Unità d'italia,verismo,verga

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Testo

1. destra storica (o periodo umbertino) inizia nel 1861 e finisce nel 1878 (se pensiamo che finisce con la morte di vittorio Emanuele) o nel 1876 cade proprio la destra in governo
2. sinistra storica inizia dal 1876 o dal 1878 e finisce nel 1900 in questo periodo sul trono c’è Umberto primo
3. 1900 diventa ministro GIOLITTI, si ha il periodo Giolittiano finisce nel 1922 con la morte di Giolitti
4. nel ’22 Benito Mussolini sale al governo in modo quasi legale e democratico, inizia il periodo fascista che dura fino al 1945, cmq solo il 3 gennaio del ’25 inizia il fascismo dittatoriale
5. periodo repubblicano
Unità d’italia
Problemi sociali=brigantaggio
Questione romana (1861,1929,1984)
Dal punto di vista economico. Il problema del risanamento del bilancio, risolto dalla destra storica
Crisi culturale:
il popolo inizia a pensare che il romanticismo li ha traditi!
L’italia unita fa schifo, e anche i romantici stessi si sentono in colpa perché loro stessi “predicavano” di morire per un italia unita, invece poi tanti morti per una schifezza!
In questo periodo nasce una vera e propria corrente di ribellione giovanile, che è presente anche in francia. Questo fenomeno in francia viene chiamato BOHEME, che significa vita da zingaro, le persone di questo movimente vengono chiamate BOHEMIEN. In italiano si parla della scapigliatura e degli scapigliati. Questi giovani, attuavano la loro ribellione con l’arte della contestazione, infatti c’è un totale rifiuto dei valori (famiglia, lavoro, morte).
Questo fenomeno letterario dura solo 10 anni, anche perché tanti di questi giovani si autodistruggono.
Fenomeno del dualismo=angelo&diavolo
Voglia di bene, non riesco a raggiungerlo, allora cado negli abissi del male
Questi scapigliati scrivono per il gusto di:
- infastidire i borghesi
- scandalizzare dal punto di vista religioso
in francia dopo il bohemien nasce una corrente filosofica che riprende i presupposti dell’illuminismo cioè ateismo, sensismo e meccanicismo. Questo fenomeno è il realismo.
naturalismo
Positivismo__realismo
Verismo
Positivismo:
intorno al 1848 in francia e poi in tutta europa si diffonde una corrente di pensiero: il positivismo. I romantici insorgono in tutta europa, chiedono il parlamento, la costituzione e soprattutto che la nazione diventi stato! Queste obbiettivi sulla carta vengono raggiunti ma in realtà non cambia nulla.
Il positivismo riprende molto i pensieri dell’illuminismo: ateismo, sensismo e meccanicismo, dunque tutto è materia, perciò provoco solo i fenomeni che mi danno piacere, ed evito quelli che mi danno dolore.
Però la natura ha delle leggi, gallileo è il primo a capirlo.
Primo di Galileo fare una ricerca significa: prendere un libro, e studiare a memoria le filosofie degli antichi, in particolare ARISTOTELE.
Mentre dopo Galileo fare una ricerca significava: fare un ipotesi, eseguire una verifica in laboratorio, e dall’esito enunciare una legge.
Dunque il positivismo dice che una volta che conosco le leggi della natura, le uso a mio favore.
Il positivismo teorizza che per vivere meglio oltre che conoscere le leggi della natura, dovrei conoscere anche la psiche umana e la società.
Così ci si pone la domanda: perché gli uomini agiscono in un certo modo?
(3 cause sul perché di come sono gli uomini)
1. race = razza ma intesa come ereditarietà
2. milieu
3. moment
1. sono così perché ho ricevuto dai miei genitori un’eredità genetica, come eredito gli occhi azzurri eredito le malattie
2. classe sociale: sono così perché sono cresciuto in una certa classe sociale, se sono povero o ricco, se i miei genitori erano cattivi (bevevano) o erano dei buoni genitori
3. momento storico:sono così perché vivo in un determinato posto in un certo periodo storico, di un determinato anno
I sentimenti sono materia:
i filosofi dicono agli scrittori di studiare scientificamente per capire le leggi, studiarle per vivere meglio, e usare il metodo di Galileo per studiare. Dunque lo scrittore deve avere il suo laboratorio che è il romanzo (dunque la poesia come genere cade). Per studiare, e fare le verifiche in un laboratorio, lo scrittore deve usare il:
- romanzo sperimentale
- romanzo laboratorio
per esempio nei “i malavoglia” di Verga, l’autore si pone la domanda se una comunità poverissima riesce a sopravivere. La risposta che trova attraverso il romanzo dei malavoglia è si, ma solo attuando la teoria dell’ostrica cioè solo se si continua a vivere secondo le tradizioni, solo se si continua a vivere in quella comunità e solo se non si tenta di cambiare vita. Dunque secondo Verga la vita va male quando si fa qualcosa di diverso dalla tradizione di famiglia o quando ci si allontana dal paese.
VOL-E DA STUDIARE BENE DA PAG 131 ALLE PRIME RIGHE DI 134
Realismo:
in questo periodo viene inventata la macchina fotografica.
Il pittore era colui che rappresentava la realtà, ma il fotografo rappresenta la realtà nel modo + oggettivo possibile. Dunque il pittore decide di rappresentare le impressioni, il pittore arriva a drogarsi per avere delle impressioni, delle illusioni, infatti poi rappresenta la realtà con forme geometriche (dalla realtà tira fuori solo quello che gli interessa).
Lo scrittore deve studiare la realtà in maniera scientifica. Nell’arte normale lo scrittore si mette in gioco e fa capire qual è il bene e qual è il male. Mentre in questo caso lo scrittore scienziato non deve avere delle opinioni, ci deve essere un distacco dell’autore dalla materia, non deve essere coinvolto emotivamente, e ovviamente non deve fare errori.
Ma nella realtà i sentimenti sono qualcosa di soggettivo, non sono verificabili con i 5 sensi (dunque lo scrittore potrebbe fare degli errori), perciò lo scrittore quando parla di sentimenti, non deve parlare direttamente dei sentimenti ma deve descrivere i fatti in modo che il lettore ricavi il sentimento dai DATI OGGETTIVI VERIFICABILI.
VERISMO E NATURALISMO
Francia__industrializzazione (erano marxisti)
Italia__agricola
I veristi francesi parlano del proletariato urbano parigino, i veristi parlavano dello sfruttamento del lavoro in questa Parigi industrializzata, parlano di queste persone che lavoravano moltissimo, non mangiano ma devono molto.
(naturalismo = denuncia della realtà italiana che non va bene, allora cerco di capire le leggi della natura per cambiare questa realtà)
Ma in italia il proletariato urbano è inesistente dunque il verismo italiano (che nasce nell’italia del sud) parla di pescatori, di contadini, di minatori.
Verga è il + importante verista italiano, cmq bisogna ricordare che per quanto riguarda la politica i veristi sono molto tradizionalisti, dunque loro dicono che noi dobbiamo cambiare le leggi solo per il gusto di studiare, di sapere ma non per cambiare la realtà! Infatti nei testi di Verga troviamo sempre il medesimo principio: le leggi sono così e non si possono cambiare!

Ereditarietà, contesto famigliare, contesto storico.
Verga è uno dei massimi veristi italiani, è siciliano, era una persona molto ricca e importante, lui borghese non vuole che la società muti perché altrimenti perderebbe i suoi privilegi, infatti in tutte le sue opere lancerà un messaggio: le regole della vita non si possono cambiare.
Capuana anch’esso è uno scrittore verista, ma fu + importante per i suoi contributi tecnici, in quanto lui spiegava il modo per comporre opere veriste, ma quelle scritte da lui non furono molto interessanti.
Nievo era il ragioniere della spedizione dei 1000 scopre che c’erano degli imbrogli, ma la nave affonda con i libri contabili che contenevano le prove, ovviamente non è un caso, e in questa tragedia Nievo muore. Nievo scrive: “le confessioni di un italiano” (100 pagine), questo non è un libro curato, è scritto tutto di un fiato, manca una revisione, che non ci sarà mai dato che l’autore muore.
Nel nord nasce Emilio De Marchi, ma come scrittore era in ombra in quanto qualche tempo prima erano usciti i promessi sposi!
Verga
Nacque nel 840 e morì nel 1922, aveva 20 anni quando ci fu la spedizione dei 1000, e muore proprio nell’anno in cui il fascismo sale al potere.
Verga non fece studi lineari, infatti era un autodidatta, da giovane scrisse due romanzi di traccia patriottica-romantica. Nel 1865 si trasferisce a milano e a Firenze. In questo periodo a milano c’erano in Bohemien, Verga frequenta questi scapigliati e scrive dei romanzi dove parla di queste persone che si scontrano con la società. In quegli anni in francia c’era il naturalismo, e Verga non era a conoscenza di ciò, infatti sarà Capuana che gli e lo farà notare, così Verga vuole provare a fare un romanzo laboratorio, ma poi non si sentirà pienamente pronto, dove la tecnica usata è quella descrittiva oggettiva, cioè i sentimenti si ricavano dai fatti, dunque l’autore ci parla solo dei fatti materiali, scrive una storia breve “nedda”.(che parla di questa bambina povera ed orfana, questa storia è ambientata in Sicilia!).In seguito scriverà 2 novelle, dove la trama è limitata ma è un’opera molto descrittiva, in queste novelle parla della povertà della Sicilia, “cavalleria rusticana” è una novella di Verga.
E’ il momento dell’opera lirica in italia (l’opera lirica è una storia romantica, dove il protagonista alla fine muore sempre o per amore o per patria), Masconi un ragazzo pugliese trasforma la novella di Verga in un’opera lirica, che ha molto successo, Verga gli fa causa per i diritti d’autore e vince.
Verga dopo numerose prove di letteratura si sente pronto per scrivere dei romanzi veristi. Decide di fare una raccolta contenente 5 romanzi intitolandola “I vinti” questi romanzi sono:
• malavoglia
• mastrodongesualdo
• la duchessa di Leyra
• l’uomo di lusso
• l’onorevole Scipioni
Verga aveva già abbozzato la trame e le schede dei personaggi di questi romanzi!
MALAVOGLIA
In questo romanzo si parla di persone poverissime di un paesino della Sicilia, Acitrezza, in questo romanzo si trova l’ideale dell’ostrica di Verga, infatti Verga si chiede se una comunita ridotta alla fama può sopravvivere anche senza l’essenziale, Verga risponde con l’ideale dell’ostrica, cioè ke queste persone riescono a sopravvivere solo se rimangono nel loro paesino e se continuano a fa re ciò che facevano i loro antenati (mantenere le tradizioni), dunque Verga lancia il mex ke non devono avere in testa l’idea di cambiare posizione o la società stessa.
Questo romanzo è pieno di proverbi.
Il protagonista dei Malavoglia è non è una persona, o solo la famiglia dei malavoglia bensì l’intera comunità di Acitrezza. Verga prende in considerazione le famiglia TOSCANO, una famiglia di grandi lavoratori, di bravi pescatori ma da secoli venivano soprannominati Malavoglia, questa famiglia ha una casa chiamata “la casa del nespolo”, questa famiglia è composta dal capofamiglia ‘Ntoni che è una persona anziana, rispettata, è legato ai valori del passato, ‘Ntoni ha un solo figlio chiamato Bastianazzo che ha 5 figli ‘Ntoni, Luca, Alessi, Lia e Mena (che è innamorata di un carrettiere Alfio).
Bastianazzo decide di cambiare lavoro invece che continuare a fare il pescatore, decide di commerciare i lupini,così diventavano un po’ + ricchi, e Bastianazzo promette in sposa sua figlia Mena a un ragazzo + ricco. La barca di Bastianazzo si chiama Provvidenza, ma di buono ha ben poco infatti poi affonda e Bastianazzo muore, la famiglia cade in una terribile miseria ed è costretta a vendere la casa del nespolo, intanto ‘Ntoni va al servizio di leva a Napoli, dove si convince che con la furbizia si vive meglio, così non si accontenta di quel poco che gli offre Acitrezza ma vuole sempre di +, e diventa un contrabbandiere e un carabiniere lo cerca (che è anche l’amante di Lia), ‘Ntoni riesce ad uccidere il carabiniere ma poi viene preso e viene messo in galera. X quanto riguarda Luca, lui viene chiamato in marina per la 3°guerra d’Indipendenza, ma la nave affonda nell’adriatico e Luca muore. Lia a questo punto decide di andare a Catania per cercar fortuna, ma finisce col fare la prostituta. Il nonno muore dai dispiaceri, mentre Alessi decide di tornare a fare il pescatore, riesce a comprare la casa del Nespolo, e si sposa, la Mena che non si era + sposata con il ragazzo ricco in quanto la sua famiglia era caduta nella miseria, vive in casa con il fratello Alessi e fa da badante ai nipoti, alla fine della storia c’è il ritorno di Alfio che se n’era andato in quanto la sua amata era stata promessa a un altro, e quando Alfio torna e va dalla Mena lui dice di amarla, ma lei gli ricorda che sua sorella è una prostituta, allora lui se ne va, oltre ad Alfio ad Acitrezza ci torna anche ‘Ntoni che nel frattempo è stato scarcerato, Alessi gli offre ospitalità, ma ‘Ntoni commosso rifiuta e spiega che li in quel mondo lì non riesce a viverci più, e ci sarebbe riuscito solo se non se ne fosse mai andato! Usa la tecnica delle regressione, che significa tornare indietro, oggi viene usata in psicologia x trovare la fonte del problema, Verga usa questa tecnica ed è come se racconta dall’interno del paese, come se fosse anche lui un abitante di Acitrezza e ragiona ovviamente come un abitante di lì, infatti in rosso malpelo troviamo questa affermazione: “rossomalpelo è un ragazzo cattivo e malizioso xkè ha i capelli rossi” ovviamente questa non è un giudizio di Verga che è un borghese, ma è il giudizio del popolo siciliano contadino che ha le sue credenze, anche a noi mentre leggiamo ci sembra di essere ad Acitrezza, di essere noi stessi un personaggio sembra proprio ke il racconto si sia creato da solo.
MASTRO DON GESUALDO legi pag 220,228,256,248.
Questo è un romanzo eponimo ciò vuol dire che il titolo corrisponde al nome del protagonista, infatti questo romanzo ha un unico protagonista che si chiama Gesualdo Motta.
Gesualdo è un muratore che vive nell’estrema periferia di Catania, fin da ragazzo aveva avuto l’obbiettivo di fare il salto di classe sociale, da mastro a don. Ma ciò è possibile?
Verga ci risponde di si ma solo se lavora 24 ore al giorno, non deve mai perdere di vista la roba, dunque non ha tempo di pensare alla famiglia o all’amore, e cmq verga ci ricorda che il salto sociale c’è ma se lo godono i figli e non chi fatica per farlo!
Gesualdo aveva un fratello Santo che ha tanti figli, e non ha voglia di lavorare, ed è Gesualdo a mantenere il fratello, i nipoti e la cognata malata. Gesualdo aveva una relazione con una ragazza orfana Diodata che amava a modo suo, loro non sono sposati ma hanno 3 figli, Gesualdo e Diodata hanno un rapporto strano xkè lui la tratta come un oggetto mentre lei ha una vera e proprio adorazione per lui, e cmq lei ne è innamoratissima. Gesualdo vuole sposarsi, non perché crede nel matrimonio anzi lui vede il matrimonio come un affare di interessi, proprio per cambiare classe sociale, il prete di Catania gli fa notare che a Catania una famiglia importante, i Trao, vogliono dare in sposa la figlia Bianca a tutti i costi a qlk1 xkè ormai era una disonorata in quanto l’avevano scoperta a letto con il cugino, a Gesualdo non interessa di Bianca a lui interessa solo sposarsi per diventare una persona di potere, una persona che conta ,e la famiglia di Bianca è contenta perché loro non sapevano chi ormai se la potesse prendere e poi xkè Gesualdo ha i soldi e si sposano, Gesualdo avrà una bambina da questo matrimonio Isabella (che è bellissima e ha i tratti delicati della famiglia della madre), e Bianca morirà subito dopo il parto x malattia, Gesualdo continuerà a lavorare molto e manda sua figlia ai migliori collegi, non gli fa mancare nulla, ma la bambina in colleggio rinnega il padre, in quanto lui anche se ormai era ricco era sempre il solito contadino rozzo e puzzolente. Gesualdo è ricchissimo ed è interessato a un potere che controlli tutta la Sicilia e non si limita a Catania, ormai Isabella è adulta e Gesualdo la da in sposa al duca di Leyra che abita a Palermo anche lui è molto potente ma non ha + soldi xkè ha il vizio di sperperarli in feste. Isabella viene costretta dal marito a iniziare a vendere le terre, per sanare i suoi debiti. Gesualdo inizia a star male per un tumore, ma inizialmente non si cura xkè pensa che il fegato gli faccia male perché vede sperperare i soldi dalla figlia e dal genero, Gesualdo si trasferisce a Palermo, dove abita alla figlia, li Gesualdo peggiora e si accorge anche che la figlia non va d’accordo con il marito, ma in questo romanzo non troviamo i motivi, anche xkè molto probabilmente ne avrebbe parlato nel terzo romanzo. Gesualdo prima di morire chiede i sacramenti e dice “è ora di sistemare i miei conti con dio” anche in questo momento Gesualdo parla come se trattasse i suoi affari, poi chiede alla figlia di non sprecare il denaro che lui si era guadagnato con tanta fatica e quando moriva di lasciare un po’ di soldi ai figli di Diodata. Gesualdo morirà di notte e chiama il servo, ma il servo non va preferisce dormire, la mattina, i servi lo trovano morto e non sanno se mettere o meno il portone a lutto, e poi si chiedono se è il caso di svegliare la duchessa Isabella per informarla della morte. Così decidono di mettere il portone a lutto ma di non svegliare la duchessa bensì la sua cameriera.
In mastro don Gesualdo troviamo solo due proverbi uno detto dal padre di Gesualdo “fai l’arte che sai” e uno da Gesualdo “il pesco non si innesta con l’ulivo” ciò vuol dire che un operaio non potrà mai diventare un nobile.
Per verga la roba sono i beni materiali, tutto ciò che noi facciamo è in relazione alla roba.
LA DUCHESSA DI LEYRA
Questo romanzo doveva parlare della ricca borghesia, ma Verga non lo completa infatti scriverà solo un capitolo, dunque la raccolta de “i Vinti”sarà incompleta si presuppone che Verga non sia riuscito a parlare della propria classe sociale.
Verga affronta anche il problema della lingua, infatti si chiede se uno scrittore verista doveva o meno scrivere in dialetto!ovviamente dopo un po’ verga si rende conto che non può scrivere in dialetto stretto altrimenti solo una cerchia ristretta di persone possono leggere e comprendere l’opera. Così Verga decide di scrivere in italiano xò nelle sue opere troviamo talvolta delle strutture grammaticali siciliane (sogg+comple+predicato), delle usanze (verga usa le vecchie unità di misura siciliane che c’erano prima dell’unità di italia!), delle esclamazioni (Verga inventerà l’espressione Santo Santissimo al posto della Bestemmia, che viene usata nella realtà dai personaggi che lui descrive ma non può trascriverla, anche in francia viene creata una espressione “nom d’un nom” che sostituisca la bestemmia), e nelle opere veriste di Verga troviamo anche tantissimi soprannomi dialettali.

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