Cosmologia dantesca

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano

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Testo

COSMOLOGIA DANTESCA

Dante credeva che la Terra fosse una sfera al centro dell’universo circondata da 9 cieli; intorno a questi 9 cieli ce n’era un decimo chiamato Empireo che racchiudeva quindi tutto l’universo e al di là del quale non esisteva niente. L’Empireo era la sede di Dio Dante ha quindi una concezione finita dell’universo.
Nella sua visione, la Terra era divisa in due emisferi: quello delle terre emerse e quello delle acque; tali emisferi erano divisi l’uno dall’altro ad ovest dalle colonne d’Ercole ed a est dal fiume Gange. Al centro della terra emersa si trovava Gerusalemme (terrà di Gesù) e sotto Gerusalemme si apre la voragine infernale a forma di cono rovesciato. Il vertice del cono coincide con il centro della Terra dove è conficcato Lucifero (avente 3 teste e 6 ali di pipistrello) che stritola nelle sue fauci i 3 peccatori per eccellenza: Giuda, in quanto traditore di Gesù, Cassio e Bruto in quanto traditori di Cesare. I peccatori in questione tradirono le due massime autorità per Dante: la Chiesa e l’Impero.
La voragine infernale è nata quando Lucifero, angelo di Dio, venne cacciato da Dio dall’empireo nella terra. La terra dal ribrezzo di riceverlo si ritirò dando origine alla voragine infernale. Lucifero rimase conficcato al centro della terra e la terra, dalla parte opposta, fuoriuscì attraverso la natural Burella dando origine alla montagna del Purgatorio.

DANTE AUTORE E PERSONAGGIO
- senso figurale –

Dante autore è colui che scrive la poesia, che ha avuto la sua esperienza culturale e politica e che ha in mente il poema.
Dante personaggio è colui che compie il viaggio, che scende nel profondo dell’inferno salendo verso la montagna del purgatorio e discendendo verso l’empireo (sede di Dio).
Il Dante personaggio non conosce la storia, soffre, parla con le anime dei defunti, non sa come va a finire. Rappresenta tutta l’umanità e si trova in una situazione di peccato cercando però la via della salvezza.
Esiste un altro senso fondamentale per capire la commedia: il senso figurale (fuga degli ebrei dall’Egitto che vanno verso la terra promessa, verso la salvezza) ovvero la prefigurazione della liberazione dell’uomo dal peccato. La adotta per tutta la storia pagana e la interpreta come anticipazione a quella cristiana. Ad esempio, la figura di Catone, custode del purgatorio, è interpretata in senso figurale perché è il tentativo dell’uomo per liberarsi dal peccato, dalla vita terrena.

INFERNO

Dante suddivide i peccatori in 3 categorie: gli incontinenti, ovvero coloro che non hanno saputo contenere i loro desideri e che sono puniti nel II, III, IV e V cerchio; i violenti che sono puniti nel VII cerchio e che sono a loro volta distinti in 3 gironi: nel primo girono contro il prossimo e le sue cose troviamo ladri e omicidi, nel secondo girone contro se stessi e le proprie cose troviamo suicidi e scialacquatori, nel terzo girone contro Dio, la natura e l’arte, troviamo bestemmiatori, sodomiti (omosessuali) e usurai; i fraudolenti ovvero coloro che hanno raggirato altri e che sono puniti nel VIII (se hanno commesso frode contro chi non si fida) che a sua volta si divide in bolgie dette “malebolgie” e nel IX (se hanno commesso frode contro chi si fida) diviso in quattro zone:la Caina (traditori dei parenti; da Caino), l’Antenora (traditori della patria), la Tolomea (traditori degli ospiti) e la Giudeica (traditori dei benefattori, da Giuda).
Da questa triplice ripartizione restano escluse alcune zone:
1. Antinferno (o Vestibolo): Ci si trovano gli ignavi ovvero coloro che vissero senza infamia e senza lode.
2. I cerchio (Limbo): raccoglie le anime dei bambini non battezzati e degli uomini virtuosi che sono vissuti prima della venuta di Cristo e che non hanno creduto nell’avvento di un vero Dio. Un tempo vi si trovavano anche i profeti del vecchio testamento ma che Gesù ha tirato fuori tra la morte e la resurrezione collocandoli altrove azzime ad altre anime (es. Catone, patriarchi…).
3. IV cerchio: raccoglie le anime degli eretici e epicurei (seguaci di Epicureo, filosofo greco che non credeva nell’immortalità dell’anima). Esclusi perché il loro peccato non consiste nell’avere violato leggi divine ma nel non aver creduto in Dio.
La gravità del peccato e l’intensità della pena aumentano mano a mano che si scende verso Lucifero. Le anime dei dannati rimangono in eterno nel cerchio a loro assegnato.

ASSEGNAZIONE DELLE PENE

Le pene sono assegnate con il criterio del contrappasso per analogia o per opposizione al peccato commesso.
Ad esempio i lussuriosi come in vita sono stati travolti dalla passione amorosa, per analogia, sono sottoposti ad una bufera di vento; gli ignavi non avendo seguito mai ideali per contrapposizione sono costretti a seguire nudi una bandiera che gira intorno al cerchio e su se stessa della quale non riescono a vedere il simbolo; non avendo in vita mai versato né lacrime né sangue durante la loro corsa sono punti da mosconi e vespe e il sangue che esce dalle punture, unito alle loro lacrime, cade in terra e fa da cibo a vermi schifosi.

Esempio