Nominativo e accusativo

Materie:Altro
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Testo

Nominativo

Traduci in italiano senza consultare il vocabolario:

1. Solon Atheniensis sapiens habebatur.
2. Q. Fabius Maximus dictator electus est.
3. Homerus maximus poëta merito dici potest.
4. Caesar in somnio cum Iove loqui sibi visus est.
5. Mihi videris satis diligens esse.
6. Legatos ad senatum mittere consuli visum est.
7. Turpe nobis videbatur patriam relinquere.
8. Dic mihi, si tibi videtur, quid censeas.
9. Hostibus videbatur ducem captivorum miserere.
10. Mihi videtur fore ut tyrannum timeatis.
11. Equites iam adesse falso nuntiabantur.
12. Cicero praeclarus orator fuisse semper putabitur.
13. Caesari nuntiatum est hostes adventare.
14. Quod iussi sumus, facimus.
15. Senatum reprehendere cogor.

1) L’ateniese Solone era stimato sapiente.
2) Quinto Fabio Massimo fu eletto dittatore.
3) Omero può giustamente essere definito il poeta più grande.
4) A Cesare in sogno sembrò di parlare con Giove (= Cesare sembrò a se stesso...)
5) Mi sembra che (tu) sia abbastanza diligente (= sembri a me).
6) Al console sembrò opportuno mandare degli ambasciatori al senato.
7) Ci sembrava vergognoso abbandonare la patria.
8) Dimmi, se ti sembra opportuno, che cosa consigli (oppure: stimi, proponi).
9) Ai nemici sembrava bene che il comandante avesse pietà dei prigionieri.
10) Mi sembra che voi temerete il tiranno.
11) Falsamente si annunciava che i cavalieri erano già presenti.
12) Si stimerà sempre che Cicerone è stato un eccellente oratore.
13) A Cesare fu annunciato che i nemici sopraggiungevano.
14) Facciamo ciò che ci è stato ordinato.
15) Sono costretto a rimproverare il senato.



Traduci in latino senza consultare il vocabolario:

1. I soldati diventarono coraggiosi durante (in + abl.) la battaglia.
2. Il grande oratore Cicerone fu chiamato salvatore della patria.
3. Fu eletto re un grande condottiero.
4. Tutti fummo resi felici dalla notizia della vittoria.
5. Mi sembra che tutti ti amino.
6. Gli sembra di essere infelice.
7. Vi sembrava opportuno leggere quel libro.
8. Ti sembrerà utile aver imparato il latino.
9. Mi sembrava che avresti studiato con buona volontà.
10. Tutti conosciamo l'esito della guerra, come sembra.
11. Si tramanda che le Amazzoni fossero donne valorose.
12. Si deve credere che la verità sia la cosa più bella di tutte.
13. Ci fu ordinato di mandare un messaggero al senato.
14. Mi veniva impedito di vedere mia madre.
15. Era stato detto che tu avevi combattuto valorosamente.

1) Milites in pugna animosi facti sunt.
2) Magnus orator Cicero servator patriae dictus est.
3) Magnus dux rex electus est.
4) Omnes victoriae nuntio laeti facti sumus.
5) Omnes mihi videntur te amare.
6) Sibi videtur beatus esse.
7) Vobis videbatur illum librum legere.
8) Tibi utile videbitur latinas litteras didicisse.
9) Mihi videbatur fore ut studeres (bona) voluntate.
10)Omnes belli exitum cognoscimus, ut videtur.
11)Amazones strenuae mulieres fuisse traduntur.
12)Putandum est veritatem rem pulcherrimam omnium esse.
13)Iussi sumus nuntium mittere ad senatum.
14)Prohibebar meam matrem videre.
15)Dictum erat te strenue pugnavisse.


Traduci:

1. Is enim mihi videtur amplissimus qui sua virtute in altiorem locum pervenit, non qui ascendit per alterius incommodum et calamitatem. Cic
2. Nihil posse iam ad hanc improbitatem addi videtur. Cic
3. Iniquum tibi videtur, Atti, esse non isdem legibus omnis teneri. Cic
4. Mihi et tu videris, inquit, tantum iuris civilis scire voluisse quantum satis esset oratori. Cic
5. Gemens ac vix lacrimis temperans Hannibal dicitur legatorum verba in Africam revocantium audivisse. Liv.
6. Ubi tyrannus est, ibi dicendum est plane nullam esse rem publicam. Cic.
7. Numquam committendum est, ut imbelles timidique videamur. Cic.
8. Superbe ab Samnitibus qui Capuam habebant Cumasque legati prohibiti commercio sunt. Liv.
9. Illi socius esse diceris. Pl.
10. Legati iussi sunt leges Solonis describere. Liv.
11. Dici beatus ante obitum nemo supremaque funera debet. Ov.
12. Galbam, Africanum, Laelium doctos fuisse traditum est. Cic.
13. Quaedam tamen propria in hoc Campano motu accidisse narrantur. Sen.
14. Postquam Roma egressus est, fertur saepe eo tacitus respiciens postremo dixisse: "Urbem venalem et mature perituram, si emptorem invenerit!". Sall.
15. Visum est mihi de senectute aliquid ad te conscribere. Cic.
16. Manent immota tuorum fata. Verg.
17. Cato esse quam videri bonus malebat. Sall.
18. Nemo immortalis ignavia factus est. Sall.
19. Homerus magnitudine operis et fulgore carminum solus appellari poeta meruit. Vell.
20. Legio Martia, cum hostem populi Romani M. Antonium iudicasset, comes eius amentiae esse noluit. Cic.

1. Mi sembra infatti ragguardevolissimo colui che è giunto ad una posizione più elevata per merito proprio, non colui che è salito in alto grazie al danno e alla disgrazia altrui (= dell’altro).
2. Sembra che non si possa aggiungere nulla ormai a questa malvagità.
3. Ti sembra ingiusto, Attio, che non tutti siano tenuti al rispetto delle medesime leggi (= tenuti dalle medesime leggi).
4. Mi sembra che (anche) tu abbia voluto conoscere tanto diritto civile quanto fosse sufficiente ad un oratore.
5. Si dice che Annibale fremendo e trattenendo a stento le lacrime, abbia ascoltato le parole degli ambasciatori che 6. (lo) richiamavano in Africa.
6. Dove c’è un tiranno, si deve dire che qui non vi è affatto Stato.
7. Non bisogna mai fare in modo di sembrare (= che sembriamo) imbelli e timorosi.
8. Ai legati fu superbamente proibito il commercio dai Sanniti che avevano Capua e Cuma.
9. Si dice che tu sia un suo alleato.
10. Ai delegati fu ordinato di trascrivere le leggi di Solone.
11. Nessuno deve essere definito felice prima della morte e delle esequie funebri.
12. E’ stato tramandato che Galba, l’Africano (e) Lelio furono dotti.
13. Si narra tuttavia che accaddero alcuni fatti particolari in questo terremoto campano.
14. Dopo che (Giugurta) uscì da Roma, si dice che, voltandosi spesso a guardare colà, alla fine esclamò: “O città venale e destinata a morire presto, se troverà un compratore”.
15. Mi è parso opportuno scriverti qualche cosa sulla vecchiaia.
16. Il destino dei tuoi rimane immutato.
17. Catone preferiva essere (piuttosto) che sembrare buono.
18. Nessuno è diventato immortale con l’ignavia.
19. Omero soltanto (= solo) meritò di essere chiamato poeta per la grandezza della (sua) opera e per lo splendore dei carmi.
20. La legione Marzia, avendo giudicato Antonio nemico del popolo romano, non volle essere compagna della sua follia.



Accusativo:
Traduci in italiano senza consultare il vocabolario:

1) Me istorum philosophorum pudet, qui corrupti sunt
2) Pigere Alexandrum facti coepit
3) Hoc vos paeniteat
4) Eos aliquando solebat pigere tacuisse (quod tacuerant)
5) Sapiens nullius rei paenitet, nulla in re fallit, sententiam mutat numquam.
6) Magistrum decet discipulos diligentes laudare
7) Me omnia fallunt
8) De Caesare fugerat me ad te scribere
9) Rideo istos qui turpe existimant cum servo suo cenare
10) Mustum rursus expressum resipit ferrum
11) Omnes volunt beatam vitam vivere
12) Sol repente defecerat
13) Nostri socii a nobis ad hostes defecerunt
14) Magister discipulos litteras docebat
15) Te illud rogo
16) Consul celatus est de filiae morte
17) Amici me de illo facto certiorem fecerunt
18) Scito me non esse rogatum sententiam
19) Hic locus ab hoste circiter passus sescentos aberat
20) Caesar quinquagesimum sextum annum agens necatus est
21) Erat eo loco fossa pedum quindecim et vallum contra hostem in altitudinem pedum decem patebat
22) O singularem animum ac spiritum populi Romani!
23) Veniat et fleat ante meum rogum Neaera longos incompta (= arruffata) capillos
24) Nostri partim fugientes ab equitatu interficiuntur, partim integri procumbunt (= crollano).

1) Mi vergogno di codesti filosofi che sono corrotti.
2) Alessandro cominciò a provare rincrescimento per la (sua) azione.
3) Pentitevi di ciò.
4) Talvolta solevano pentirsi di aver taciuto.
5) Il sapiente non si pente di nulla, non si inganna in nulla (= in nessuna cosa), non muta mai parere.
6) Si addice al maestro lodare gli allievi diligenti.
7) Tutte le cose mi sfuggono.
8) Mi era sfuggito di scriverti di Cesare.
9) Rido di costoro che ritengono vergognoso cenare con un loro servo.
10) Il mosto spremuto una seconda volta sa di ferro.
11) Tutti vogliono vivere una vita felice.
12) Il sole all’improvviso si era eclissato.
13) I nostri alleati erano passati da noi ai nemici.
14) Il maestro insegnava a leggere e scrivere (= le lettere) agli allievi.
15) Ti prego di quello.
16) Al console fu celata la morte della figlia.
17) Gli amici mi informarono di quel fatto.
18) Sappi che a me non è stato chiesto il parere (= che io non sono stato richiesto del parere).
19) Questo luogo distava dai nemici circa seicento passi.
20) Cesare fu ucciso a cinquantacinque anni (= mentre viveva il cinquantaseiesimo anno di età).
21) In quel luogo vi era una fossa di quindici piedi e il vallo si estendeva contro il nemico per un’altezza di dieci piedi.
22) O singolare coraggio e spirito del popolo romano!
23) Venga e pianga davanti al mio rogo Neera con i lunghi capelli arruffati (= arruffata nei lunghi capelli).
24) I nostri in parte vengono uccisi dalla cavalleria mentre fuggivano, in parte crollano illesi.





Traduci:
1) Multi philosophi disciplinam suam non legem vitae, sed ostentationem scientiae putant. Cic.
2) Neque te fugit philosophiam omnium laudatarum artium procreatricem ab hominibus doctissimis iudicari. Cic.
3) Neque enim me decet, qui sim tam homo doctus, volgi verbis Falernum vinum appellare. Frontone
4) Efficere non potes ut me non nostri consilii vitaeque paeniteat. Cic.
5) Eorum nos magis miseret qui nostram misericordiam non requirunt, quam qui illam efflagitant. Cic.
6) Malo me meae fortunae paeniteat quam victoriae pudeat. Rufo
7) Ille ait se paenitere, quod animum tuum offenderit. Cic.
8) Eius auctoritatis neminem potest paenitere. Cic.
9) Ea me solacia deficiunt quae ceteris in simili fortuna non defuerunt. Cic.
10) Iuvat credulitatem nox et promptior inter tenebras adfirmatio (est). Tac.
11) Tirones leviter saucii tamen vociferantur et manus medicorum magis quam ferrum horrent. Sen.
12) Nescio quo modo Ser. Galbae, quem constat eloquentia praestitisse, exiliores orationes sunt et redolentes magis antiquitatem quam aut Laeli aut Scipionis aut etiam ipsius Catonis. Cic.
13) Adbiti in tabernaculis aut suum fatum querebantur aut cum familiaribus suis commune periculum miserabantur. Caes.
14) Magna voce iuravi verissimum pulcherrimumque ius iurandum. Cic.
15) Numquam in hac urbe qui a re publica defecerunt civium iura tenuerunt. Cic.
16) Ante id oppidum planities circiter milia passuum tria in longitudinem patebat. Caes.
17) Nullum clementia ex omnibus magis quam regem aut principem decet. Sen.
18) Peccare est tamquam transire lineas. Cic.
19) Philosophia una cum ceteras res omnes, tum, quod est difficillimum, docuit ut nosmetipsos nosceremus. Cic.
20) C. Terentius ut Arretium cum legione venit, claves portarum cum magistratus poposcisset, negantibus iis comparere, fraude amotas magis ratus quam neglegentia intercidisse, ipse alias claves omnibus portis imposuit. Liv.
21) Cur a me potissimum hoc praesidium petiverunt? Cic.
22) Bassus noster me de hoc libro celavit, te quidem non videtur. Cic.
23) Non omnes arbusta iuvant humilesque myricae. Verg.
24) Venit odoratos Elegia nexa capillos, et, puto, pes illi longior alter erat. Ovidio
25) Curriculum stadii, quod est Pisis apud Iovem Olympium, Hercules pedibus suis metatus est idque fecit longum pedes sescentos, cetera quoque stadia in terra Graecia ab aliis postea instituta sunt numero pedum sescentum, sed tamen aliquantulum breviora sunt. Gellio
26) O me miserum, o me infelicem! Revocare tu me in patriam, Milo, potuisti per hos, ego te in patria per eosdem retinere non potero? Cic.

1) Molti filosofi giudicano la loro dottrina non una regola di vita, ma una ostentazione di sapere.
2) Né ti sfugge che la filosofia è considerata dagli uomini più dotti madre di tutte le arti liberali.
3) E infatti non si addice a me che sono un uomo così dotto, chiamare con le parole del popolo il vino “Falerno”.
4) Non puoi fare in modo che non mi penta della mia decisione e della vita.
5) Noi proviamo maggior pietà per quelli che non la chiedono che per quelli che la pretendono.
6) Preferisco pentirmi della mia fortuna che vergognarmi della vittoria.
7) Egli dice di pentirsi per aver offeso il tuo animo.
8) Nessuno può provare pentimenti per la sua autorità.
9) Mi mancano quei conforti che non mancarono agli altri in una simile sorte.
10) La credulità è favorita dalla notte (= alla credulità giova la notte) e in mezzo alle tenebre si afferma più arditamente (= l’affermazione è più ardita).
11) Le reclute pur lievemente ferite tuttavia gridano, e hanno paura delle mani dei medici più che della spada.
12) Non so come i discorsi di Servio Galba che si sa che fu eccellente nell’eloquenza, sono piuttosto aridi e sanno di antichità più di (quelli di) Lelio o di Scipione o anche dello stesso Catone.
13) Nascosti nelle tende o lamentavano il loro destino o con i loro familiari commiseravano il comune pericolo.
14) Con voce forte feci un verissimo e bellissimo giuramento (= giurai un giuramento...).
15) Mai in questa città coloro che si ribellarono allo Stato hanno mantenuto i diritti civili (= di cittadini).
16) Davanti a quella città si estendeva in lunghezza una pianura di circa tremila passi.
17) Tra tutti a nessuno si addice la clemenza più che a un re o a un principe.
18) Peccare è come oltrepassare le linee.
19) La sola filosofia (ci) insegnò non solo tutte le altre cose, ma anche a conoscere noi stessi, cosa che è la più difficile.
20) Caio Terenzio, quando giunse con la legione ad Arezzo, avendo chiesto ai magistrati le chiavi della città, poiché essi dicevano che non si trovavano, pensando che fossero state portate via con l’inganno più che perdute per negligenza, fece mettere egli stesso nuove chiavi a tutte le porte.
21) Perché hanno chiesto a me in particolare questa difesa?
22) Il nostro Basso mi ha nascosto questo libro, ma non sembra (che lo abbia nascosto) a te.
23) Non a tutti fanno piacere gli arbusti e i bassi tamerici.
24) Venne l’Elegia con i capelli profumati intrecciati (= intrecciata nei capelli profumati) e aveva (= a lei era), credo, un piede più lungo.
25) Ercole misurò con i suoi piedi la pista dello stadio che si trova a Pisa presso (il tempio di) Giove Olimpio, e lo stimò lungo seicento piedi, anche gli altri stadi sono stati costruiti da altri in terra greca della misura di seicento piedi, ma tuttavia sono un po’ più corti.
26) O me misero, o me infelice! Tu hai potuto richiamare me in patria grazie a costoro (ed) io non potrò trattenere te in patria grazie a queste stesse persone (= a questi medesimi)?

Esempio