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Categoria: | Italiano |
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Testo
La figura di Galileo Galilei si eleva con forza nella storia del pensiero scientifico, costituendone un punto fondamentale. Sarebbe sbagliato affermare che la “rivoluzione scientifica” iniziò con lui, perché essa fu un risultato preparato da molti uomini e l’insieme di molte idee; tuttavia non si può negare che grazie a Galileo la “questione della scienza” fu posta all’attenzione di tutto il mondo occidentale e lo scienziato italiano divenne una bandiera della libertà di ricerca e della definizione di un metodo fortemente innovativo. Inoltre anche il “modo di essere scienziato” di Galileo rivela la sua modernità: egli mostrò a coloro che lo videro operare e ai successori come la scienza e la ricerca dovessero interagire con la società e anche con le istruzioni politiche e culturali.
Nel campo della fisica Galileo ebbe un ruolo di rilievo , sue le osservazioni che lo portarono a fissare la legge dell’isocronismo del pendolo, merito suo molti progressi compiuti dalla disciplina nei settori della meccanica dei fluidi e della dinamica.
La messa a punto del metodo sperimentale sperimentale è uno dei momenti di maggior rilievo dell’opera galileiana: si fonda su la matematizzazione delle scienze nella quale Galileo insegnò come lo studio della antura dovesse servirsi di un linguaggio universale e preciso. Il libro della natura è sempre aperto agl’occhio di che vuole leggerlo e studiarlo ed è scritto “in lingua matematica” e i caratteri sono triangoli cerchi e altre figure geometriche senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola.
La negazione del principio d’autorità, secondo il quale la parola di Aristotele e dei suoi discepoli era considerato al pari di una “prova” e veniva ritenuta valida anche se l’esperienza la contraddiceva.
Le scoperte che Galileo fece in campo astronomico furono dovute tutte all’uso del cannocchiale, che potenziava la vista umana; Galileo attraverso questo strumento giunse alla distruzione di secolari postulati della cosmologia Aristotelico - tolemaica la scoperta della montuosità della luna e di altri pianeti.
Galileo concepì la conoscenza scientifica come un bene che non doveva rimanere confinato all’interno di piccoli gruppi di sapienti, ma doveva essere condiviso dalla gente comune. Egli cercò con costanza, anche con rischio personale, una collocazione che gli permettesse di vivere, e di avere rapporti con i potenti. La scelta veramente innovativa di scrivere in italiano le sue opere maggiori, gli valse l’incomprensione anche di molti grandi scienziati europei e aggravò la sua posizione nei confronti della Chiesa, disposta a fronteggiare teorie a lei sgradite e anche a tollerarle purché rimanessero chiuse nelle aule universitarie o in ristretti circoli intellettuali. Galileo, con la sua prosa vivace, piana, densa di spirito e di arguzia, sapeva interessare alle ricerche astronomiche un pubblico assai vasto.
Galileo insegnò anche come le conoscenze scientifiche potessero essere impiegate per fini pratici, si impegnò nella progettazione di canali per l’irrigazione,inventò un compasso, che chiamò “geometrico-militare”. Con lui la scienza usciva dall’isolamento e da pura teoria diveniva una conoscenza viva e capace di trasformare l’esistenza dell’uomo.
Da tutta l’opera di Galileo si coglie come fosse un uomo dotato di grandissima curiosità intellettuale e fosse sempre pronto a evincere un aspetto teorico anche dalle piccole questioni quotidiane. Ma bisogna ricordare prima di ogni altra cosa che Galileo fu uno scienziato-scrittore, capace di modellare il proprio stile e il proprio linguaggio sul tema e la destinazione della sua prosa, che risulta fra le più limpide e belle del Seicento.