Plauto e Terenzio

Materie:Appunti
Categoria:Latino

Voto:

2.5 (2)
Download:141
Data:29.10.2001
Numero di pagine:3
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
plauto-terenzio_6.zip (Dimensione: 3.68 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_plauto-e-terenzio.doc     14 Kb


Testo

Plauto

Plauto visse tra il II e il I secolo a.c., piъ o meno nel periodo della seconda guerra punica, a Sarsina. Da fonti successive sembra che, carico di debiti, fosse costretto a finire i suoi giorni alla macina. Lo schiavo astuto и il personaggio principale in quasi tutte le commedie di Plauto. Marrone gli attribuisce 21 commedie, di cui ne sono giunte intatte fino a noi 20. Il nome completo и Tito Maccio Plauto, ma i secondi due sembrano solo soprannomi derivatigli dalla sua carriera di attore. Ebbe una contaminazione delle opere greche che egli sfruttт dando un’impronta caratteristica alle sue opere.
Personaggi tipici erano il vecchio e il giovane, mentre poche erano le donne e le fanciulle descritte. All’inizio vi и sempre un prologo in cui un personaggio richiedeva il silenzio: il teatro romano era molto piъ caotico e meno religioso di quello greco. La comicitа и a due livelli: comicitа di situazione (es. Anfitrione) e comicitа bassa (battute volgari). Nell’Anfitrione vi и una grande novitа: sulla scena per la prima volta vi era una donna incinta.
Mostellaria deriva da mostello, piccolo mosto. I personaggi principali sono Filolachete (figlio), Teocropide (padre) e Callidamate (amico del figlio). Alla partenza di Teocropide, Filolachete e Callidamate ne approfittano per dare feste e sperperare il patrimonio di famiglia. Un servo si accorge dell’arrivo del padre e cerca di avvisare il figlio, ma lui e l’amico sono ubriachi. Il servo chiude la casa e finge che sia infestata dallo spirito di un assassinato. Un usuraio si presenta al servo e al padre a richiedere una grande somma di denaro: il servo finge che siano serviti per acquistare una casa nuova. Il servo Trainone porta quindi il padre nella casa del vicino, ma da altri due servi viene a sapere che cosa fosse accaduto in realtа e decide di volersi vendicare, uccidendo Trainone. Ma, alla fine, desiste dal suo intento, perchй Callidamate si offre di pagare ogni cosa.

Terenzio

Terenzio nasce a Cartagine nel 190 a.c. e muore circa nel 159 a Roma. Fu condotto da Lucano a Roma come schiavo e fu successivamente da lui affrancato: prese il nome di Publio Terenzio in suo onore. Entrт a far parte del circolo degli Scipioni, diventando amico di Scipione l’Emiliano. In vita non ebbe molto successo: ci sono giunte solo poche opere. Dopo un viaggio in Grecia morм sulla via del ritorno. La sua comicitа scaturisce soprattutto dalle situazioni; lo scopo era educativo e cercava di ispirare moderazione e rettitudine. I personaggi stavano in scena per poco tempo, cercando in questo modo di tener desta l’attenzione degli spettatori romani. Per compagnia vi erano 5-6 attori, che permettevano che nella commedia vi fossero anche 14 personaggi. Introduce la commedia psicologica quindi ha bisogno di questi artifizi per calamitare l’attenzione. Non creava liberamente, ma traeva principalmente esempio da Menandro, commediografo greco, senza modificare l’uniformitа e l’armonia dell’insieme. Terenzio fu duramente tacciato di essere un contaminatore: per eliminare questa accusa, Terenzio svuotт il prologo della sua funzione di informazione. In Terenzio non si raggiungono mai le volgaritа che vi sono in Plauto; anche motti e proverbi vi entrano di rado. Le storie sono principalmente di ambito famigliare e i personaggi hanno un certo spessore.
“Il Punitore di se stesso” racconta di un padre che ostacola l’amore del figlio per una fanciulla priva di mezzi. Il figlio decide di andare a combattere volontario in Asia; il padre per punire le proprie azioni compra un campo che lavora interamente da solo. Il vicino Cremente vorrebbe aiutare Menedemo, che vede sempre affaccendato. Vi и qui la famosa definizione di humanitas. Inizialmente Menedemo cerca di tenere lontano Cremente, che lo invita a casa sua per festeggiare, e, alla fine, il figlio torna a casa e puт sposarsi: la sua amata era la figlia di Cremente.
“Adelphoe” и la storia di 4 fratelli; и ambientata ad Atene. Demea ha due figli: Ctesifone e Eschino, ma il secondo lo dа in adozione al proprio fratello Micione. Demea и un seguace del mos maiorum, mentre Micione и molto piъ moderno e sfrenato. Demea e Micione litigano perchй il primo scopre che Eschino aveva rapito la prostituta Bacchide. Intanto Panfila per partorire un figlio di Eschino e spinge quindi per il matrimonio. In realtа Eschino aveva rapito Bacchide per Ctesifone. Demea и sempre l’ultimo a scoprire le cose e va sempre su tutte le furie, ma si rende conto che era necessario cambiare. Ctesifone viene costretto a sposare la madre di Panfila; al parente della donna fa affittare il miglior campo della cittа; alla fine, perу, acconsenta al matrimonio. Non si riesce a parteggiare nй per Demea nй per Micione.

Esempio