Cesare geografo

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Categoria:Latino
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Testo

LA GALLIA (LIBRO I, CAP.I)
La Gallia, nel suo insieme, è divisa in tre parti: una abitata dai Belgi, un'altra dagli Acquitani, la terza dai popoli chiamati localmente Celti e da noi Galli. Essi differiscono tra loro per lingua, istituzioni e leggi. Il fiume Garonna separa i Galli dagli Equitani; la Senna e la Marna li dividono dai Belgi. Di questi popoli i più forti sono i Belgi, perché sono i più lontani dalla cultura e dalla civiltà della nostra provincia; molto di rado essi vengono visitati dai mercanti, i quali perciò, non vi introducono le merci atte ad infiacchire i costumi; confinano con i Germani d'oltre Reno e con essi sono continuamente in guerra. Per questa stessa ragione anche gli Elvezi superano per valore gli altri Galli: anch'essi combattono quasi ogni giorno contro i Germani, sia per tenerli lontani dalle proprie terre, sia perché essi stessi invadono le loro. La parte che abbiamo detto appartenere ai Galli comincia al fiume Rodano, ha per confine il fiume Garonna, l'Oceano, il territorio dei Belgi, tocca il Reno dalla parte dei Sequani e degli Elvezi ed è orientata verso nord. Il paese dei Belgi dai più lontani territori della Gallia si estende fino al corso inferiore del Reno ed è rivolto verso nord-est. L'Acquitania si estende dalla Garonna ai Pirenei e a quella parte dell'Oceano che è volta verso la Spagna; guarda verso nord-ovest.
LA BRITANNIA (LIBRO V, CAP.13)
L'isola è per metà triangolare, di cui il primo lato è di fronte alla Gallia. Di questo lato uno dei due angoli, che è dalle parti del Canto, dove quasi tutte le navi approdarono alla Gallia è rivolto verso oriente, l'inferiore ad occidente. Questo si estende per cinquecentomila passi. Il secondo lato è esposto verso la Spagna e verso l'occidente, da questa parte c'è l'Irlanda, più piccola della metà rispetto alla Britannia, secondo quanto si ritiene, ma il tragitto è uguale a quello fra la Gallia e la Britannia. Nel mezzo di questo tratto di mare c'è un'isola che è chiamata Mona: si ritiene inoltre che ci siano molte isola lì vicino, delle quali isole alcune scrissero che la notte dura per trenta giorni continui durante il solstizio d'inverno. Io su ciò non approvai niente con le ricerche se non con prestabilite misure ricavate con orologi ad acqua constati che le notti erano più brevi che nel continente. La lunghezza di questo lato secondo l'opinione di quelli è di settecento miglia e il terzo lato è rivolto al nord.

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