingegno ad avere grandissima importanza. Chй se le qualitа morali ed intellettuali dei capi politici e militari fossero cosi valide in pace come in guerra, le vicende umane si svolgerebbero con un corso piщ uniforme e regolare, e non si assisterebbe nй al trapasso dall'uno all'altro regime politico nй a generali mutamenti e sconvolgimenti. Giacchй il potere si conserva facilmente con quei mezzi coi quali lo si и raggiunto. Ma quando al posto dell'operositа irrompe l'ignavia, al posto della temperanza e dell'equitа dilagano la sfrenatezza e la tracotanza, allora insieme coi costumi cambia anche la sorte dei governanti. Cosi il potere dal meno abile passa sempre nelle mani dei piщ capaci.
L'arare, il navigare, il costruire, tutte queste attivitа dipendono dall'ingegno. Ma molti uomini, dediti alla gola e all'ozio, senza cultura e senza educazione, passano la vita come viandanti in terra straniera; di costoro che, contro le leggi di natura, traggono piacere dal corpo e fastidio dall'animo, io stimo ugualmente poco la vita e la morte, chй d'entrambe non si parla. Al contrario, a me pare che viva veramente e abbia un animo chi, impegnandosi a fondo in qualche attivitа, cerca la fama d'un'altra impresa e d'un nobile impegno. Ma nel &ran campo delle attivitа umane la natura indica a chi una a chi un'altra via. E bello operare bene a vantaggio della patria, anche illustrarla con parole adeguate non и da disprezzare; in tempo e di pace e di guerra si puт divenire illustri; molti hanno lode, cosм quelli che agirono come quelli che celebrarono le azioni degli altri, E a me veramente, sebbene gloria non certo uguale tiene dietro a chi narra le imprese e a chi le compie, lo scrivere storia sembra tra i compiti piщ ardui: in primo luogo, perchй bisogna mettersi con le parole all'altezza dei fatti; in secondo perchй i piщ, le colpe che tu rimproveri, le giudicano menzionate per malanimo e per invidia, quando poi ricordi le grandi doti e la gloria dei valorosi, ciascuno accetta senza difficoltа quanto ritiene di poter fare lui stesso con facilitа, quanto invece и superiore alle sue forze, lo giudica falso, quasi frutto di fantasia.
Quanto a me, da giovane all'inizio, come i piщ, mi son lasciato dalla mia passione trasportare verso la vita politica, e vi ho trovato molte contrarietа. Perchй invece della modestia, del disinteresse, del merito dominavano la sfrontatezza, la corruzione, la cupidigia. E sebbene il mio animo, non avvezzo alla vita corrotta, ne provava repugnanza, tuttavia in mezzo a cosм grandi vizi la mia giovinezza malferma, corrotta dall'ambizione, ne restava presa; ed io, pur dissentendo dai cattivi costumi degli altri, non di meno per la stessa ambizione, come gli altri ero dilacerato dalla maldicenza e dall'odio. Quando, adunque, l'animo uscito fuori da molti guai e pericoli ebbe pace, risolsi di passare il resto della mia vita lontano dalla politica, non pensai di sciupare nell'inerzia dell'animo e nella poltroneria del corpo il tempo libero, che puт riuscire anch'esso prezioso, nй di passare la vita impegnato nella coltivazione dei campi o nella caccia, occupazioni da schiavi; ma, tornato a quell'impresa e a quella vocazione, da cui una rovinosa ambizione m'aveva distolto, decisi di narrare con cura monograficamente le imprese del popolo romano secondo che mi sembravano degne di ricordo, tanto piщ che il mio animo era libero oramai da speranze, timori, passioni di parte.
Racconterа, dunque, in breve la congiura di Catilina conformandomi il piщ possibile al vero; giacchй questo fatto io credo sia tra i piщ memorabili per la singolaritа della scelleratezza e del rischio. Ma prima di dare inizio al racconto si devono dare brevi ragguagli sul carattere di questo personaggio".

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