Galileo: uomo di rottura o di mediazione?

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Testo

GALILEO : UOMO DI ROTTURA O DI MEDIAZIONE?

Galileo grande rivoluzionario

Al giorno d’oggi diamo ormai per scontato, come afferma M. Cini, che il moto oscillatorio è dato dall’ accelerazione causata dalla gravità terrestre. Più di tre secoli fa questa affermazione non era altrettanto nota, anzi provocò, come tutte le innovazioni, un certo scalpore. Marcello Cini ci spiega, inoltre che “ per introdurre una radicale innovazione nel modo di vedere e di interpretare un dato fenomeno occorre modificare tutto il modo di vedere e di interpretare il resto del mondo”.
Un esempio molto importante che suggerisce il fisico sopra citato è il netto contrasto tra la precedente concezione dell’universo di Aristotele e quella moderna di Galileo. Aristotele, e i grandi scienziati del periodo aureo, sostenevano l’esistenza di un mondo sublunare, caratterizzato dalla trasformazione, dal mutamento, dalla nascita e la morte e un altro delle sfere celesti, dove regnava lo Spirito Santo e gli angeli, sede di una sostanza eterna e incorruttibile. Galileo sostiene invece che questa divisione non esista, affermando che non ci sia alcuna separazione tra esseri viventi e materia inanimata.
Sono pienamente convinta che Galileo, con le sue innovazioni nel campo della fisica, abbia posto le basi a tutti gli scienziati che lo seguirono, ma furono le sue stesse scoperte ( come quella citata sopra) che lo portarono ad una morte da eretico. È chiaro perciò che modificare l’intero modo di vedere del mondo ha procurato,con Galileo, una confusione tale da non riuscire ad accettare le sue tesi e considerarlo, quindi,un buffone.
Anche se non fu stato capito ed apprezzato, Galileo ha aperto la strada e le basi agli scienziati suoi posteri, quali Newton e Pascal.
Basti pensare anche l’importante innovazione al modo di lavorare e di cimentarsi a dimostrare qualcosa di nuovo. “Le sue definizioni e i suoi teoremi cinematici non sono esercizi di immaginazione di una “fisica razionale”; sono strumenti con i quali sperava di ricostruire la realtà. Essi dovevano essere sottoposti alla verifica sperimentale, anche se in modo indiretto; e Galileo spese molti sforzi e dette prova di molta ingegnosità nel tentativo di ideare dei precisi strumenti di misura.” Scrive Funkestein. Galileo,quindi, fu anche il fondatore di un nuovo metodo; mentre i medioevali si basavano solo sull’intuizione sensibile, Galileo dà vita alla matematica e alla geometria come strumenti di dimostrazione dei fenomeni fisici.
Lo studio della natura diventa quindi costruttivo e pragmatico.
Mi schiero totalmente contro quello che Lucio Russo sostiene nel suo brano: “L’ambiziosissimo obiettivo scientifico di Galileo era stato quindi il recupero, dopo tanti secoli di abbandono, del metodo scientifico ellenistico” . Ritengo, come ho già detto, che lo scienziato pisano abbia del tutto rinnovato il metodo, allontanandosi in maniera evidente dal pensiero di Aristotele e dei suoi contemporanei. Russo sostiene che i primi esperimenti di Galilei di cui abbiamo notizia (1586) consistettero nel tentativo di ricostruire l’opera di Archimede “sui Galleggianti”, affermazione, secondo me, del tutto falsa. Come possiamo notare, infatti, dall’ opera di Galileo “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” , dove lo stesso scienziato mette in bocca a Salviati la tesi che niente si debba basare sull ‘ ipse dixit, ovvero sull’ autorità scritturale,riferendosi, in questo caso, proprio ad Aristotele.
Concludendo, voglio far notare che Galileo è stato e sempre rimarrà uno personaggio da ricordare come innovatore della scienza, come spartiacque tra il medioevo e il nuovo secolo; una persona,quindi, che ha dato le basi ad una nuova interpretazione del mondo.

Esempio



  


  1. 15

    Vorrei fare alcune osservazioni sul tema "GALILEO : UOMO DI ROTTURA O DI MEDIAZIONE?". 1.Galileo non è mai stato considerato "un buffone" da nessuno. 2. Aristotele non è uno scienziato ellenistico. L'ellenismo inizia infatti proprio con la sua morte. 3. Né Aristotele né i suoi contemporanei credevano allo Spirito Santo né agli angeli, essendo vissuto diversi secoli prima del Cristianesimo. 5. Non si capisce perché Galileo, rifiutando il pensiero di Aristotele, dovesse rifiutare anche quello di Archimede. Forse l'autrice del tema ha confuso i due personaggi in quanto entrambi iniziano con Ar 6. Non basta fare affermazioni; bisogna anche argomentarle. 7. Non si scrive "Anche se non fu stato capito" 8 ecc. ecc.