Materie: | Riassunto |
Categoria: | Italiano |
Voto: | 1.3 (3) |
Download: | 691 |
Data: | 07.10.2005 |
Numero di pagine: | 2 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
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Testo
Il futurismo è un movimento artistico e culturale che sorge in Italia nei primi anni del Novecento. L’aspetto più vistoso di questo movimento “rivoluzionario è il rifiuto totale dei valori tradizionali dal passato, in quanto espressione di ignoranza e di superstizione. I futuristi si fanno da interpreti di una nuova concezione della vita basata sulla fede nel futuro e nel progresso tecnologico. Esaltano gli ideali della velocità, del dinamismo, della forza materiale, della violenza, della guerra concepita come sola igiene del mondo. Al culto dei sentimenti, dell’analisi interione, alla meditazione e al silenzio contrappongono lo slancio vitale, aggressivo e prepotente, il chiasso, la luce abbagliante.
È evidente che tali principi generano fanatismi e ideologie di potere e di forza che porteranno alla Prima guerra mondiale e ispireranno il fascismo. Per interpretare questi nuovi atteggiamenti i futuristi ricorrono a un linguaggio caratterizzato dall’uso delle cosiddette parole in libertà a un linguaggio cioè che rifiuta le strutture sintattiche e grammaticali tradizionali a favore di una libera associazione delle parole. Fondatore di questo movimento è Filippo Tommaso Marinetti, autore dal manifesto futurista, relativo ai principi ispiratori del movimento, e del Manifesto Tecnico della letteratura futurista, relativo alle caratteristiche del linguaggio.
Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1876, si laureò in Legge. Stabilitosi a Parigi, nella capitale francese iniziò a dedicarsi alla poesia, all’arte e alla letteratura. Nel 1909 pubblicò sul giornale francese Le Figaro Il Manifesto del Futurismo, al quale seguì nel 1912 il Manifesto tecnico della Letteratura Futurista. Fu giornalista, poeta, drammaturgo e scrittore. Aderì al Fascismo nel 1919 e fu accademico d’Italia e poeta di regime, fedele a Mussolini fino al tragico epilogo della repubblica di Salò. Morì nel 1944 a Bellagia, in piena guerra di Liberazione.