L'arrivo di Alessandro a Babilonia

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Testo

L’arrivo di Alessandro a Babilonia [da Curzio Rufo]
Ad urbem Babyloniam procedenti Alexandro Mazaeus cum adultis liberis supplex occorri, urbem dedens. Laetus fuit rex ob urbis deditionem: Babylonia enim bene munita erat et obsidio difficilis. Igitur benigne Mazaeum cum liberis advenientem excepit. Magna pars Babyloniorum constiterat in muris, cupiens novum regem videre; multi Alexandro obviam processerant. Bagophanes, arcis et regiae pecuniae custos, totum iter floribus coronisque constraverat et argentea altaria disposuerat. Dona procedebant greges pecorum equorumque, leones quoque et pardales in caveis. Magi deinde veniebant, suo more Carmen canentes, postea Chaldaei, Babyloniorumque non vates modo, sed etiam artifices cum fidibus. Equites Babylonii ultimo procedebant.

Traduzione:
Mazeo, andò incontro supplice con i figli adulti ad Alessandro, che procedeva verso la città di Babilonia, consegnando la città. Il re fu lieto per la resa della città: Babilonia era infatti ben protetta e di difficile assedio. Allora accolse benignamente Mazeo che arrivava con i figli. Gran parte dei babilonesi si era disposta sulle mura, desiderosa di vedere il nuovo re, molti incontro ad Alessandro. Bagofane, custode della fortezza e delle ricchezze del re, aveva cosparso tutta la via con fiori e corone ed aveva preparato degli altari d’argento. Le offerte, greggi di pecore e di cavalli, procedevano, anche leoni e pantere nelle gabbie. Quindi arrivarono i sacerdoti cantando un carme secondo la loro usanza, in seguito i caldei, e non solo profeti dei babilonesi ma anche artisti con le cetre. I cavalieri di Babilonia arrivavano per ultimi.

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