Coniugazioni latine

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Categoria:Latino

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Testo

I Verbi & Le Coniugazioni

In latino esistono quattro coniugazioni: la prima (infinito in –ARE), la seconda (infinito in –ERE con la prima e lunga), la terza (infinito in –ERE con la prima e breve) e la quarta (infinito in –IRE).
I vari tempi sono sempre composti da una tema, un suffisso, e una desinenza.
Le desinenze sono:
ATTIVO
- o\m
- s
- t
- mus
- tis
- nt

PASSIVO
- r
- ris
- tur
- mur
- mini
- ntur

Presente indicativo:
Per il presente indicativo, il suffisso è rappresentato dalla vocale di congiunzione tra tema e desinenza.
1° coniug. Ese. Laud- o Io lodo Al passivo: laud –o-r, laud –a-ris, etc…sono
Laud-a-s Tu lodi lodato, sei lodato…
Etc…
2° coniug. Ese. Mon- e-o Io ammonisco Al passivo: mon –eo-r, mon-e-ris, etc… vengo
Mon- e-s Tu ammonisci ammonito, vieni ammonito…
Etc…
3° coniug. Ese. Leg- o Io leggo Al passivo: laud –o-r, laud –e-ris, etc… sono
Leg -i-s Tu leggi letto, sei letto…
Etc…
4° coniug. Ese. Aud –i-o Io sento Al passivo: aud – io-r, aud –i-ris, etc… sono
Aud –i-s Tu senti sentito, tu sei sentio…
Etc…
Il suffisso, cioè la vocale che sta tra il tema e la desinenza in questo caso, nella 3 declinazione varia, può essere o –i-(ese. nel presente) o –e- (ese. nell’imperfetto) a seconda.
Imperfetto indicativo:
L’imperfetto indicativo si forma:
TEMA del presente + vocale di congiunzione + suffisso BA + desinenze
Ese:
1° coniug. Laud-a-ba-m (io lodavo) laud-a-ba-r (io ero lodato)
2° coniug. Mon-e-ba-m (io ammonivo) mon-e-ba-r (io ero ammonito)
3° coniug. Leg-e-ba-m (io leggevo) leg-e-ba-r (io ero letto)
4° coniug. Aud-ie-ba-m (io sentivo) Aud-ie-ba-r (io ero sentito)
Futuro semplice:
E’ importante ricordarsi che
1. il suffisso che caratterizza il futuro è diverso: nella 1 e nella 2 coniugazione il suffisso è –bi- mentre la 3 e la 4 coniugazione presentano suffisso –e- .
2. la prima persona singolare e la terza persona plurale dei verbi in –are (1 coniug.) e in –ere (2 coniug.) hanno desinenza particolare (in –bo e in –bunt). (o –bor e –buntur se passiva)
3. la prima persona singolare dei verbi in –ere(3 coniug) e –ire(4 coniug.) esce in –am. (o –ar se passiva)
Il futuro semplice si forma:
TEMA del presente + vocale di congiunzione + BI / E + desinenze
I coniugazione: II coniugazione:
laud-a-b-o mon-e-b-o
laud-a-bi-s mon-e-bi-s
laud-a-bi-t mon-e-bi-t
laud-a-bi-mus mon-e-bi-mus
laud-a-bi-tis mon-e-bi-tis
laud-a-bu-nt mon-e-bu-nt
III coniugazione: IV coniugazione:
leg-a-m aud-ia-m
leg-e-s aud-ie-s
leg-e-t aud-ie-t
leg-e-mus aud-ie-mus
leg-e-tis aud-ie-tis
leg-e-nt anud-ie-nt
Perfetto:
Il perfetto corrisponde al passato remoto, e al passato prossimo, e al trapassato remoto italiani. Le desinenze sono uguali per le quattro coniugazioni, che si aggiungono al tema del perfetto, che è la terza voce nei paradigmi.
Il perfetto si forma:
TEMA del perfetto + desinenze
Le desinenze sono:
-i
-isti
-it
-imus
-itis
-erunt

Per formare il perfetto passivo si utilizza il supino + il verbo essere al presente indicativo.
Ese: laudatus,-a,-um sum = sono stato lodato\fui lodato\fui stato lodato
Laudatus sum, laudatus es, laudatus est, laudati sumus, laudati estis, laudati sunt
Futuro anteriore:
Il futuro anteriore si forma:
TEMA del perfetto + futuro del verbo essere
MA la terza persona plurale esce in –ERINT anziché in –erunt, per non confonderlo col perfetto.
Ese:
laudàv-ero
laudàv-eris
laudàv-erit
laudav-èrimus
laudav-èritis
laudàv-ERINT
Il futuro anteriore passivo si forma con il supino del verbo + il futuro del verbo essere.
Ese: laudatus,-a,-um ero, laudatus eris, laudatus erit, laudati erimus, laudati eritis, laudati erunt
Piuccheperfetto:
Il piuccheperfetto corrisponde al trapassato prossimo italiano, si forma:
TEMA del perfetto + imperfetto del verbo essere
Ese:
laudàv-eram
laudàv-eras
laudàv-erat
laudav-eràmus
laudav-eràtis
laudàv-erant
Per formare il piucchperfetto passivo usi il supino del verbo + l’imperfetto del verbo essere.
Ese: laudatus,-a,-um eram, laudatus eras, laudatus erat, laudati eramus, laudati eratis, laudati erant
Congiuntivo:
• PRESENTE: TEMA del presente + E (1° coniug.) + desinenze
EA (2° coniug.)
A (3° coniug.)
IA (4° coniug.)
N.B:la prima persona singolare dei verbi della 3 e della 4 coniugazione è uguale a quella del futuro (quindi ad esempio: leg-a-m oppure aud-ia-m)
N.B 2: il congiuntivo presente del verbo essere è particolare:
sim
sis
sit
simus
sitis
sint
• IMPERFETTO: INFINITO presente + desinenze Ese: laudare-m(1 coniug); monere-m(2 coniug); lègere-m(3 coniug); audire-m(4 coniug), esse-m (verbo essere) N.B. Il congiuntivo imperfetto corrisponde al condizionale presente.
• PERFETTO: TEMA del perfetto + desinenze (-erim, -eris, -erit, -erimus, -eritis, -erint) Ese: laudàv-erim , monu-erim, lèg-erim, audìv- erim Per formare il congiuntivo perfetto passivo si usa il supino del verbo + il congiuntivo presente del verbo essere (ese.: laudatus,-a,-um sim =io sia stato lodato)
• PIUCCHEPERFETTO: TEMA del perfetto + desinenze (-issem, -isses, -isset, -issemus, -issetis, -issent) Ese:Laudav-issem, Monu-issem, leg-issem, audiv-issem Per formare il congiuntivo piuccheperfetto passivo si utilizza il supino del verbo + il congiuntivo imperfetto del verbo essere (ese.: laudatus,-a,-um essem= io sarei stato lodato) NB:Questo congiuntivo corrisponde al condizionale passato
Imperativo:
Si forma:
TEMA del presente + desinenze
Le desinenze variano a seconda della coniugazione:
1° coniugazione:
làud-a! loda tu! AL PASSIVO NON VENGONO
laud-àte! Lodate voi! UTILIZZATI Né L’IMP. PRES.
Né QUELLO FUTURO
2° coniugazione:
mòn-e! ammonisci tu!
mon-ète! ammonite voi!
3° coniugazione :
lèg-e ! leggi tu!
Lèg-ite! Leggete voi!
4° coniugazione:
aud-i! ascolta tu!
Aud-ìte! Ascoltate voi!
Infinito:
• PRESENTE: TEMA del presente + -ARE (1° c.) passivo -ARI
-ERE (2° c.) passivo -ERI
-ERE (3° c.) passivo –I (es. leg-i)
-IRE (4° c.) passivo –IRI
• PASSATO: TEMA del perfetto + isse (ese.: laudav-isse, monu-isse, leg-isse, audiv-isse)
L’infinito passivo si forma con il supino + l’infinito del verbo essere (ese.:laudatum,-am,-um esse)
• FUTURO: PARTICIPIO FUTURO del verbo + infinito verbo essere (ad esempio: laudaturum,-am,-um esse). L’infinito futuro passivo si forma con il SUPINO del verbo + iri (ese.: laudatum iri). Questa costruzione è spesso sostituita da FORE UT \FORE UT NON + congiuntivo presente o imperfetto (Ese. Credo che sarai lodato = Puto te laudatum iri, ma meglio è tradurre Puto fore ut laud-e-ris).
Participio: il participio è un aggettivo verbale, ha una doppia natura, di aggettivo e di verbo. Come aggettivo concorda in genere, numero e caso con il nome a cui si riferisce, come verbo, regge il caso che gli è proprio.
• PRESENTE: può avere valore nominale o verbale, esprime un’azione contemporanea, ha valore attivo. Formalmente è in aggettivo della II classe ad una uscita, perciò presenta: 1. ablativo singolare in –i (MA se ha valore di sostantivo, presenta l’abl. singolare in –e) 2. genitivo plurale in –ium 3. neutro plurale in –ia Si ottiene aggiungendo al TEMA del presente –ans, -antis oppure –ens, -entis. (ese: 1°c. laud-ans, laud-antis; 2° c. mon-ens, mon-entis ; 3° c. leg-ens, leg-entis ; 4° c. aud-i-ens, aud-i-entis) NB : Nell’ablativo assoluto (v. ablativo assoluto) esce sempre e comunque in –e)
• FUTURO:Si forma a partire dal tema del supino (v.supino) + le desinenze –urus, -ura, -urum. Il p. futuro ha valore attivo, perciò ce l’hanno tutti i verbi, sia transitivi che intransitivi, sia di forma attiva che deponente. Il participio futuro attivo può venire usato con valore finale, o nella perifrastica attiva (v. perifrastica attiva). Ese: amat-urus = che amerà ; hort-aturus=che esorterà.
• PASSATO: (o participio perfetto) si forma a partire dal tema del supino (v. supino) a cui si aggiunge –us, -a, -um. NB: Nei verbi deponenti il p. pass. ha valore attivo (quindi lo hanno sia i verbi transitivi che i verbi intransitivi), nei verbi non deponenti ha valore passivo (quindi lo hanno solo i verbi transitivi) NmoltoB:
1. Non pochi participi passati di verbi deponenti, accanto al valore attivo, che è loro proprio, assumono anche valore passivo (es. adeptus= che è stato ottenuto o che ha ottenuto; comitatus= che è stato accompagnato o che ha accompagnato; popolatus= che è stato devastato o che ha devastato; …)
2. Ci sono poi participi passati di verbi non deponenti, che hanno valore attivo anzichè passivo: hanno valore attivo i participi
- potus (da poto)= che ha bevuto
- iuratus (da iuro)= che ha giurato
- cenatus (da ceno)= che ha pranzato
- pransus (da prandeo)= che ha mangiato
Usi del Participio:
USO NOMINALE DEL PARTICIPIO: Il participio, con senso prevalentemente di aggettivo, può essere utilizzato in funzione di attributo, di predicato, e di complemento predicativo: più precisamente: - PARTICIPIO ATTRIBUTIVO: il participio può essere aggiunto ad un sostantivo come attributo del sostantivo stesso, per meglio qualificarlo e determinarlo. Questo participio viene chiamato participio attributivo. In italiano il participio attributivo si traduce con un semplice aggettivo o con una proposizione relativa. - PARTICIPIO IN FUNZIONE DI PREDICATO: il participio può anche fungere da predicato nominale dopo un verbo come sum (cioè sono), o da complemento predicativo, specialmente con i verbi di percezione (video, conspicio, audio…) e dopo facio, fingo, induco …
USO VERBALE DEL PARTICIPIO: Il participio, con senso spiccatamente verbale, si usa nei costrutti del participio congiunto e dell’ablativo assoluto:
- PARTICIPIO CONGIUNTO: il participio congiunto è un participio che ha funzione di apposizione. Questa apposizione si collega al soggetto o ad un complemento della proposizione principale, e sta in luogo di una proposizione subordinata. Il participio congiunto può fare le veci di una preposizione secondaria:
Temporale
Es: Cornelius Rufus dormiens oculorum visus amisit. (cioè Cornelio Rufo perdette la vista degli occhi, dormendo (=mentre dormiva)
Causale
Es: Tizius, cultros metuens tonsorios, candenti carbone sibi adurebat capillum. (cioè Tizio, temendo(=poichè temeva) il rasoio, si bruciava i peli della barba con un carbone acceso)
Concessiva
Es: Pueri non ingemiscunt verberum dolore laniati (cioè i ragazzini non piangono, (pur) essendo (=nonostante siano) dilaniati dal dolore delle sferzate)
condizionale
Es: Ne mente quidem recte uti possumus multo cibo et potione completi (cioè non possiamo usare bene neppure la mente, essendo gravati (=se siamo gravati) da molto cibo e bevanda)
Finale
Es: Hannibal in Etruriam ducit, eam quoque gentem aut vi aut voluntate adiuncturus (cioè Annibale condusse l’esercito in Etruria, stando per aggiungere (=cioè al fine di aggiungere) (al suo dominio) con la forza o spontaneamente anche quel popolo.
- ABLATIVO ASSOLUTO: Quando in latino si trova un participio (presente o passato) in caso ablativo e concordato con un sostantivo, bisogna tradurre in italiano con un gerundio semplice. Questo gerundio semplice può corrispondere ad una secondaria temporale, causale, concessiva o ipotetica. Ese: Regibus exterminatis…… = essendo stati cacciati i re
Gerundio e Gerundivo:
• GERUNDIO: Il gerundio praticamente è la declinazione dell’infinito presente nei vari casi. Il gerundio è un sostantivo, che segue la 2 declinazione, si forma dal tema del presente + la vocale di congiunzione + il suffisso ND + le desinenze della seconda declinazione. Ese: laud-a-nd-i (=del lodare, genitivo) laud-a-nd-o (=al lodare, dativo) laud-a-nd-um (=il lodare, accusativo) laud-a-nd-o (=ablativo, ad esempio per il lodare, a causa del lodare………)
• GERUNDIVO: Il gerundivo si forma dal tema del presente + vocale di congiunzione + suffisso ND + us, a, um. Infatti è un aggettivo che ha sempre due valori, uno passivo (anche nei deponenti) e l’altro con idea di dovere, necessità.
Ese: amandus= da amare \ che deve essere amato
Quando in latino si trova un gerundivo concordato con un nome, bisogna tradurre il verbo del gerundivo al modo infinito nel caso in cui si trova, facendo seguire il complemento oggetto del sostantivo che è concordato con il gerundivo. Esempio: Spes legendi libri = la speranza di leggere un libro Il gerundivo si usa pure per formare la perifrastica passiva (v. perifrastica passiva).
Supino:
Il supino è un sostantivo verbale della 4 declinazione, che ha solo due casi: l’accusativo in –um (es. amat-um) con valore attivo e l’ablativo in –u (es. amat-u) con valore passivo.
• Il supino CON VALORE ATTIVO si usa in dipendenza di verbi di movimento (come venio, mitto, …) per indicare il fine del movimento stesso (valore finale). Ese: Tizius legatos Romam miserat amicitiam petitum= Tizio aveva mandato ambasciatori a Roma per chiedere amicizia.
• Il supino CON VALORE PASSIVO ce l’hanno solo i verbi transitivi, compresi i deponenti, che in questa voce hanno significato passivo. Il supino passivo si usa in dipendenza da aggettivi (usati per lo più al neutro), con valore di ablativo di limitazione (es. horribilis aspectu = orribile per l’aspetto)
COSTRUZIONI PARTICOLARI
Sum pro habeo: Il latino utilizza spesso al posto del verbo avere con il complemento oggetto il VERBO ESSERE + DATIVO di possesso. Questo costrutto viene chiamato “sum pro habeo”. Pertanto traducendo in italiano bisogna far diventare il dativo soggetto, il verbo essere deve essere sostituito dal verbo avere, e il soggetto del sum pro habeo deve diventare c. oggetto.
Perifrastica passiva: E’ una costruzione molto frequente in latino e serve ad esprimere un’idea di dovere, necessità, bisogno mediante l’unione del gerundivo con le forme del verbo essere. Avendo il gerundivo valore passivo,si accompagna spesso al complemento d’agente, che però in tal caso va in DATIVO. Quindi quando si trova in latino un gerundivo accompagnato da un verbo essere, bisogna fare così:
1. Il dativo d’agente si traduce come soggetto; se manca in italiano si userà un soggetto impersonale (tipo si deve, è necessario, bisogna…)
2. Si concorda col soggetto un’espressione di dovere (nel tempo del verbo essere in latino) + l’infinito del verbo del gerundivo
3. Il soggetto diventa complemento oggetto; se in latino c’è una forma impersonale al neutro in italiano mancherà il complemento oggetto
ESE.: Nobis amandi parentes fuerant = Noi avevamo dovuto amare i genitori.
Amandi parentes fuerant = Era occorso (si era dovuto) amare i genitori.
Riassumendo:
LATINO
Dativo d’agente
Soggetto
Essere
Gerundivo
ITALIANO
Soggetto
C. Oggetto
Dovere
Infinito
Perifrastica attiva La perifrastica attiva è composta da participio futuro + verbo essere. Serve ad esprimere l’idea di un’azione imminente. In italiano si rende con espressioni tipo “sto per…”, “sono in procinto di…”, “mi accingo a…”, “sono sul punto di…”, “ho intenzione di…”, regolate dal tempo e dal modo del verbo essere latino, a cui si fa seguire l’infinito presente del verbo del participio futuro latino.
ESE.: scripturus eram = mi accingevo a scrivere \ stavo per scrivere \ ero sul punto di scrivere …
ESE2: cum moriturus esset = essendo sul punto di morire \ stando per morire \ accingendosi a morire …

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