Jack Frusciante è uscito dal gruppo

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano
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Data:21.12.2005
Numero di pagine:5
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Testo

Jack Frusciante è uscito dal gruppo (scheda del libro)

1) Estremi bibliografici
Autore: Erico Brizzi
Casa Editrice: Baldini & Castoldi
Edizione: 17a Edizione (2002) [Prima edizione del 1994]
2) Analisi del testo
a) Voce narrante: Il narratore in questo libro è esterno alla vicenda, infatti, non fa, mai riferimenti a se stesso nella vicenda, anche se, dato il suo modo di “parlare” potrebbe benissimo essere un amico di Alex.
(poi un pomeriggio più dazed and confused degli altri quel vecchio Alex aveva riflettuto che era un emerita scempiaggine la storiella dei cani capaci di portare il giornale ai loro padroni e infatti lui non ne aveva mai visto uno e in ogni caso avrebbero sbavazzato tutta la carta giusto)
[Quoted from page 14]
In tutta la storia il narratore è spesso presente, ad esclusione dei dialoghi tutta la vicenda è raccontata da lui, anche i pensieri dei personaggi (che spesso sono riportati nel libro), ed è perciò un narratore onnisciente, dato che conosce ogni minimo dettaglio della storia (perciò più dei personaggi).
Se ci si addentra nella lettura però ci si accorgerà della presenza di un “secondo narratore”, lo stesso Alex che spesso riporterà i suoi pensieri nell’“Archivio magnetico del sognor Alex D.”
Dall’archivio magnetico del signor Alex D. C’ho due palle che lo so solo io. Comunque vorrei far sapere a chi cavolo ascolterà questa cassetta nel Tremila, che la famosa adolescenza comprendeva pomeriggi del genere, dato che secondo il sottoscritto anche nel Tremila ci saranno gli adolescenti skazzati e i genitori non sapranno perché. […]
[Quoted from page 77]
Possiamo riconoscere il cambio di narratore dal fatto che, prima dei pensieri che registrava Alex ci sono sempre le parole “Dall’archivio magnetico del signor Alex D.”, il cosiddetto “archivio magnetico” nel libro è reso come un monologo interiore, infatti, alex parla a se stesso (anche se in alcuni punti dice di rivolgersi a quelle persone che nel Tremila ascolteranno le sue registrazioni).
b) Grado di presenza del narratore: La presenza del narratore è palese, perché esprime le sue opinioni e fa sentire la sua presenza nel testo.
Ma non ghignate, per favore, poiché all’epoca il vecchio Alex non aveva ancora compiuto diciiott’anni e in quei giorni il cielo di Bologna era espressivo come un blocco di ghisa sorda e da simili espressività non avreste potuto aspettarvi nulla d’esaltante, neppure uno di quei bei temporaloni definitivi che lavano le strade e da quasi due settimane la città giaceva tramortita sotto una pioggia esangue senza nome
[Quoted from page 77]
c) Punto di vista: Nel libro ci sono due punti di vista, quello del narratore che è a focalizzazione zero, dato che il narratore è onnisciente.
Era l’unica cosa di cui avessero mai parlato, Cummings. Si parlava di poeti come di modelli di vita, come miti,come piedi di porco per scardinare la mediocrità della vita di tutti i giorni e andare a far volare l’aquilone nel prato che c’era dall’altra parte.
[Quoted from page 18]
Il secondo punto di vista è quello di Alex quando registra il suo “archivio magnetico”, in questo caso la focalizzazione è interna perché chi parla è un personaggio della vicenda, in questo caso, il protagonista che racconta le sue emozioni e i suoi pensieri.
Dall’archivio magnetico del signor Alex D. Registro questa cassetta perché le mie emozioni di oggi non vadano perse come nespole nell’oceano.
Non ho bisogno di uno scooter o di una moto, non ho bisogno di fare i compiti per domani, non ho bisogno del telegiornale, della gente, di una casa. Basta il fresco sulle braccia, basta la fotografia mentale di Aidi seduta sul letto in camera sua a gambe incrociate, assorta sul libro di greco.
[Quoted from page 102]
d) Fabula e intreccio: Nel libro la fabula e l’intreccio non coincidono, innanzitutto perché la vicenda parte in medias res, dato che quando il narratore inizia a raccontare la storia di Alex è febbraio e Aidi è già andata in America.
presto sarebbe volato via pure quello stupido febbraio e il vecchio Alex si sentiva profondamente infelice ma in modo distaccato, come se la sua vita appartenesse – sensazione fin troppo tipica e cruda ne convengo – a qualcun altro
[Quoted from page 11]
E poi ci sono anche alcuni Flash back.
Cazzo siete, voialtri? Io vado a casa a mangiare. Mica vi ho invitato.>>
[Quoted from page 77]
4) Periodo storico in cui è ambientata la vicenda
La storia di Alex è ambientata nei primi anni novanta, anche se nel libro non ci sono date precise si può dedurre l’anno da alcune citazioni fatta dall’autore, come l’omicidio del giudice Falcone, avvenuto nel 1992, che ci permettono di datare con precisione il racconto, altre informazioni si possono anche ricavare da alcuni tipi di musica, dai titoli delle canzoni e dai cantanti, anche l’abbandono del gruppo da parte di John Frusciante è un indizio per risalire all’anno in cui si sono svolti i fatti.
Ecco, era giusto una di quelle domeniche mattina esageratamente azzurre, quando, rientrato in casa fradicio e indolenzito, il vecchio Alex aveva letto sul giornale che vicino a Palermo avevano fatto saltare cinquanta metri d’autostrada per uccidere il giudice simbolo della lotta alla mafia.
[Quoted from page 123]
5) Luoghi in cui è ambientata la vicenda
La vicenda è ambientata nella periferia di Bologna, ciò si può intuire dal dialetto parlato ma anche dai molti riferimenti alla città fatti dall’autore.
Il volo per Bologna era scivolato dapprima alle diciotto e venti, e poi addirittura alle venti e quaranta, mentre sulle piste gli altri aerei rollavano beffardi verso destinazioni tutte uguali, verso mille posti con la stessa moquette e la stessa aria condizionata.
[Quoted from page 132]
Alcuni momenti della storia si sono anche svolti al Londra ma ci sono riportati solo in modo sommario e abbastanza confuso, la maggior parte degli avvenimenti di Londra ci sono sconosciuti, perché non sono stati menzionati.
6) Tipo di vicenda narrata
Il libro narra le vicende di Alex, il protagonista diciassettenne, che si innamora di Aidi, una sua coetanea, la loro storia è strana, non si fidanzano mai. Sona anche trattati delle tematiche tipiche dell’età adolescenziale, i pensieri le paranoie ecc. Nella vita di Alex poi subentra anche un trauma, la morte del suo amico Martino, morto suicida “per uscire dal cerchio che la gente gli disegnava attorno”.
Il gruppo è tutta la merda che ci danno da mangiare, giusto.
Ecco, io credo che se ne esca o essendo intelligentissimi, spiritualmente liberi come i monaci buddisti o i grandi filosofi, e allora ci si innalza; oppure prendendo il sdacco a pelo e andando a vivere alla stazione o nei campi nomadi, e allora ci si abbassa.
[Quoted from page 110]
7) Genere letterario
Si può dire che il racconto sia di tipo formativo, perché durante lo svolgersi delle vicende i personaggi crescono e cambiano mentalità, viene raccontato anche uno sviluppo del modo di pensare di Alex precedente alle vicende narrate.
Anche il vecchio Alex si comportava così, in quarta ginnasio, e neppure all’uscita si fermava mai a scambiare due chiacchere, ne partecipava alle assembleee. Durante l’intervallo restava in classe a giocare a calcio o a fare le dediche – mio Dio – sui diari; non andava mai in corridoio.
[Quoted from page 53]
8) Commento personale
Devo ammettere che questo libro mi ha sorpreso, prima di leggerlo e durante la lettura delle prime pagine ero scettico e non del tutto convinto della bellezza effettiva del testo, ma ho avuto, devo ammettere con mia grande sorpresa, l’occasione di ricredermi; sono comunque sicuro che se non fosse stato per motivi scolastici non avrei mai letto, e forse nemmeno considerato, la possibilità di leggere questo libro. Secondo me l’autore è riuscito a caratterizzare bene ogni personaggio, dandogli personalità molto differenti, ma senza scadere nell’assurdità e restando fedele al modo di pensare che genericamente hanno gli adolescenti.
Brizzi è anche riuscito a rappresentare bene il diverso modo di essere di un ragazzo a seconda delle persone con cui sta parlando.
Subito dopo pranzo aveva preso il bloc-notes e aveva scritto trecentosessantacinque volte, a distanza di un po’ di righe l’una dall’altra , la parola
Una per ciascun giorno dell’anno. L’avrebbe portato ad Aidi quel pomeriggio stesso. In Pennsylvania, lei avrebbe potuto leggerne una ogni mattina e sarebbe stato un po’ come essere la ad augurarle la buona giornata.
[Quoted from page 170]

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