Caproni

Materie:Appunti
Categoria:Italiano

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Testo

CAPRONI

Nato a Livorno nel 1912, a 10 anni si trasferì a Genova e poi in Val Trebbia (Rovegno), dove prese parte alla lotta partigiana, infine a Roma dove morì nel 1990. Per molti anni si dedicò all’insegnamento nella scuola elementare, al giornalismo e alla traduzione di scrittori francesi. Pubblicò varie raccolte di poesia, tra cui ricordiamo “Il passaggio di Enea”, “Il seme del piangere”, “Il franco cacciatore”.
Tema dominante di Caproni è la ricerca di un’identità bramata ma irraggiungibile, soprattutto nel mondo moderno che ha perso tutti i valori ed è dominato dal non-senso. Complementare è il tema di Dio, di cui si avverte un forte bisogno, ma di cui non si avvertono più le tracce, “si è suicidato”. In questo scenario la vita diventa un perpetuo viaggio dalla meta indecifrabile. Nel perire di ogni vicenda, rimangono tuttavia delle immagini; esemplare quella della madre, che il poeta recupera nella sua adolescenza palpitante.
Stilisticamente la poesia di Caproni è semplice e musicale, con una predilezione per le forme metriche del sonetto e della canzonetta; sulle orme di Saba, vuole essere un resoconto onesto e fedele della vita, in cui tutti possano riconoscersi. Gli ultimi testi, invece, sono molto brevi, franti, metafisici (densi di significato).
La sua poesia vuole essere popolare, perciò usa forme semplici come il sonetto e la canzonetta.
La guerra è un tema costante.

IL MURO DELLA TERRA

È il libro che nel 1975 fece scoprire a critica e pubblico la grandezza di Caproni.
Il titolo è Dantesco (inferno) e fa riferimento al muro della città di Dite, la città infernale.
Ritorna il tema caproniano del viaggio in una molteplice stratificazione di tempi e nella crescente consapevolezza della difficoltà se non impossibilità di raggiungere una meta. Infatti è impossibile superare il muro della terra, cioè superare la condizione dolorosa della vita, anche se l’uomo da un lato anela ad affrettare il congedo da una realtà sempre più distante da sé, dall’altro anela anche alla ricerca dell’alterità di Dio, diverso e lontano dalla terra, che sempre più sembra un deserto.

La sezione d’acciaio: la sequenza è composta da otto poesie, tra loro unita da una vaga struttura narrativa che richiama la guerra partigiana.

POESIA: ALL’ALBA
POESIA: IN ECO
POESIA: TUTTO
POESIA: I COLTELLI
POESIA: CONGEDO DEL VIAGGIATORE CERIMONIOSO

IL PAESAGGIO DI CAPRONI

“Io sono fatto di Genova”, era solito dire Caproni, ma in realtà il suo paesaggio interiore era equamente costituito dalla città e dall’entroterra.
Questa propensione ad usare allegoricamente il paesaggio si è spostata, a partire dal Muro della terra, all’Appennino e all’alta Val Trebbia; si tratta di luoghi freddi, poveri, dove sopravvivono costumi che appaiono sempre più arcaici nel mondo dei consumi odierno, quali l’osteria, la caccia, il rapporto tra borghi e strade di montagna.

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