Materie: | Appunti |
Categoria: | Latino |
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Data: | 26.01.2001 |
Numero di pagine: | 2 |
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PLAUTO
• Nasce a Sàrsina tra il 255 e il 250 a.C. e morto il 184 a.C.
• Fu autore di grande successo, immediato e postumo e scrisse moltissime commedie.
• Con Plauto le commedie furono dotate di didascalie, di sigle dei personaggi, i versi furono impaginati da competenti in modo che ne fosse riconoscibile la natura.
• Varrone trasmesse nel De comoediis Plautinis le 21 commedie che vennero recuperate nel periodo umanistico.
• La grande forza di Plauto sta’ nel comico e nella creatività verbale.
• Amphitruo è l’unica commedia a soggetto mitologico. Poi scrive: Bacchides (intreccio complicato: due sorelle gemelle che creano disguidi con la loro somiglianza); Menaechmi (commedia degli equivoci: due fratelli identici separati dalla nascita; quando adulti si troveranno nella stessa città si scatenerà una grande confusione, fino al riconoscimento finale); Miles gloriosus...
• Le sue commedie sono volutamente prevedibili e sono anche accompagnate da prologhi che spiegano la trama.
• Quasi sempre rappresentano una contesa tra due per una donna o per soldi sempre con l’obiettivo di prendere una donna; normalmente vince il giovane e l’altro è giustificato dalla sua posizione di vecchio, di sposato...
• Anche la fortuna fa la sua parte nelle commedie come una forza onnipresente quando alla fine c’è il riconoscimento.
• Difetto: costruzione dei personaggi.
• È quasi sempre il servo la figura furba e comica che guida l’intreccio e che si distacca maggiormente dai modelli greci; gioca con le parole: crea immagini, metafore, doppi sensi, allusioni, battutacce ed è quindi il portavoce della creatività verbale di Plauto.
• La commedia tocca problemi reali e quotidiani.
• I nomi dei personaggi e dei luoghi sono Greci.
• Alla fine tutto si risistema ma non hanno fondo di insegnamento o morale.
• I grandi artisti successivi imparano molto dai modelli di Plauto.
• Plauto non è tanto letto nella scuola per la sua difficoltà di linguaggio ma soprattutto per lo scarso insegnamento morale.
• Le commedie di Plauto avevano grande successo con un vasto pubblico (ridevano tutti) perché non comportavano una cultura e uno sforzo intellettuale.
TERENZIO
• Scrive 6 commedie interamente tramandate a noi tra il 166 e il 160 a.C.
• Le commedie di Terenzio, prese dal modello di Plauto, non si sforzano di essere originali ma di avere un significato.
• L’Hècyra (la suocera) ebbe insuccesso nel 165 (funamboli), nel 160 (gladiatori) e fu terminata solo alla terza rappresentazione del 160.
• Andria (modello greco); Hècyra; Heautontimorùmenos; Eunuchus...
• Non era molto comico e quindi non ebbe molto successo con il pubblico anche perché stravolgeva la realtà (suocera non bisbetica; prostituta moralmente migliore di tanta gente perbene).
• I personaggi non si lasciano scadere nel linguaggio come in Plauto.
• Sono scarse le parti liriche.
• Come in Plauto un modello è Menandro (verosimiglianza).
• Elimina i commenti al pubblico per evitare il distacco dall’illusione scenica.
• Non usa i prologhi per informare sulla trama ma li usa per fare riferimenti ai suoi modelli e lascia spesso la commedia con oscurità dell’intreccio. Il pubblico deve essere più avanzato, attento ai problemi di gusto e di tecnica, più ristretto e selezionato.
• Ebbe però sempre il favore dei critici più colti e sensibili, che apprezzavano soprattutto la purezza della sua lingua e la raffinatezza del suo stile.