De vita iulii agricola liber, (La carriera di Giulio Agricola, cap. 4-5)

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Testo

LA CARRIERA DI GIULIO AGRICOLA

Di C. Tacito capitoli 4 –5

4,1 – Gneo Giulio Agricola, nato nell’antica e illustre colonia di Forum Iulii, ebbe ambedue i nonni procuratori, che è una nobiltà equestre. Suo padre fu Giulio Grecino, di ordine senatorio, noto per la sua attività di oratore e di filosofo, e che per queste stesse virtù si era meritato l’ira di Gaio Cesare: infatti fu costretto ad accusare Marco Silano e, poiché si era rifiutato, fu ucciso.
4,2 – Sua madre fu Giulia Procilla, di rara onestà. Allevato nell’amorosa cura di questa donna, passò la puerizia e l’adolescenza nel culto di tutte le arti oneste. Lo teneva alla larga dalle attrattive dei dissoluti, a parte la sua indole onesta e integra, il fatto che subito fin da piccolo ebbe come sede e maestra di studi Marsiglia, un luogo in cui la raffinatezza greca e la semplicità provinciale si trovavano mescolate e armoniosamente congiunte.
4,3 – Ricordo che egli era solito raccontare che nella prima gioventù aveva incominciato a coltivare lo studio della filosofia con troppo ardore, più di quanto fosse concesso a un romano e a un senatore, se la saggezza della madre non avesse frenato il suo animo ardente e pieno di entusiasmo. Certamente il suo carattere sublime ed elevato aspirava con più ardore che cautela alla bellezza e allo splendore di una gloria grande ed eccelsa.
Più tardi la prudenza degli anni lo frenò ed egli riuscì a ricavare – cosa che è difficilissima – dallo studio della filosofia il senso della misura.

5,1 – Le prime esperienze del servizio militare le fece in Britannia con l’approvazione di Svetonio Paolino, generale scrupoloso e prudente, (dal quale fu) scelto perché lo potesse valutare nel suo seguito. Agricola non (si comportò)in modo sregolato, secondo il costume dei giovani, che trasformano la vita militare in occasione di dissolutezza, ne’ per inerzia sfruttò il titolo di tribuno e la sua inesperienza per la ricerca di piaceri e congedi: ma studiava la provincia, si faceva conoscere dall’esercito, imparava da quelli che erano esperti, seguiva i migliori, nulla cercava per vanto, nulla per paura rifiutava e nello stesso tempo agiva con cautela e con prontezza.
5,2 – Certamente mai la Britannia fu più agitata e in una situazione più critica: veterani massacrati, colonie incendiate, eserciti accerchiati, allora si combatteva per la salvezza, ben presto si combatté per la vittoria.
5,3 – Tutte queste cose, anche se erano compiute con i piani e sotto la guida di un altro, e se l’ insieme delle operazioni e la gloria di avere riconquistato la provincia ricadde sul comandante, aggiunsero al giovane (ufficiale) sapere, esperienza e stimoli, e penetrò nel suo animo il desiderio della gloria militare, sgradita in tempo in cui il giudizio contro chi emergeva era sfavorevole e una grande fama non comportava minore pericolo che una cattiva fama.

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