promessi sposi: dal XXII al XXVI

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano

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Testo

CAPITOLO XXII.
RIASSUNTO
L'Innominato viene a sapere dal bravo che il cardinale Borromeo, arcivescovo di Milano, era arrivato in cittа e, sparsasi la voce del suo arrivo, tutti volevano andare a vederlo; decise di andare anch'egli per trovare parole di consolazione, ma prima voleva recarsi da Lucia per liberarla, tuttavia vedendola dormire in un angolo, non la svegliт e ordinт alla vecchia di dirle che il padrone sarebbe tornato in breve tempo e uscм. Arrivato dal curato, vide molti preti stupefatti della sua presenza e chiese a uno di loro che voleva parlare col cardinale. A questo punto la storia и interrotta dallo stesso Manzoni per raccontare la vita del cardinale.Nato nel 1564, Federico Borromeo fu uno dei pochi uomini di quel tempo a usare il proprio ingegno egregio per la ricerca e nell'esercizio del meglio e, convinto che la vita sia un impiego, del quale ognuno renderа conto, iniziт fin da piccolo a pensare come potesse rendere la sua utile e santa.
A sedici anni prese l'abito ecclesiastico e poco dopo entrт nel collegio Borromeo di Pavia;Credendo che non vi и giusta superioritа di un uomo su altri, quando nel 1595 il Papa Clemente VII gli propose l'arcivescovato di Milano, rifiutт senza esitazione, ma alla fine cedette al comando del Papa e divenuto arcivescovo volle che il suo mantenimento fosse a proprie spese.Fondт la Biblioteca Ambrosiana alla quale unм un collegio di dottori, uno per lo studio della lingua greca, latina e italiana, uno di alunni, una stamperia di lingue orientali, una galleria di quadri,una di statuee una scuola delle rte principali arti del disegno. Aveva un grande senso di caritа e lo aveva dimostrato piщ volte, era molto disponibile con tutti e molto raro in lui era il risentimento, ammirato per la soavitа dei suoi modi e per una pacatezza imperturbabile, si mostrт solo poche volte severo con rei di avarizia o negligenza.Federigo aveva anche il titolo di uomo dotto, poichи lasciт circa cento opere, sia grandi che piccole, sulla morale, orazioni, disserzioni di storia, di antichitа sacra e profana, di letteratura, arti e altro.Tuttavia, nonostante tanto studio e passione, queste opere sono state dimenticate e il Manzoni ci pone la domenda a cui lui non risponde: per quale ragione?
CAPITOLO XXIII
RIASSUNTO
In attesa di andare in chiesa il cardinale Federigo stava studiando, ma viene interrotto dal cappellano crocifero, che gli annuncia l'arrivo dell'Innominato.Federigo va incontro a quest'ultimo come a una persona desiderata, ringraziandolo della piacevole visita e scusandosi per non esserlo andato a trovare prima;quando il cardinale chiede al suo ospite quale buona notizia lo portasse lм, egli rispose che aveva l'inferno nel cuore, ma viene subito interrotto dal religioso, che gli spiega come questa sia la dimostrazione della potenza di Dio e a queste parole di conforto l'Innominato scoppia in un pianto dirotto.Il cardinale, dopo aver ringraziato Dio per averlo fatto assistere a tale conversione, abbraccia il suo interlocutore; essendosisciolto da quell'abbraccio l'ex-malvagio racconta a Federigo del rapimanto di Lucia e questi, appena sa il paese d'origine della ragazza, fa chiamare Don Abbondio, prete di tale paese;il curato ,nonostante sia molto sorpreso, viene subito mandato dal cardinale a prendere Lucia, insieme a una donna che recasse conforto alla poveretta e all'Innominato ormai convertito.Il cardinale incarica un'altra persona di andare ad avvertire Agnese, ma si offre prontamente Don Abbondio, il quale teme molto l'Innominato, ma il cardinale non retifica l'ordine e il curato parte per il castello dell'Innominato;per arrivarvi bisogna passare davanti a una chiesa, dove intanto si era raccolta una grande folla per acclamare il pentito, che non manca di togliersi il cappello, seguito da Don Abbondio, un pт invidioso ma intenerito dalla conversione.Per tutto il viaggio il curatoи assorto in un soliloquio contro Don Rodrigo, Lucia, l'Innominato, il Cardinale e addirittura Padreterno.Entra quindi nella famosa valle dove vi и il fiore della braveria d'Italia, ma quegli uomini si chinano davanti all'Innominato, senza nessuna cattiva intenzione; arrivati al castello i tre entrano e salgono insieme, silenziosamente, le scale che portano a Lucia.
CAPITOLO XXIV.
RIASSUNTO
L'Innominato fece entrare nella stanza di Lucia per primo Don Abbondio, poi la buona donna e infine entrт lui stesso per chiedere perdono alla ragazza, la quale ,vedendo quell'uomo con la fronte bassa, provт conforto, riconoscenza e pietа.Poi tutti uscirono dalla camera e, arrivati in cortile le donne salirono sulla lettiga, Don Abbondio sulla mula e l'Innominato sul suo cavallo e si diressero verso la casa del cardinale;durante questo tragitto Don Abbondio, nonostante fosse piщ tranquillo rispetto all'andata, si lamentava che la mula metteva le zampe sull'orlo del ciglione sul quale era la strada,poi pensт ai bravi dell'Innominato che se avessero saputo della conversione del padrone si sarebbero vendicati su di lui, credendo che egli avesse fatto il missionario, poi temette che Don Rodrigo si volesse sfogare con qualcuno, poichи il suo piano era andato in fumo e infine temeva di dover rendere conto al cardinale di tutto quell'imbroglio.La comitiva arrivт che le funzioni di chiesa non erano ancora terminate, cosм Don Abbondio e l'Innominato decisero di attendere il cardinale a casa sua, mentre Lucia e la buona donna si diressero verso casa di quest'ultima.Ma il curato, appena smontato, decise di tornare al suo paese, cosм con la scusa di dover tornare alla parrocchia per affari urgenti s'incamminт.Intanto Lucia, in casa della buona donna, era al centro di attenzioni, e quando si riassettт e si sistemт il fazzoletto sul petto, entм la corona che era intrecciata al suo collo, segno del voto fatto e del quale si pentм, ma poi si pentм di essersi pentita e chiese che le fosse concessa la forza di rispettarlo.Improvvisamente sentм un chiasso di voci allegre:la famiglia della buona donna, moglie del sarto, madre di tre figli(2 femmine e 1 maschio); appena l'uomo vide la ragazza, le fece gran festa e le disse che era la benedizione del cielo nella sua casa.Poi la famiglia si mise a tavola e diede parte del cibo alla figlia maggiore per portarla a Maria vedovae ai suoi figlioletti, ma senza avere aria di far l'elemosina, ppooichи cosм predicava il cardinale.A questo punto entra in scena Agnese che avendo incontrato Don Abbondio che gliaveva indicato dove fosse la figlia; la donna si recт dal sarto e opo un lungo abbraccio volle sapere tutte le cose accadute alla figlia.Il loro discorso perт fu interrotto dall'arrivo del cardinale, col quale si sfogт Agnese, poichи Don Abbondiosi era rifiutato di fare il suo dovere; aquesto proposito il cardinale promise che si sarebbe fatto rendere contodal curato di tale fatto, ma Agnese osservт che sarebbe stato inutile, poichи se si fosse ripresentata l'occasione, avrebbe fatto lo stesso.Poi Federigo domandт dove fosse lo sposo avendo sentito da Agnese che era scappato dal suo paese, rimase stupito di come potesse sposare una ragazza cosм virtuosa, ma subito Lucia prese le difese di Renzo.Per la sua ospitalitа il sarto fu ricompensato col pagamento da parte di Federigo di tutti i debiti che i paesani avevano con lui.
Il cap. non potrebbe terminare senza aver considerato Ll'Innominato al suo castello:egli raduna i bravi e confesando la sua conversione dice che chiunque avesse voluto seguire il suo esempio, sarebbe stato benvenuto in quella casa, in caso contrario l'avrebbe dovuta lasciare.Nessuno dei bravi pensт di ladsciare il perorpio padrone, che finito il discorso li fece andare via, per poter finalmante dormire nel letto che la notte precedente era stato pieno di spine, ma questa volta si addormentт subito.
CAPITOLO XXV.
RIASSUNTO
Il giorno seguente, in tutto il territorio di Lecco, si parlava di Lucia, dell'Innominato e di Don Rodrigo, il quale stette per due giorni nel suo palazzotto e il terzo, avendo saputo dell'arrivo del cardinale, partм per Milano come un fuggitivo.Il giorno in cui il cardinale doveva arrivare alla parrocchia di Lucia, gli abitanti, compreso Don Abbondio, andarono sulla strada per incontrarlo; entrato in chiesa il cardinale tenne un discorso pubblico e poi si diresse alla casa del curato per domandargli notizie di Renzo.Don Abbondio disse che era un giovane collerico, ma dovette ammettere che era un galantuomo.Poi il cardinale diede disposizioni perchи Lucia tornasse a casa aspettando di metterla definitivamente al sicuro; Don Abbondio fu contento perchи il suo interlocutore non aveva parlato del suo rifiuto di sposare i due giovani, ma in realtа il cardinale voleva attendere un momento piщ opportuno per discuterne.
Poco distante dal paesetto dove vi era la casa del sarto, villeggiavano Don Ferrante e la consorte donna Prassede, vecchia gentildonna inclinata a far del bene ma con idee storte; la stessa si offrм di ospitare la giovane, soprattutto per liberarla dall'infatuazione che ella aveva per Renzo. Donna Prassede fece ad Agnese e a Lucia grandi accoglienze e congratulazioni e le due donne si separarono per la seconda volta;poi Don Ferrante scrisse per conto della moglie una lettera al cardinale per avvertirlo.
Terminate le funzioni Don Abbondio fu convocato dal cardinaleil quale gli chiese il motivo per cui non aveva sposato Renzo e Lucia; il curato dapprima cercт di dare risposte evasive, ma messo alle strette si decise a raccontare tutta la storia. Il cardinale lo rimproverт ed egli rispose che Don Rodrigo era un signore molto potente e poi ammise che il coraggio uno non se lo puт dare, e fermo sui suoi principi trovava strano che al cardinale stessero piщ a cuore gli amori di due giovani piuttosto che la vita di un sacerdote.Il cardinale gli chiese cosa avesse fatto per riparare al pericolo che sovrastava a due giovani della sua parrocchia e tacque in attesa di risposta.
CAPITOLO XXVI.
RIASSUNTO
In questo capitolo continua il colloquio tra Don Abbondio e il cardinale, il quale rimprovera il curato a proposito della faccenda di Renzo e Lucia;Don Abbondio chiede spiegazioni su ciт che avrebbe dovuto fare e Federigo gli risponde che avrebbe dovuto avvertire il vescovo degli impedimenti;a queste parole il povero curato pensa ai pareri di Perpetua e si lascia scappare che bisogna trovarsi nei panni di un povero prete ed essere arrivato al punto. Il cardinale lo invita a rimproverargli le sue debolezze, ma viene elogiato e raccomanda a Don Abbondio di trovare
l'occasione per far del bene ai due giovanI; il curato promette e segue Federigo all'uscita. La mattina seguente venne Donna Prassede a prendere Lucia che si divide ancora una volta dalla madre. Il cardinale riceve degli scudi da parte dell'Innominato da consegnare ad Agnese e questa, come li ha, va a casa e li mettenel suo saccone, per poi raggiungere la mattina seguente la figlia, che le racconta del voto fatto e la prega di farle avere notizie su Renzo.
A questo punto del capitolo il Manzoni riassume le vicende successe a Renzo:il governatore di Milano aveva fatto un gran fracasso perchи Renzo Tramaglino era stato accolto nelterritorio bergamasco e appena Bortolo seppe di ciт avvisт subito il cugino e lo condusse ad un altro filatoio cambiandogli il nome in Antonio Rivolta. Poco dopo venne un ordine da Venezia al capitano di Bergamo che prendesse informazione se nella sua giurisdizione vi fosse il ricercato e questi trasmise la risposta negativa. Vi erano poi molti curiosi che chiedevano notizie di Renzo al cugino, ma questi rispondeva che era sparito e che anche lui aveva notizie incerte; ma quando la domanda gli fu fatta per commissione del cardinale Bortolo si insospettм e diede in una volta le notizie che aveva dato ad una ad una in quelle diverse occorrenze.

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