Eunuchus "L'eunuco"

Materie:Appunti
Categoria:Latino
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Testo

Eunuchus «L’eunuco». Fedria ama l’etera Taide. Un secondo spasimante della donna, il soldato Trasone, cerca di riconquistarne i favori regalandole la giovane bellissima schiava Panfila, una trovatella che era stata educata con Taide ma poi era stata venduta da uno zio avido e senza scrupoli. Taide sa che la fanciulla è di legittimi natali, la accoglie e la protegge non come una schiava, ma come una libera. In gara col soldato, Fedria acquista un eunuco da regalare a Taide. Ma suo fratello minore, Cherea, che nel frattempo ha intravisto Panfila e se n’è follemente innamorato, su idea del servo Parmenone prende il posto del vero eunuco, si introduce nella casa di Taide - momentaneamente assente -, approfitta della fanciulla e scappa: non senza aver raccontato ad un amico (e agli spettatori) tutti i particolari dell’impresa (è la III, 5, la più celebre scena terenziana). Qui compare un terzo amico di Taide, Cremete, che apprende dalla meretrice di essere fratello di Panfila: della fanciulla che il soldato Trasone, ingelosito, intende ora portarle via con la forza. Cremete aiuta Taide e i suoi a respingere l’assalto di Trasone e dei suoi (tra i quali spicca il parassita Gnatone). Intanto Cherea scopre che la fanciulla violentata è di nascita libera e progetta di riparare sposandola, mentre Gnatone, parlamentando a nome di Trasone, ottiene che Fedria “faccia a mezzo” dell’amore di Taide col soldato. Dall’omonima commedia di Menandro. Ma, come sappiamo da Terenzio stesso, Gnatone e Trasone sono aggiunte sue, e come sappiamo dal commentatore Donato, anche il personaggio dell’interlocutore di Cherea in III, 5 (Anfitrione) lo è. L’Eunuchus riscosse un tale immediato successo da dover essere replicato il giorno stesso della prima (e meritò a Terenzio l’eccezionale onorario di ottomila sesterzi).

Esempio