Cesare e Livio. Versioni

Materie:Appunti
Categoria:Latino

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Testo

INCURSIONE DI GIUGURTA NEL REGNO DI ADERBALE ( SALLUSTIO )
Dopo che fu diviso il regno gli ambasciatori andarono via dall’Africa e Giugurta vede di aver raggiunto contro il timore dell’animo i frutti del misfatto, avendo pensato che fosse certo, ciò che aveva preso tra gli amici presso Numanzia, (avendo pensato) che a Roma tutto si potesse comprare, subito anche con le promesse di quelli avendo acceso quelli che poco prima aveva riempito di cariche, rivolse l’animo verso il regno di Aderbale. Lo stesso acre, bellicoso, ma egli si rivolgeva a quello quieto, imbelle, di ingegno placido, opportuno di ingiuria, che temeva più di quanto si dovesse temere. Dunque all’improvviso il fine di quello invade con la grossa mano, prende molti mortali con una pecora e altre prede, incendia edifici, entra in più luoghi ostilmente con la cavalleria; poi con ogni moltitudine entra nel suo regno, stimando che Aderbale turbato dal dolore avrebbe vendicato con la violenza le sue ingiurie e quell’episodio sarebbe stata la causa della guerra.
POMPEO RACCOGLIE ATTORNO A SE’ I PROPRI FAUTORI (CESARE)
Sciolto sul far della sera il senato, sono convocati da Pompeo tutti quelli che appartenevano a quell’ordine. Egli loda e incoraggia per l’avvenire gli uomini risoluti, riprende e sprona quelli che si mostrano titubanti. Si richiamano da ogni parte molti soldati dei vecchi dei vecchi eserciti di Pompeo con la promessa di premi e più alti gradi e se ne fanno venire molti dalle due legioni che erano state consegnate da Cesare. La città si riempie di commilitoni di Pompeo, di tribuni, di centurioni e di soldati richiamati. Si raccolgono in senato tutti gli amici dei consoli, i seguaci di Pompeo e coloro che avevano vecchi rancori con Cesare; dalle grida e dal gran numero di questi sono atterriti i timidi e sono incoraggiati i dubbiosi, ma ai più è tolta la facoltà di pronunciarsi liberamente. Il console Lucio Pisone, così come il pretore Lucio Roscio si offrono di andare da Cesare, per informarlo di questi fatti; anche il parere di inviare messi per fargli conoscere le decisioni del senato. Tutte queste nozioni incontrano resistenza.

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