Dante e l'infermo: tema svolto

Materie:Tema
Categoria:Italiano

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Testo

COMPITO DI ITALIANO
TEMA 1: Il V canto dell’inferno presenta una molteplicità di temi quali la giustizia, la letteratura, l’amore cortese e l’amore passionale e una unità poetica che culmina nell’incontro di Dante con Paolo e Francesca. Spiega questa affermazione attraverso una attenta analisi del testo.
SVOGLIMENTO
Tramite la Divina Commedia Dante racconta il suo viaggio oltremondano come se lo avesse effettivamente compiuto, infatti si rivolge al lettore per rivendicarne la veridicità. Il viaggio compiuto dal poeta consente ad egli di comprendere la struttura dell’universo e di conoscere la condizione delle anime dopo la morte.
Nel V canto dell’inferno Dante tratta diversi temi quali la giustizia, la letteratura, l’amore cortese e passionale; attraverso un’attenta analisi del testo cercherò di spiegare questa affermazione.
Il V canto è ambientato nel II cerchio ed i peccatori che vi si trovano sono i lussuriosi, cioè coloro che da vivi si lasciarono travolgere dalla passione amorosa; in questo cerchio sono condannati ad essere travolti continuamente dalla bufera infernale.
All’inizio del canto troviamo il tema riguardante la giustizia perché vi è Minosse, orribile demonio che ringhia come un animale, che esamina le colpe sull’entrata, giudica e invia alla pena secondo le volte che si cinge con la coda; gestisce, quindi, un tribunale delle anime.
Il tema della letteratura si riscontra nella parte della storia in cui Virgilio, accompagnatore del poeta durante il viaggio, spiega a Dante a chi appartengo-no le anime che si trovano in quel cerchio:
esse appartengono a Semiriade, Didone, Cleopatra, Elena di Troia, Achille, Paride e Tristano.
Un’altra parte della storia riguardante la letteratura è quella in cui Francesca, anima trovatasi nella schiera dei lussuriosi per aver tradito il marito con il cognato, racconta a Dante di essersi innamorata del suo amante leggendo un romanzo cavalleresco intitolato Lancillotto.
Il tema dell’amore cortese si riscontra nel discorso che Francesca fa al poeta al momento del loro incontro:
“Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor
m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense.”
In queste righe Dante condensa una vera e propria teoria d’Amore, con le sue norme dottrinali, tali da permettere a Francesca di giustificare la sua colpa e gridare le sue ragioni. Le sue parole sono per chi s’intende bene dell’argomento: Amore e gentilezza prima di tutto. Poi l’inelutta-bilità dell’Amore, che non consente a chi sia amato di non ricambiare il sentimento, antica giustificazione di chi non sa spie-gare la passione assurda. Infine la spietatezza dell’Amore, riferibile all’orro-re per quella morte “una”, cioè imposta insieme ai due amanti, ma anche in senso morale, come destino di tanti, precipitati per amore nella colpa.
Il tema dell’amore passionale si riscontra in tutto il canto per il solo fatto che tutti i personaggi sono stati condannati a stare nel cerchio dei lussuriosi per aver amato, con troppa passione, le persone sbagliate.
Infine, vi è un’unità poetica che culmina nell’incontro di Dante con Paolo e Francesca: mentre l’anima della ragazza racconta la loro pena al poeta, Dante viene meno, e cade come cade un corpo morto, per portarci finalmente al canto VI dell’inferno.
“Mentre che l’uno spirto questo disse,
l’altro piangea sì, che di pietade
io venni men così com’io morisse;
e caddi come corpo morto cade.”

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