IL Barocco: tema

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Testo

IL BAROCCO
Introduzione
Nel seicento la vita culturale, artistica e letteraria fu profondamente segnata dal controllo esercitato dalla chiesa cattolica attraverso il tribunale dell’inquisizione.
Esso compilava un elenco di libri messi all’indice, ossia considerati eretici, dunque proibiti, processandone i numerosi autori.
Alcuni rinnegarono le proprie teorie, altri furono condannati al carcere, come successe al filosofo Tommaso Campanella, altri furono condannati a morte e arsi sul rogo, fu il destino di un altro filosofo, Giordano Bruno.
La novità più importante del secolo fu lo sviluppo della prosa scientifica, grazie soprattutto a Galileo Galilei (1564-1652).
Nei suoi scritti egli utilizzò una lingua rigorosa e precisa, capace di spiegare il dato scientifico, usando termini della lingua comune.
Il modello culturale del barocco
Nel seicento entrò in crisi il modello culturale umanistico-rinascimentale.
La teoria copernicana fece cadere la certezza di un universo centrato sulla terra, e quindi sull’uomo, e introdusse l’idea di uno spazio infinito.
Si fece strada un senso di smarrimento e di precarietà delle cose umane ed entrarono in crisi i valori classici d’equilibrio e armonia.
“Il barocco”
In letteratura il seicento è sinonimo di barocco, le cui date estreme e simboliche, coincidono quasi esattamente con i limiti del secolo: 1595, anno della morte di Tasso, e 1690, anno della fondazione dell’accademia arcadia, col suo programma radicalmente antibarocco.
Il nuovo movimento abbracciò tutti i campi della cultura, trovando piena espressione soprattutto in campo architettonico.
Il termine “barocco” ha origini incerte, ma molto probabilmente significava “strano”, “complicato”, “bizzarro”.
In effetti, il concetto principale della poetica barocca è la meraviglia: lo scopo principale degli artisti e dei letterati era quello di stupire e meravigliare a tutti i costi, facendo ricorso all’eccesso e all’effetto teatrale.
Le opere e gli autori.
Il gusto barocco trovò un campo d’applicazione privilegiato nella lirica, col suo rifiuto del linguaggio normale. Si tratta di una vasta produzione di senza capolavori.
Un posto a parte occupa l’opera di GiovanBattista Marino, tanto celebre da essere chiamato come poeta di corte in Italia e a Parigi.
La sua opera, Adone, è un lunghissimo poema di circa 40.000 versi, nel quale si racconta del mito di venere che s’innamora d’adone, suscitando la gelosia di marte.
Ad Alessandro Tassoni, figura di letterato dissacratore, va il merito di aver creato con “la secchia rapita” il modello del genere eroicomico.

Il teatro
Una delle costanti della cultura barocca è la teatralità della vita, connessa a quella della vanità della stessa. La vitalità del teatro va ben oltre a quella dei testi drammatici, che sono modesti in Italia rispetto all’Europa; in Francia( Corneille, Rachinne, Molière), in Spagna(Lope de Vega, Calderòn de la Barça), in Inghilterra( Shakespeare e il teatro elisabettiano) abbandonano grandi testi, a fronte dei quali l’Italia può vantare poco. Ma l’Italia tra cinque e seicento vide nascere, svilupparsi e passare poi in Europa di forme teatrali fortemente spettacolari fuori dal controllo della parola.
La commedia letteraria continuò nel seicento con nuove forme e intrecci destinati a finalità moraleggianti. I centri di produzione più importanti furono Napoli, Firenze e Roma.
Qui si sviluppò alla fine del cinquecento, un tipo di commedia semplice che riproduceva in forme letterarie gli schemi narrativi della commedia dell’Arte.
La tragedia, con attenzione alla politica e alla riflessione sulla ragion di Stato, indulgeva ad un gusto truce e violento, secondo il modello del latino Seneca.
Lo scrittore più autorevole di questo genere fu il piemontese Federico della Valle.

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