Materie: | Traduzione |
Categoria: | Latino |
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Data: | 27.02.2006 |
Numero di pagine: | 1 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
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Testo
Catullo N 49
Nugae
Questo carmen è rivolto a Cicerone. E’ un biglietto di ringraziamento (si capisce ciò dal verso 4). Molto probabilmente è una finzione letteraria. E’ in senso fortemente ironico: Catullo usa delle perifrasi (giri di parole) altisonanti per rivolgersi a Cicerone.
C’è ironia perché: - Cicerone (nipote di Romolo) era un provinciale.
- Uso di disertus (eloquente), con significato negativo. Eloquente è colui
che sfrutta la sua capacità naturale di chiacchierone ma non è colto.
C’è un uso ambiguo nell’ultimo verso della parola omnium, che può voler dire:
- Se lo consideriamo come un complemento partitivo, l’espressione è positiva (il migliore
avvocato tra tutti).
- Se lo consideriamo genitivo oggettivo, l’espressione è negativa (l’avvocato di tutti).
Disertissime Romuli me potum,
quot sunt quotque fuere, Marce Tulli,
quotque post aliis eunt in annis:
gratias tibi maximas Catullus
agit, pessimus omnium poeta,
tanto pessimus omnium poeta,
quanto tu optimus omnium patronus.
Traduzione
O Marco Tullio, il più eloquente dei nipoti di Romolo,
quanti sono e quanti furono,
e quanti saranno negli anni a venire:
ti ringrazia moltissimo Catullo,
il peggiore poeta di tutti,
tanto il peggiore poeta di tutti,
quanto tu (sei) il miglior avvocato di tutti.