Eveline

Materie:Appunti
Categoria:Italiano

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Testo

EVELINE

PRESENTAZIONE
Il testo che ora andrò ad analizzare è intitolato Evelyne,tratto da “Gente di Dublino”. Di questo libro fanno parte quindici racconti, tutti ambientati a Dublino, scritti da James Agustine Aloysius Joyce; fu uno tra i maggiori esponenti della letteratura del XX secolo. La sua opera, fortemente autobiografica, risente molto del primo periodo della sua vita passata a Dublino,città dove si allontanò volontariamente nel 1904, viaggiando per lungo tempo in Europa (Trieste, Parigi, Zurigo, Roma). Le sue prime opere sono state Gente di Dublino (1916) e Ritratto dell’artista Giovane (1916). Il suo stile si andò poi modificando fino a raggiungere un’impostazione strutturale e una tecnica linguistica innovative e ardite,che hanno rivoluzionato la prosa moderna.
Una ragazza di nome Evelyne, viveva col padre e i suoi due fratelli; non faceva altro che lavorare a casa e in una sartoria. All’età di diciannove anni si presenta l’occasione di fuggire da quella vita piatta e senza prospettive: ella ha infatti organizzato una fuga in America con il ragazzo del quale è innamorata, Frank, che le ha già regalato momenti di felicità. Evelyne, anche se da un lato desiderava ardentemente lasciarsi alle spalle la monotonia e i ricordi dolorosi (fuggire! Fuggire doveva….voleva vivere lei! Perché avrebbe dovuto essere infelice?), dall’altro era molto insicura per diversi motivi; uno può essere dato dalla promessa che Evelyne aveva fatto a sua madre prima di morire, cioè che si sarebbe presa cura della sua famiglia. Inoltre, Evelyne,aveva paura dei giudizi che avrebbero fatto la gente, del futuro, della situazione economica. Un altro motivo poteva essere l’attaccamento agli oggetti, alla famiglia e alla città. Ma, alla fine,si decise a partire; glielo doveva a Frank dopo tutto quello che aveva fatto per lei. Arrivata al porto,le vennero tanti rimorsi di coscienza tanto che decise di non partire più. Frank si precipitò oltre i cancelli chiamandola affinché lo seguisse. Gli urlarono di proseguire ma lui continuava a chiamarla. Allora lei si girò gli mostrò il suo volto esangue, come quello di un animale spaurito. I suoi occhi non gli dettero il minimo di segno d’amore o di addio o di riconoscimento.

SPAZIO E TEMPO
Ci sono molti elementi che fanno capire lo spazio del racconto. La finestra ad esempio, è il confine tra lo spazio interno e quello esterno questo si può notare anche dalla polvere sulle tende e sull’harmonium scordato, la fotografia ingiallita, la foto del prete. Tutto questo mette in evidenza il senso dell’immobilità, della paralisi ma anche della polvere, il senso di abbandono. La foto ingiallita del prete rappresenta la grande fede presente nella famiglia.
Sono presenti anche elementi che danno l’idea del tempo. Alcuni di questi sono: guardava la sera, giocavano ogni sera, a quei tempi, tanto tempo addietro…

PUNTO DI VISTA E FOCALIZZAZIONE
All’inizio il narratore è onnisciente in quanto descrive gli atteggiamenti, gli stati d’animo e le sensazioni. Dopo pochi righi usa il discorso diretto libero, ma non dura per molto, infatti diventa di nuovo onnisciente e verso la fine del racconto, Joyce comincia ad usare il proprio punto di vista.

PERSONAGGI
La protagonista di questo racconto è una ragazza giovane che vive in un ambiente sociale e familiare piuttosto difficile; è costretta,infatti, a condurre una vita monotona, a causa della morte di sua madre, perché poi dovette badare a suo padre e ai suoi fratelli, tra cui uno grande andato via di casa e due più piccoli. Il fratello più grande è anch’esso morto. Evelyne è una ragazza introversa, sottomessa dal padre, condizionata dalla mentalità del paese e dalla religione, indecisa, paurosa, propensa più ai ricordi che ad aderire alla realtà, infelice e insoddisfatta. Aveva molta paura dei giudizi delle persone, il che si può notare quando pensa a quello che avrebbero detto le persone se lei fosse partita con Frank. Quest’ultimo è un altro personaggio del racconto, il suo fidanzato. A differenza di Evelyne, era preciso, pieno di sogni e di speranze, forte di carattere forte di se e generoso. Avrebbe voluto fuggire con Evelyne, e con lei condurre una vita felice. Ebbe diversi battibecchi con il padre di Evelyne perché non voleva che lei uscisse con lui, sia perché si sarebbe dedicata di meno alla famiglia, e sia perché avrebbe disonorato la sua famiglia, infatti la società di quel tempo non ammetteva certe cose. Si accenna nel racconto, un altro personaggio: il fratello maggiore di Evelyne, Harry. Era il figlio preferito dal padre, lavorava fuori città e, quando poteva, mandava alla sua famiglia un aiuto economico. Altri personaggi del racconto, solo menzionati, sono i due fratelli minori e il padre di Evelyne.

TECNICHE NARRATIVE
Il brano è incentrato sulla continua alternanza fra il tempo del trapassato prossimo, del passato prossimo e il presente. Moltissimo spazio viene riservato ai pensieri della ragazza, che si susseguono liberamente, sovrapponendo ricordi del passato, speranze circa il futuro, riflessioni sul presente. Joyce usa, infatti, tecniche narrative molto particolari come la tecnica dell’epifania,del flusso di coscienza e del monologo interiore. L’epifania è una tecnica narrativa che si presenta come una repentina rivelazione, sull’illuminazione improvvisa,dal greco epiphaneia, manifestazione. Il flusso di coscienza è una tecnica che trascrive il succedersi analogico dei pensieri e delle sensazioni dei personaggi senza seguire la regolare organizzazione sintattica e mescolando diversi linguaggi e registri. Le tecniche del flusso di coscienza includono il flash- back, la storia nella storia, l’uso di similitudini e metafore e di una particolare punteggiatura. La sintassi è semplice, lineare con periodi brevi proprio per riflettere la sequenza caotica dei pensieri.

CAMPI SEMANTICI
Sono presenti tre campi semantici. Il primo dell’immobilità, della paralisi, della polvere. La polvere è come se ricoprisse le cose e le persone, una sorta di tetra coltre. Sintagmi riferiti: “aveva spolverato una volta a settimana senza mai riuscire a capire da dove venisse tutta quella polvere”, “in tutti quegli
anni non era mai riuscita a scoprire il nome del prete la cui fotografia ingiallita stava appesa al muro sopra l’armonium rotto”. Il secondo dei soldi:”le continue discussioni per i soldi”, “ il salario di sette scellini”, “sudati quattrini”, “ una paga di una sterlina al mese”. Il terzo campo semantico è quello della marineria: “aveva incominciato come mozzo”, “ su una nave della Allan Line”, “mansioni a bordo”.

FABULA E INTRECCIO
La fabula e l’intreccio coincidono in tutta la narrazione tranne nella descrizione dell’ambiente e si alternano sempre.

DIVISIONE IN SEQUENZE
Questo brano può essere diviso in quattro sequenze; la prima macro sequenza ( 1-38 rigo) mista ha 5 microsequenza: la prima microsequenza è descrittiva emotiva con squarci riflessivi. La prima e la seconda microsequenza sono unite da un periodo di transizione: “ passava poca gente.” La seconda microsequenza è di tipo narrativa descrittiva, la 3°narrativa riflessiva, la quarta descrittiva emotiva riflessiva e l’ultima riflessiva con squarci dialogica-riflessivi. La seconda macro sequenza (38- 89 rigo) è anch’essa mista e ha, al suo interno, due microsequenze: la prima narrativa-descrittiva-emotiva,la seconda descrittiva-emotiva. La terza macrosequenza è narrativa-riflessiva mentre la quarta macrosequenza è narrativa-riflessiva-dialogica.

Esempio



  


  1. Sirenetta

    Sto cercando una conclusione diversa per un futuro migliore per Eveline e es. n 12 di pag.18