Ceramica di Castellamonte

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1 SETTEMBRE

Castellamonte

L’appuntamento per i visitatori della città della ceramica è il primo settembre in piazza della Libertà dove verrà posto l’infopoint, che funzionerà dalle 9.00 alle 19.00. Le visite guidate partiranno dal punto informativo alle ore 11.00, alle ore 15.00 ed alle 17.00. Sarà attivo un servizio bus navetta, adatto anche alle persone disabili.

I percorsi guidati porteranno al Belvedere del Castello, una passeggiata medioevale, durante la quale ammirare uno dei più suggestivi panorami del Canavese, percorrendo il ciottolato fiancheggiato da antichi palazzi nobiliari. Il Castello, medioevale, distrutto dalla rivoluzione di Tuchini, è stato in parte restaurato; si proseguirà alla volta della chiesa di San Rocco, barocca, con capitelli, balaustre e grandi vasi in terracotta. All’interno è esposta, appena restaurata dalla scuola Cesma, la pala d’altare della chiesetta della frazione Sant’Antonino; il percorso prevede la chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo, con all’interno oggetti di ceramica di artisti locali e dotata di un piccolo museo al cui centro è l’"Ecce Homo", dipinto cinquecentesco attribuito a Luca Cambiaso. Nel coro due grandi quadri di arte contemporanea di Elio Torrieri. La chiesa della frazione Sant’Antonio ostenta sulla facciata le famose sculture di Renzo Igne. In frazione San Giovanni è presente un campanile neoclassico. L’itinerario si concluderà all’antica Pieve di Santa Maria di Vespiolla, già nel comune di Baldissero C.se, con dipinti del XV secolo. La città presenta tanti altri punti di interesse cime via Massimo d’Azeglio, dove sarà possibile visitare l’abitazione della famiglia Allaira, una delle più antiche dinastie di ceramisti locali. Sempre nella via è visibile un altorilievo in terracotta ingobbiata raffigurante la Madonna del Tosario con due angeli ed un santo, datato 1638, appartenente alla famiglia Reasso. L’altorilievo è posto sulla facciata di un edificio di proprietà privata dove era situata l’antica chiesa di san Rocco. Altra visita prevista è quella all’abitazione della famiglia Valentino Truffa, che presenta una ricca esposizione di mobili ed oggetti di antiquariato canavesano. I portici di via D’Azeglio ospiteranno pitture, olî su tela e arte rinascimentale (a cura di Franco Nepote). Il Cesma (Centro per la ceramica ed il recupero) aprirà al pubblico la propria sede in via Caneva. In piazza Zucca verrà presentata un’esposizione di bonsai, a cura di Michele Scaringella. La "Mostra della Ceramica 2002" (aperta dal 23 agosto al 15 settembre 2002) avrà i suoi punti espositivi alla Rotonda Antonelliana (Fratello Fuoco), Palazzo Botton (Ceramiche d’Italia"), Istituto d’Arte "Faccio" ("Il giardino dell’Arte), le botteghe artigianali "Artigianato e Ceramica". All’interno della mostra Ugo Nespolo presenterà il "Monumento alla Stufa".

Lungo i portici di Palazzo Antonelli verranno allestite: una mostra sui toponimi castellamontesi, realizzare dagli studenti delle scuole elementari; una tavola didattica illustrativa dei "Castelletti" della frazione Sant’Anna Boschi; una mostra informativa sul percorso della passeggiata al Belvedere del Castello; e l’esposizione "Orizzonti canavesani" di Nico Mantelli. L’Associazione "Terra Mia" guiderà una visita all’esposizione dei reperti archeologici emersi durante l’estrazione della "torba", all’antica macina-crogiolo e vasca monolitica coppellata. Al termine del percorso verranno distribuiti i canestrelli. Saranno aperti i seguenti punti di ristoro: Centro Anziani, "D. Bertoglio" - Rotonda Antonelliana - piazza Martiri della Libertà 11 (con primo penne al sugo e prodotti tipici); l’Associazione Pro Loco Castellamonte, che distribuirà frittelle; la Comunità Montana Valle Sacra - Latterai Valle Sacra - Agripromo, nel giardino "D. Romana", via Cesare Botta, esporrà e proporrà degustazioni dei prodotti delle vallate canavesane. Le volontarie delle Vincenziane distribuiranno frittate e nel Rione Pracarano, in piazza Zucca, saranno distribuiti dolci e nel pomeriggio giochi e divertimenti per i ragazzi.

Alcuni ristoratori proporranno menu tipici:

La Società Agricola Operaia di Mutuo Soccorso in frazione Filia, via della Chiesa 2, Castellamonte, tel. 0124513674;

Il bar Poeple, via Educ n. 19, Castellamonte tel 0124510590;

il Valentino, Strada per Castelnuovo Nigra 21, tel. 0124515476.

Da vedere

Rotonda Antonelliana: realizzata dall'architetto Antonelli nel 1843, in sostituzione della precedente, romanica.

Chiesa di San Rocco: risalente al 1777 con facciata decorata da capitelli e balaustre in terracotta; all'interno bel pulpito del Seicento.

Chiesa di San Bernardo: ricostruita a meta’ del XVIII secolo su una preesistente, e’ in stile barocco. All'interno l'altare con pregevole balaustra in marmo rosso.

Castello: costruito tra i secoli XIV e XIX, e’ preceduto da due imponenti porte in pietra, resti del primitivo edificio medievale. Il complesso venne rimaneggiato nella prima meta’ del secolo XVI. L'architetto Formento, autore della chiesa parrocchiale, aggiunse alla fine dell'Ottocento la parte orientale in mattoni rossi.

Belvedere del Castello: ampio panorama sul Canavese.

Casa della musica, in piazza della Repubblica: inaugurata solennemente nel 1925 per ospitare la filarmonica del capoluogo, fondata nel 1822. Al primo piano dell'edificio il salone dei concerti.

Facciate in cotto del lanificio (in frazione Sant'Antonio): Noto come "il lanificio", in epoca remota ospitava uno stabilimento ceramistico. é dotato di una magnifica facciata in ceramica, prospiciente via Torino.

Palazzo dei Conti San Martino: il fabbricato rurale, che si affaccia in piazza Marconi, fu di diversi proprietari, fino a che venne alienato nel 1978 dopo l'estinzione dei San Martino di Castelnuovo. Molto interessante per gli aspetti storico-architettonici, uno dei piu’ belli della citta’.

Istituto Statale d'Arte "F. Faccio": custode della vocazione artistica della città venne fondato nel 1922 e dotato di una sede adeguata negli anni '50.

Palazzo Botton: sorge, accanto al coevo Palazzo dei Conti San Martino, sul declivio della collina. Il Palazzo Botton e’ stato fatto dal Conte Ascanio Botton, che aveva ereditato nel 1771 il feudo castellamontese, dall'architetto sabaudo Bruna, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX sec. Piu’ celebre, politicamente, il figlio di lui, Ugo Botton, un giureconsulto vicino a cobini canavesani che rivesti’ importanti cariche durante l'eta’ napoleonica. Con la sua morte; nel 1828, ha termine il ramo del Botton di Castellamonte. Sara’ futura sede del Museo Civico della Terra Rossa di Castellamonte.


In accordo con la sua fisionomia di borgo medioevale, Castellamonte si sviluppa a semicerchio intorno al colle, ove sorgono le rovine del Castello dei Conti San Martino, probabili discendenti del famoso Re Arduino.

Anticamente il maniero era circondato da una cinta muraria provvista di sette porte.

Oggi, invece, restano originali solo alcuni tratti delle mura e la porta di accesso al cortile, mentre le due grandi costruzioni che si innalzano in cima al colle e che sono ancora oggi abitate, risalgono ad epoche più recenti e sono state restaurate in numerose occasioni.

Lungo le stradicciole in acciottolato che portano al maniero è possibile ammirare eleganti palazzi del ‘600 e del ‘700.

La vita economica e culturale di Castellamonte raggiunse il suo apice nel ‘800.

Risale, infatti, al 1842 l’avvio dei lavori di costruzione della Chiesa Parrocchiale, affidati all’architetto Alessandro Antonelli, famoso per la Mole di Torino e la cupola di S. Gaudenzio a Novara, col compito di progettare una struttura che doveva coprire un’area di poco inferiore a quella di S. Pietro a Roma.

Dopo tre anni di lavori , in cui erano state edificate soltanto le mura perimetrali e le colonne fino ad un’altezza di m.12, la costruzione subì un arresto poiché imponeva un esorbitante onere economico.

Del progetto iniziale rimangono le mura esterne che, per la loro forma circolare sono conosciute con il nome di Rotonda Antonelliana e che ogni anno costituiscono il suggestivo scenario della Mostra della Ceramica e di altre manifestazioni.

La Rotonda è stata realizzata con pietre , provenienti dal locale fiume Orco, alternate a rossi mattoni che testimoniano un’antica tecnica costruttiva che ha il proprio fascino nella " rudezza " dei materiali utilizzati e nel loro contrasto cromatico.

La Chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, fu realizzata nel 1875 dall’architetto Formento e nella Piazza principale della Chiesa si erge solitario il campanile romanico del XII sec. che nel 1762 è stato sopraelevato in stile barocco per realizzare una cella campanaria.

Altri due esempi di architettura barocca sono le chiese di San Bernardo e di San Rocco, quest’ultima risalente al 1769 e recentemente restaurata sulla facciata ove vanta di pregevoli decorazioni in cotto. La Chiesa di San Bernardo, protettore dei pellegrini, fu rifatta a metà del XVIII sec. su altra preesistente, dedicata anche alla Madonna di Loreto, in stile barocco, con un’edicola affrescata, e sovrastata da un finestrone sulla facciata.

All’interno si notano ancora un vistoso altare centrale con una pregevole balaustra in marmo rosso, due nicchie laterali con altrettanti altari e diversi quadri di fattura artigianale, in pessimo stato di conservazione, di cui uno a firma di Giovanni Francesco Mussa (Castellamonte e la sua storia di Giuseppe Perotti).

Un’antica e curiosa leggenda locale riferiva come Santa Elisabetta, dal suo Santuario sulla Quinzeina, scendesse periodicamente nella Chiesa di San Bernardo a rendere omaggio alla Vergine di Loreto e che da questa fosse ricambiata con altrettanta cortesia.

Una seconda leggenda del luogo narrava di un sacerdote il quale, non avendo celebrato in vita le messe che gli erano state affidate, officiava nottetempo dopo la morte, con le conseguenti fughe precipitose di chi si avventurava nei pressi della Cappella di San Bernardo.

Nel centro della città ,poi, sono presenti due palazzi gentilizi: quello dei Conti di Castellamonte, risalente al XVI sec., caratterizzato da archi e logge, e il palazzo dei Conti Botton, interamente ricostruito nel XVIII sec. e sede del Comune dal 1854 al 1990.

Attualmente ospita la bellissima " Raccolta Civica di Terra Rossa ", un vero e proprio museo della ceramica.

Il Palazzo dei Conti di Castellamonte, che è un fabbricato rurale che si affaccia su Piazza Marconi, fu di proprietà dei Conti Aimone di Castellamonte e venduto ai Conti di San Martino Castelnuovo nel 1611. Diventato poi di proprietà dei Conti Ricardi di Netro nel 1950, in seguito all’estinzione del ramo dei San Martino Castelnuovo, l’edificio fu infine alienato nel 1978.

Dal punto di vista storico -architettonico, il palazzo deve essere considerato come il migliore di Castellamonte. (Castellamonte ieri - Giuseppe Perotti)

Il fabbricato in Frazione Sant’Antonio, detto Lanificio, e che in epoca remota ospitava uno stabilimento ceramistico sorto ad iniziativa di certo Giuseppe Bertola, è dotato di una magnifica facciata in ceramica, prospiciente in Via Torino, con decorazione di ogni foggia e gusto.

La gloriosa "Filarmonica" del capoluogo, fondato nel 1822, trovò all’inizio del nostro secolo un incomparabile mecenate nella persona di Camillo Romana: lo stesso infatti donò all’antico sodalizio il Palazzo "Casa della Musica" quale sede sociale.

Inaugurato solennemente nel 1925 e situato nell’attuale Piazza della Repubblica fu dedicato a Francesco Romana, filarmonico e padre del benefattore.

Al primo piano dell’edificio fa mostra di sé il salone dei Concerti, un tempo sede di manifestazioni culturali di così elevato valore artistico da far classificare Castellamonte quale Capitale Musicale del Canavese. (Castellamonte ieri - Giuseppe Perotti)

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