De Bello Gallico XIII Capitolo

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Testo

DE BELLO GALLICO

CAPITOLO XIII

Per queste popolazioni massima gloria и avere intorno a sи luoghi deserti, dopo aver spopolato i territori, per il piщ vasto tratto possibile.Stimano ciт proprio della virtщ, disperdere i confinanti dai loro campi e che nessuno osi per cosм dire fermarsi vicino a loro.
Contemporaneamente credono di essere piщ sicuri, tolto il timore di frequenti incursioni.Quando il popolo si difende o fa la guerra, vengono scelti magistrati, che sono a capo di quella guerra, tali che abbiano potere di vita e di morte.
In pace non c'и alcuna magistratura centrale, ma i capi delle regioni e dei villaggi amministrano la giustizia tra loro, smorzano e risolvono le controversie.
Non portano vergogna i furti che accadono al di lа dei confini di ciascun popolo, e vanno dicendo che accadono queste cose a causa dei giovani che devono esercitarsi e dell' inattivitа che deve diminuire.
Quando qualcuno dei capi dice in consiglio che sarа comandante, coloro che vorrebbero seguirlo lo dicono in puibblico, e si alzano in piedi quelli che approvano sia la causa che la persona, offrono il loro aiuto e sono lodati dalla folla.
Coloro che non hanno seguito sono stimati nel numero dei traditori e dei disertori e successivamente si toglie loro la fiducia nelle loro azioni.
Non credono lecito violare l' ospite; chi andт da quelli per qualunque causa, venne difeso dalle ingiurie e li credono inviolabili; a questi le case di tutti sono aperte e mettono in comune il vitto.

CESARE

Esempio