De coniuratione Catilinae, il Bellum Iugurthinum e le Historiae

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Testo

SALLUSTIO – De coniuratione Catilinae – il Bellum Iugurthinum – le Historiae

Sallustio abbandona la forma annalistica e adotta la forma monografica, analizzando un singolo fatto o un singolo momento storico. Come per Tucidide, il grande storico greco che gli fu di modello nella storiografia politica, la storia per Sallustio ha sempre un valore attuale e il suo studio viene intrapreso per illuminare i problemi del presente. Egli scelse come soggetto delle sue opere quegli episodi o quei periodi della storia che a suo giudizio meglio spiegavano la crisi politica della repubblica romana e la decadenza della classe dirigente. Nella congiura di Catilina egli vede il preludio all’esplosione di lotte più aspre e cruente.
In Catilina presentato come un ambizioso privo do scrupoli egli vede il tipico esponente della corruzione politica e morale dell’aristocrazia sillana.
Dal punto di vista storico si possono riscontrare nel Bellum Catilinarium errori di cronologia, inesattezza di informazione, poca chiarezza nella concatenazione degli eventi. La deformazione sallustiana degli avvenimenti in parte deriva da ragioni artistiche e drammatiche, in parte da ragioni politiche; ad esempio il democratico Sallustio ci tiene a discolpare Cesare dall’accusa di collusione con i congiurati e a distinguere nettamente Catilina dalla linea politica del partito popolare.
Per la sua seconda opera storica, il Bellum Iugurthinum, egli sceglie come soggetto della sua monografia un episodio storico che risale più addietro nel tempo, fra il111 e il 105 a.C., perché gli sembra che in quell’episodio si possano scorgere i segni più evidenti della corruzione della nobiltà dirigente. La guerra giugurtina inoltre era stata l’occasione che aveva consentito al partito democratico, escluso dalla vita politica dopo la sconfitta dei Gracchi, di rialzare la testa e di contrastare con successo per la prima volta la superbia dei nobili.
Approfondendo e ampliando ulteriormente la sua indagine sulle cause e sugli aspetti della crisi della repubblica, dopo il Bellum Iugurthinum Sallustio compose le Historiae ,in cinque libri (solo frammenti) ,che trattavano del periodo dalla morte di Silla (78) al 67a.C. Forse egli voleva giungere fino al 63, ricollegandosi così alla congiura di Catilina, ma la morte troncò il suo lavoro.
E’ lecito affermare che Sallustio è uno dei maggiori storici romani .Pochi sanno penetrare,come lui, nei fenomeni sociali ed economici; egli è pur sempre un moralista come lo sono tutti gli storici latini, ma il suo moralismo non è generico e astratto, illumina il gioco degli interessi di classe e di fazione.

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