Carrie di Stephen King

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano
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Data:09.02.2007
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Testo

Titolo:

Autore: Stephen King; è definito dalla critica il “re del brivido” e vive nel Maine con la moglie e i figli. Le sue storie sono best-seller clamorosi in tutto il mondo e hanno ispirato l’opera di alcuni famosi registi.
Genere: questo libro appartiene al genere dell’horror e del paranormale e racconta la storia di alcuni ragazzi che frequentano il liceo. Il finale, in cui l’autore ha descritto immagini atroci, risulta essere molto drammatico e sconvolgente. Stephen King ha cercato di aumentare la suspense del racconto trascrivendo spezzoni di lettere, articoli di giornale, referti medici, ecc. che erano stati raccolti dopo la tragedia; in più ha dato anche molta importanza sul fatto di trasmettere al lettore la personalità dei personaggi e i loro pensieri.
Sintesi:
Il romanzo si svolge nel 1979 a Chamberlain, un piccolo paese degli USA.
La protagonista è Carrie, una ragazza liceale, costretta dalla madre Margaret, una fanatica religiosa, ad assumere atteggiamenti antiquati e strani per la vita dei giovani. Per questo motivo veniva continuamente umiliata e isolata dai compagni di scuola. La ragazza aveva un segno particolare ereditato da sua nonna: era telecinetica, ovvero riusciva a spostare gli oggetti con la forza del pensiero. Questo suo potere non si era più manifestato da quando Carrie aveva tre anni.
Un giorno, insieme alle sue compagne, stava facendo la doccia dopo l’ora di educazione fisica; aveva già sedici anni e proprio in quel momento ebbe le sue prime mestruazioni senza sapere di cosa si trattasse. Quando le sue compagne se ne accorsero cominciarono a insultarla e deriderla pesantemente. A quel punto fu tutto interrotto dall'arrivo della professoressa di ginnastica che fece ritirare alle alunne l'invito al ballo di fine anno e a Carrie venne concesso di tornare a casa in anticipo. Durante il tragitto, per consolarsi, pensava alla morte delle sue compagne; in quel momento un bambino la insultò, lei immaginò che cadesse dalla bici e in quel preciso istante il ragazzino piombò a terra. Carrie si ricordò di quando aveva tre anni: un giorno, in seguito ad una brusca sgridata della madre, vi fu una pioggia di pietre sulla sua casa e gli oggetti volavano fuori dalle finestre; grazie a questo ricordo ebbe l’impressione di poter spostare le cose con la forza del pensiero.
Quando tornò a casa la madre la punì severamente considerando le mestruazioni un segno del Peccato.
Intanto una sua compagna, Sue, si pentì per quello che aveva fatto nelle docce e convinse il suo fidanzato Tommy, il ragazzo più famoso della scuola, ad accompagnare Carrie al Ballo studentesco.
Invece Chris, un’altra compagna, si infuriò per la sgridata nella palestra e mandò il padre avvocato dal preside a chiedere il licenziamento dell’insegnante di ginnastica.
Qualche giorno dopo Tommy fece la sua proposta a Carrie per il ballo e lei, emozionatissima e molto intimidita accettò.
Contrariamente alla volontà di sua madre, Carrie imparò ad usare perfettamente il suo potere e confezionò un vestito rosso per il ballo.
Chris, siccome le parole del padre non diedero risultati, progettò un piano per umiliare Carrie al ballo: inviò Billy, il suo ragazzo, a uccidere dei maiali per raccoglierne il sangue in due secchi, che sarebbero stati rovesciati sui troni del Re e della Regina del ballo.
La notte tanto attesa Tommy andò a prendere Carrie a casa sua e quando arrivarono sulla pista le compagne li ammiravano benevole. Al momento delle votazioni vennero eletti Tommy e Carrie, ma, sopra il palco, Chris e Billy tirarono la corda che rovesciò i secchi di sangue sui vincitori. Nella sala calò un silenzio tremendo, poi tutti scoppiarono a ridere. Tommy morì per una forte botta alla testa data dalla corda e Carrie corse fuori e scoppiò in lacrime. Fu allora che decise di usare il suo potere per vendicarsi: tornò in palestra, senza entrare chiuse tutte le porte usando la telecinesi e attivò gli impianti antiincedio. Alcuni fili dell’impianto audio fecero corto circuito e alcuni ragazzi morirono fulminati o presero fuoco. Più tardi l’incendio si estese a tutta la sala. Per evitare che i pompieri intervenissero Carrie aprì tutti gli idranti per esaurire l’acqua, inoltre distrusse un distributore di benzina che prese fuoco. Decise poi di continuare la sua vendetta facendo precipitare i cavi dell’alta tensione sulla gente accorsa, ruppe dei tubi del gas dall’altra parte della città provocando così un’alta strage.
Subito dopo si recò a casa dove sua madre, cercando di ucciderla perché pensava che la figlia fosse posseduta dal demonio, la accoltellò alla spalla. Ma Carrie non morì e usò la telecinesi per provocare un infarto a sua madre lasciandola senza vita.
Tornata in strada incontrò Chris e Billy, i quali tentarono di investirla ma morirono schiantandosi contro un muro.
Quella stessa notte Carrie si spense in un parcheggio, assistita da Sue. Aveva pensato che quella sera tutti ce l’avessero avuta con lei, ma dalle parole dell’amica, riuscì a capire che la realtà era diversa e che Sue non aveva mai avuto pensieri veramente cattivi verso di lei.
Quella notte erano morte più di quattrocento persone e Chamberlain era stata rasa al suolo. Negli anni seguenti tutto era triste ed era come se la città aspettasse di morire.
Il racconto termina con una lettera scritta da una donna ad un’amica, in cui questa raccontava di aver visto la propria figlia, Annie, muovere delle biglie senza toccarle, nello stesso modo in cui la nonna faceva dondolare la sedia a dondolo anche quando non c’era seduta…

La lettura di questo racconto mi è piaciuta in modo particolare: nel momento in cui leggevo riuscivo a vedere le immagini di cui si parlava, non come succede con un film, ma come se fossi veramente presente a guardare gli eventi da una piccolissima distanza. Questo è accaduto soprattutto nella parte finale, quella della tragedia. Stephen King è riuscito a tenermi col fiato sospeso fino all’ultima riga, quella in cui la madre di Annie dice “Sono sicura che un giorno mia figlia farà parlare di sé”. Sinceramente però ho anche incontrato dei punti molto “terribili” come quando è stata raccontata la visione di un ragazzo che, elettrizzato, stava bruciando vivo e aveva il fumo che gli usciva dalla camicia. Ci sono rimasta molto male quando è morta Carrie, in quanto avevo cominciato ad “affezionarmici”, infondo era una ragazza molto gentile e sensibile ed è stata la malvagità delle compagne a farla esplodere e ad alimentare il suo potere telecinetico.
A parer mio la parte finale era un po' troppo tragica ma faceva tenere comunque gli occhi fissi sulle pagine. Ho trovato il linguaggio utilizzato molto scorrevole e semplice, ma comunque forbito.
Anche se sono morte tantissime persone e la città è stata rasa al suolo, non avrei cambiato nulla, perché altrimenti avrebbe perso il suo valore di horror. I libri di Stephen King, per me, sono da considerare dei capolavori del brivido.

Esempio



  


  1. dario

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