Recensione "Addio monti..." de "I Promessi sposi"

Materie:Altro
Categoria:Italiano

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Data:19.01.2007
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Testo

Recensione a “Addio monti…” de “I promessi sposi” di ALESSANDRO MANZONI.

L’ “Addio monti…”, parte conclusiva dell’ottavo capitolo de “I promessi sposi” è il commovente monologo di Lucia nel drammatico momento in cui, assieme alla madre Agnese ed allo sposo promesso Renzo, attraversa in una barca a remi il lago di Como, per fuggire dal proprio paese e dalle insidie che rappresenta, dopo il grande caos scatenatosi nella tumultuosa successione di eventi che caratterizza la cosiddetta “notte degli imbrogli e dei sotterfugi”.
Il primo sguardo della povera Lucia, va ai monti, ai torrenti e alle ville; cioè all’ambiente nel quale è cresciuta e a cui è affezionata perché ad esso si legano i ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza:
Per farci poi capire quale sia lo stato d’ animo della piangente Lucia, e come lei, di Renzo ed Agnese, Manzoni introduce una figura nuova: quella di un emigrante che sta anch’ egli abbandonando: egli si allontana da quelle terre di sua spontanea volontà, e nonostante provi dolore nel farlo, è comunque incoraggiato dal pensiero di poter, un giorno, tornare ricco ai suoi monti. Ben diversa però, è la sensazione di chi come Lucia “non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, di chi aveva composti in essi tutti i disegni dell’avvenire, e n’è sbalzato lontano, da una forza perversa”.
Infine Lucia posa il suo sguardo nuovamente su degli oggetti, e questa volta sugli oggetti a lei più cari, per i quali prova l’amore più grande: la propria casa, la casa di Renzo e la chiesa. Sono i tre elementi che avrebbero dovuto segnare una svolta della sua vita, un grande cambiamento, in cui la figura della chiesa costituisce la chiave, il passaggio da figlia di una madre, a moglie di un marito.
È il momento di maggiore intensità del brano, perché si riferisce alle cose che per la protagonista di questa parte del romanzo, si tingono dei temi più importanti e più belli della sua vita.
L’ “Addio monti…” è importante soprattutto perché esso delinea in maniera più precisa la figura di Lucia, e ne sancisce una sorta di rivincita. Il personaggio, fino a questo momento apparentemente troppo debole è finalmente capace di dimostrare una sensibilità estranea a qualsiasi altro personaggio.
È per questo che Manzoni sceglie proprio Lucia. Per fare filtrare gli eventi attraverso gli occhi di una persona, non debole, ma molto delicata e raffinata nel modo di esprimersi.

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