Petronio: Breve descrizione dell'autore

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Testo

Petronio
L’identificazione di Petronio come autore del Satyricon, è stata messa in discussione per la presenza di un linguaggio popolare di cui si attesta l’esistenza solo nel II sec d.C., ma ci sono altri elementi nell’opera che portano a pensare che lo scritto sia dell’età neroniana. In molti passi sono citati i nomi di attori, cantanti, gladiatori ed altri personaggi, famosi all’epoca di Nerone. Nel Satyricon un personaggio polemizza con l’epica di Lucano e contrappone il Bellum Civile di questi, al suo Bellum Civile (cioè dell’autore nel Satyricon), che è più tradizionalista.
C’è un passo nel quale si canta la presa di Troia, che si può ricondurre alla “Troiae Alosis” scritta da Nerone; la cosa più importante è che ci sono delle analogie di forma e linguaggio con l’Apokolokyntosis di Seneca, e ci sono allusioni e riferimenti parodistici ai temi e allo stile di Seneca filosofo.
I temi culturali e letterari del Satyricon, sono quelli del I sec. d.C., che trovano delle differenze ad un secolo di distanza, quindi fanno sicuramente riferimento all’epoca di Nerone. L’unico motivo che fa posticipare la datazione dell’opera, riguarda l’ambito linguistico, perché nell’opera ci sono elementi del linguaggio parlato dagli strati più bassi della popolazione, ci sono dei volgarismi presenti nel linguaggio del II sec. d.C.: fino a quel momento in letteratura non era mai comparsa la presenza degli strati più bassi della popolazione, quindi la lingua parlata che troviamo nel Satyricon dipende dal fatto che Petronio adegua lo stile al contenuto, dal momento che egli scrive delle classi più basse.
La questione del genere letterario
Al Satyricon viene dato il nome di “romanzo”, che si discosta dalla definizione moderna perché manca un genere corrispondente nella letteratura antica. Il nome “romanzo” è attribuito ad un genere che non ha un suo nome, e che rimanda ad esempi di romanzo di origine greca d’età imperiale, mentre a Roma si hanno il Satyricon di Petronio e le Metamorfosi di Apuleio.
Principale caratteristica è il rapporto delle vicende complesse, avventurose, disposte lungo l’asse narrativo di un viaggio. In età ellenistica ci sono dei “romanzi” in cui i protagonisti sono un ragazzo ed una fanciulla, e il loro amore è ostacolato da rivali e circostanze sfavorevoli. La critica recente afferma che anche nella letteratura greca, e non solo nel Satyricon la volontà di satira, è descritto l’amore omosessuale: Petronio quindi non vuole ironizzare sul fatto di per sé, ma critica che si trovano descritte sempre le stesse ideologie.
Il Satyricon fonde insieme più generi, si va dal romanzo alla satira menippea, creata da Menippeo di Gadara. Elementi in comune con la satira:
• È un’opera mista di prosa e poesia
• Satiricà: libri di cose satiriche S il titolo dato da Petronio conferma la caratterizzazione particolare dell’opera, cioè la fusione di più generi letterari, con la creazione di un “romanzo” sulla forma della satira menippea
• Come nella satira, la parodia ha ampio spazio, non solo nei confronti dei luoghi comuni e per le convenzioni del romanzo d’amore, ma anche come riproposizione di situazioni e di temi valorizzati dalla grande letteratura, in forme degradate e rovesciate, applicate principalmente ad Omero e Virgilio. Esempio di ciò può essere l’episodio nel quale Achille lamenta la perdita di Briseide, dove un personaggio del satirico perde il compagno e si lamenta di ciò.
Lo stile è variegato, si passa dai registri più bassi a quelli più alti, sono presenti delle espressioni volgari, ma anche alcune raffinate. Sono presenti delle analogie tra il Satyricon e il mimo, che è il genere letterario in cui si tratta delle vicende della vita quotidiana degli strati più bassi della società romana: le finalità sono comiche, sono predilette situazioni di tipo boccaccesco.
Altro genere con cui l’opera intrattiene rapporti è la novella milesia, che prende il nome dal suo inventore, Aristide di Mileto scrittore greco vissuto tra il II e il I sec. a.C., che aveva dato dignità letteraria alla novellistica popolare: nel Satyricon ci sono cinque novelle raccontate da diversi personaggi, tre brevi e di argomento magico, due di argomento erotico. Gli argomenti erotici e la licenziosità, sono tipiche di tutte le novelle milesie: è una letteratura d’intrattenimento che godeva di ampio pubblico. Ecco che anche il Satyricon deve essere considerato nell’ambito di una letteratura di intrattenimento, l’autore ha fatto confluire tutta la sua cultura, ha espresso probabilmente per bocca di alcuni personaggi le sue idee sull’arte e sulla letteratura, che sono gli unici argomenti che Petronio sembra prendere sul serio. Egli non sembra tenere in considerazione ogni fine morale, ma unico motivo dell’opera è intrattenere lui stesso e il pubblico, in altre parole gli strati più alti della società e anche lo stesso Nerone assieme alla sua corte. Nerone, come Petronio, era amante e cultore della letteratura come lusus, come gioco. Sappiamo anche che Nerone apprezzava ogni forma di piacere estetico ed erotico.
Per quanto riguarda il mondo del Satyricon, si parla di realismo: Petronio si diverte a descrivere un mondo di studenti senza soldi, di intellettuali falliti, di amanti opportunisti e capricciosi, di nuovi ricchi che però sono volgari, e quindi abbiamo di fronte un mondo vario, ma nei confronti di ciò che scrive, Petronio ha sempre un atteggiamento di superiorità, non c’è compiacimento da parte sua e osserva tutto in maniera spregiudicata, sempre con atteggiamento ironico, giocoso, anche scettico alle volte.
Noi abbiamo una serie di vicende caotiche, complicate che si susseguono, e questo sembra far emergere un senso di precarietà, una visione della vita multiforme, dominata da una fortuna capricciosa ed imprevedibile, oscurata dal pensiero della morte.
In ogni caso, il Satyricon è descritto come un capolavoro di comicità, nel senso che il comico si manifesta in tutte le sue forme: si va dall’umorismo più raffinato alla battuta oscena. Ovviamente i personaggi che agiscono e gli ambienti descritti, sono quelli dei ceti sociali più bassi; per tradizione e convenzione, nella letteratura antica, la materia su cui si può esercitare il comico è la materia del quotidiano e della gente comune. L’innovazione di Petronio è la rappresentazione del mondo popolare senza le stilizzazioni e le convenzioni tipiche della letteratura comica latina e greca: immediatezza e concretezza uniche nella letteratura latina.
Stile
Lo stile è vario, si adatta alle diverse situazioni e diventa il mezzo principale di caratterizzazione dei personaggi. Visto che la materia è essenzialmente quotidiana, predomina il linguaggio popolare, però ci sono delle differenze nel modo di esprimersi del narratore e dei suoi amici istruiti rispetto ai personaggi che appartengono ad un livello sociale inferiore.
Lo stile del narratore è semplice ma si può innalzarne il livello, mentre il linguaggio parlato nei bassifondi di Roma è usato da personaggi incolti e appartenenti agli strati più bassi della popolazione. Il linguaggio dei liberti è importante, poiché ci mostra quale lingua si parlava nel I sec. d.C., è più vicino all’italiano, e Petronio lo adotta per farne una caricatura impietosa dei suoi personaggi. Guarda questo linguaggio con l’aria di disgusto, pur di rappresentare con fedeltà il mondo dei bassifondi.

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